Sta facendo discutere nel mondo associativo brindisino la decisione della Giunta Comunale di assegnare un immobile, senza alcun bando pubblico, ad una delle tante realtà brindisine che si occupa di volontatiato ed assistenza a più disagiati. La trasparenza e l’equità nelle modalità di assegnazione degli spazi comunali sono al centro delle richieste delle associazioni locali, che chiedono maggiore chiarezza e un ritorno alla procedura di avviso pubblico per garantire pari opportunità a tutti.
Ma andiamo per ordine: il 5 luglio, la Giunta Comunale di Brindisi, con la sola assenza dell’Assessore al Bilancio, Livia Antonucci, ha approvato la concessione temporanea gratuita di un immobile comunale all’organizzazione di volontariato Shalom Adonai.
La delibera n. 187 autorizza l’assegnazione dell’ex Delegazione Cappuccini, situata tra via Osanna e via Cappuccini, per un periodo di tre mesi, prorogabili per ulteriori tre mesi.
La decisione non comporta alcun costo per l’ente comunale e mira a sostenere l’attività sociale dell’associazione, che include la distribuzione gratuita di viveri, vestiti, giocattoli e la gestione di uno sportello d’ascolto.
Nonostante le nobili intenzioni alla base della concessione, la decisione della Giunta sta sollevando non poche polemiche tra le altre associazioni cittadine. Diverse organizzazioni hanno manifestato il proprio disappunto, ritenendo ingiusta la modalità di assegnazione dello spazio comunale. Si lamenta infatti che, davanti a simili richieste avanzate in passato, era stata sempre stata opposta la necessità ce per l’assegnazione di immobili fosse necessario un avviso pubblico, procedura che in questo caso è stata bypassata.
Numerose associazioni locali, da tempo attive nel settore del volontariato, della lotta contro lo spreco alimentare e della consegna di viveri e vestiario a chi versa in condizioni di disagio e povertà, si sentono penalizzate da questa decisione poichè la concessione diretta a Shalom Adonai è vista come una disparità di trattamento.
Al centro delle critiche, inoltre, vi è il presunto legame tra l’associazione Shalom Adonai ed un consigliere comunale di maggioranza, insinuazione che ha aggravato le polemiche. Secondo alcuni membri del mondo associativo, l’associazione sarebbe riconducibile ad un parente di un capogruppo consigliare e la proposta di concessione sarebbe stata “sponsorizzata” da un assessore del suo stesso partito. Questo ha alimentato sospetti di favoritismo e clientelismo.
Ulteriori malumori nascono dal fatto che Shalom Adonai, oltre alle attività di volontariato, è legata ad una comunità evangelica e, secodo alcuni, affianca alla distribuzione viveri, il proselitismo religioso. Questa duplice natura dell’associazione solleva preoccupazioni tra le altre organizzazioni, che temono una strumentalizzazione della concessione a fini religiosi.
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