May 2, 2025

Sostiene di aver approntato la sua vita e la sua carriera politica sul rispetto degli altri, sulla solidarietà cristiana, sull’osservanza della legge. Nella scorsa amministrazione Michele Errico si è ritagliato il ruolo di “Garante della Legalità”; poi ha fondato “Brindisi Virtuosa” nella convinzione che “questa nostra comunità debba distinguersi per capacità ed onestà”.

 

Ma quando si passa dalle parole ai fatti, il risultato cambia. E non stiamo parlando della recente alleanza con personalità che ha sempre sostenuto di voler combattere (non ultimo “sbattendo la porta” dell’Amministrazione Carluccio), ma della più banale – ma altrettanto grave – pratica incivile del “manifesto selvaggio”.

 

E’ storia di questi giorni, infatti, che i manifesti di Michele Errico facciano bella vista nello spazio riservato al Movimento Cinque Stelle.


Dallo schema che si mostra in foto, appare chiaro che si tratti di manifesti abusivi, affissi, cioè, al di fuori degli spazi allestiti dal Comune di Brindisi.

All’UDC, infatti, è riservato lo spazio n.16 mentre i manifesti di Errico sono nel tabellone n.1.

Certo, Errico è capolista e si è sempre ritenuto il numero 1, ma da qui a “pretendere” che il Comune gli assegni il tabellone n.1, ce ne passa.

Lasciando da parte le facili battute va detto che nell’imminenza della campagna elettorale, il Prefetto era stato chiaro nell’auspicare il massimo rispetto delle regole da parte dei candidati Sindaco e di tutti i candidati al consiglio comunale.

 

Pur nella considerazione che parte della responsabilità è di chi attacca i manifesti, fa specie che uno dei primi volti ad infrangere le regole appartenga proprio a colui che, più di ogni altro, ha sempre manifestato la necessità che il comportamento dei politici costituisca il buon esempio contro ogni forma di illegalità e prevaricazione.

 

Da parte nostra, auspichiamo che, chi di dovere provveda, immediatamente, a rimuovere i manifesti abusivi ed a sanzionare i trasgressori, al fine di un’equa e dignitosa campagna elettorale.

Solo cosi si passerà dalle parole ai fatti facendo capire che in questa città non vi è più spazio per la pur minima forma di illegalità.

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