May 2, 2025

Caro Albano (il tuo nome è più bello intero, come da anagrafe, e non so cosa ti venne in mente quando decidesti di mutarlo in Al Bano, col rischio che fosse associato non al poco conosciuto Al Jolson, tuo collega, ma al noto e poco encomiabile Al Capone ), buonasera, ovunque tu sia, per dirla con la buonanima di Nunzio Filogamo, personaggio che ti avrà certamente presentato qualche volta, visto che la tua prestigiosa carriera è iniziata nel lontano 65.

 

Io ero ancora minorenne quando, un paio di anni dopo, ti ammirai in quel mitico “ Nel sole “, film e omonima canzone che ti lanciarono definitivamente nel dorato mondo della canzone italiana e dei “musicarelli”. Grazie anche al guru Celentano, che fu il primo a darti fiducia. Da allora è passato più di mezzo secolo, e tu sei sempre sulla cresta dell’onda, sempre in prima pagina, soprattutto in quella televisiva.

 

Grandissimo artista, hai stupito e commosso popoli interi con la tua possente voce tenorile piena di passione e di umanità.

Hai collezionato ventisei dischi d’oro e otto di platino, hai cantato con Domingo e Carreras, hai vinto Sanremo e furoreggiato in tutte le piazze del mondo, sei stato ambasciatore Onu e Fao, e sei tuttora massima incarnazione dell’idolo nazional-popolare, simbolo e vanto della nostra terra, icona del Salento e Signore di Cellino,paese che invero non so se in fondo ti ama davvero come tutto il resto d’Italia.

 

Hai scritto e cantato belle canzoni come “ Nel sole “, “ Io di notte “, “ Acqua di mare “, “ Mezzanotte d’amore “, “ Felicità “ma la gente ti ricorda soprattutto per quest’ultima e per il ballo del qua qua, che tu e Romina continuate a riproporre in ogni occasione, con un certo effetto di déjà vu e un sapore triste di minestrone riscaldato.

 

Intelligente e scaltro, rappresenti in vivo il detto “Scarpa grossa e cervello fino”: sei stato attento costruttore della tua immagine pubblica, prima con il marchio degli occhialetti da seminarista e da un po’ di anni con quello aggiuntivo del panama bianco da patriarca (che a me non piace perché ti dà l’aria da vecchio vetturino).

Vecchio è un aggettivo che stride con la tua persona, perché tu, a settantacinque anni, vanti un aspetto e una vitalità fuori dal comune, che peraltro non abbisogna neppure delle tinte scurenti che ti applicano ai non pochi capelli (del resto buon sangue non mente: ciao anche a te, mamma Iolanda).

 

A questa tua dote, congenita come quella della voce, hai poi unito la simpatia, la fluidità comunicativa e una straordinaria capacità di costruire la tua immagine di ragazzo evergreen semplice, buono, dolce, con quel sorriso accattivante e conquistatore di cuori femminili di ogni età: da quelli adolescenziali a quelli delle nonnine che stravedono per te.

 

Come una diligente vestale romana ,non hai mai fatto spegnere il fuoco del tuo universo artistico, alimentandolo perennemente con notizie, quando non con colpi di scena, in parte autentici e in parte architettati al tavolino, che riguardavano il tuo privato, la tua rete di relazioni, quella che ti permette di essere ancora petrisinu ogni minestra in tv.

Un ottimo procuratore e regista di te stesso, oculato nell’amministrare i tuoi “beni”, non solo materiali, e nel seminare in ogni stagione per raccogliere larghi successi in ogni campo, eccetto forse quello della vigna che, malgrado le tante osannanti pubblicità, mi pare non sia mai riuscita a produrre vino di eccelsa qualità.

 

Vedi, caro e illustre Maestro, hai avuto tutto e di più dalla vita, la tua avventura in questo mondo è stata un romanzo, anzi un teleromanzo, purtroppo funestato da quella tragedia familiare di cui non intendo parlare per rispetto, ora penso però che sia giunta l’ora di tirare i remi in barca, di goderti il tuo ranch un po’ texano un po’ pacchiano, con il blocco lapidario che annuncia l’ingresso della “Tenuta Carrisi” a caratteri cubitali d’oro, le torrette coi merli farlocchi e la piscina alla “Dallas”.

Grazie per quello che ci hai generosamente dato in cinquant’anni di carriera, ma adesso basta, non è il caso di insistere. I recenti gossip riguardanti la Lecciso mi sono apparsi noioso ed esagerati. Tu e il tuo clan siete costantemente sotto la luce dei riflettori e la troppa esposizione mediatica stanca noi e logora voi.

 

Oggi, 19 gennaio 2018, il tormentone Al Bano- mogli non si regge più! Abbi pietà di noi, medita un onorevole ritiro, come quello dei grandi calciatori e delle star in genere. Non imboccare la patetica odissea di un estenuante e malinconico viale del tramonto, fai come il tuo antico mentore Adriano, dacci un taglio e goditi il tuo buen retiro nel castello di Carrisiland e tanti, tantissimi auguri (ma senza figli maschi, ché di figli ne hai già abbastanza, data la tua nota potentia coeundi et generandi).

 

E quando ci assalirà la nostalgia canaglia per te e per Romina, quando proprio non potremo fare a meno di rituffarci un attimo sotto le rassicuranti coperte dei ricordi, vorrà dire che ci faremo passare il magone mettendoci tutti a danzare e a cantare il famoso ballo del qua qua..,

 

 

Bastianancontrario

No Comments