Ci sono partite che nell’immaginario di un allenatore vanno esattamente così. Come in una favola, infatti, l’Enel Brindisi ha regalato a coach Meo sacchetti il migliore del lieto fine, con una vittoria convincente che riconcilia in un colpo solo il bel basket e le ambizioni del sodalizio biancoazzurro sempre più lanciato verso la conquista della Final Eight.
In 40′, quelli contro i sardi, non c’erano soltanto i bei ricordi del coach biancoazzurro che nei sette anni trascorsi in Sardegna ha lasciato amici, ha chiuso un ciclo ma soprattutto ha vinto tanto (il famoso triplete); c’era la sfida tutta in famiglia con il figlio Brian, per la prima volta nel massimo campionato, davanti agli occhi emozionati della moglie/mamma col cuore diviso a metà; ma soprattutto c’era la voglia di rivalsa, una rivincita, chiaramente sportiva, da prendersi nei confronti di chi, forse frettolosamente, ha voluto interrompere un rapporto paradossalmente logorato dalle vittorie. E poi, per tornare a casa nostra, c’era da festeggiare la partita numero 200 di Brindisi nella massima serie, un grande traguardo al quale fino a qualche anno fa nessuno guardava, ma che oggi impone quasi di guardare avanti fino alla 300.
Ecco in questa favola biancoazzurra, L’Enel Brindisi, quasi come per magia, ha sciorinato il più bel basket di questo avvio di campionato, mettendo letteralmente alle corde per tutti i 40′ minuti un avversario inizialmente sorpreso dall’abbrivio dei brindisini, e poi stordito fino ad accusare un -28 figlio di una grande prestazione, di una grande difesa e di buone scelte offensive.
Insomma un risultato mai messo in discussione, costruito sia tatticamente che nelle prestazioni dei singoli. Un gruppo che si è ritrovato dopo la sconfitta di Avellino che ha comunque dato a Moore e compagni la consapevolezza di poter giocare alla pari con le big di questo campionato.
Sul piano del gioco c’è stato un evidente passo in avanti sia in attacco, con la scelta di schierare i tre piccoli che ha pagato, ma soprattutto on difesa, dove Brindisi ha costretto i sardi a tirare con percentuali bassissime, senza considerare di trovare tiri comodi e in ritmo.
Sul piano delle singole prestazioni, invece, continua a mostrare segnali di evidente crescita Robert Carter, contro la Dinamo il migliore in assoluto dei suoi. Concreto come sempre in attacco, questa volta il buon Robert si è concesso pochissime distrazioni difensive e soprattutto a rimbalzo. Buona anche la prestazione di Marco Spanghero, il quale nei 20′ in cui è rimasto in campo ha trovato buoni canestri e ha cercato di mettere ordine in campo. Del resto l’assenza di Kris Jospeh, in attesa del nuovo acquisto che andrà a sostituirlo (di nomi tanti ma al momento nessuna certezza), ha costretto sacchetti a responsabilizzare sia Spanghero, ma principalmente il giovane Daniel Donzelli, che non è affatto dispiaciuto.
Con l’infortunio di Joseph, che come detto presto sarà sostituito, a questo punto si attende solo la conferma di Phil Goss. Salvo clamorosi colpi di scena infatti Goss resterà a Brindisi fino al termine della stagione e ciò significa che, a questo punto a lasciare Brindisi sarà AJ English.
Per il resto, con la squadra in costante crescita, equilibri tattici e gerarchie sono sempre più evidenti; l’ultimo passo da compiere è il recupero di Danny Agbelese. Non è un mistero che in questa fase della stagione il lungo biancoazzurro stia faticando parecchio. Coach sacchetti, da ex giocatore e gran motivatore qual è, contro sassari lo ha tenuto in campo durante l’ultimo quarto nonostante stesse subendo oltremodo Lawal. Una scelta che ha pagato perché ha dato la consapevolezza al giocatore di essere parte integrante del gruppo, mentre dal punto di vista della prestazione, dopo qualche sbandamento di troppo, ha portato ad un paio di buone scelte difensive che non sono sfuggite allo stesso coach.
Archiviato il successo contro Sassari, c’è da preparare la doppia trasferta contro Pesaro e Milano. Nelle Marche questa volta sarà l’allenatore ospite a sfidare il suo recente passato. Contro la Vuelle infatti l’Enel Brindisi ritroverà Piero Bucchi che dopo cinque stagioni in biancoazzurro ritroverà la sua ex squadra. Un allenatore che Brindisi non dimenticherà mai ma che, al tempo stesso, ha ricevuto tanto da una città e un sodalizio unite da una grande passione: quella per il basket.
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