Gregg Allman, un altro eroe dei nostri vinili è volato in cielo.
Ha raggiunto Duane, il fratello scomparso troppo presto, all’età di 25 anni in un incidente con la moto in Georgia.
Due fratelli uniti dalla musica e convinti a intraprendere questo percorso dopo aver assistito a un concerto di B.B.King nell’estate del 1959.
La storia dei fratelli Allman inizia nei primi anni ’60 con gli Allman Joys e con gli Allman Act.
Nel 1969 a Jacksonville, dopo una jam session di tre ore nascono gli Allman Brothers Band con l’aggiunta di Dickey Betts alla chitarra, Butch Truks e Jay Johannson alla batteria e Berry Oakley al basso.
Il sound è un blues rock ricco di psichedelia grazie all’utilizzo dell’organo e della chitarra slide, veri e propri marchi di fabbrica del gruppo.
Il 12 e 13 marzo del ’71, vengono registrati e portati su un doppio vinile, i concerti degli Allman Brothers presso il celebre “Fillmore East” di Bill Graham.
L’album presenta rivisitazioni e canzoni lunghe ricche di improvvisazioni:
A nostro avviso rimane il più grande disco dal vivo di rock che sia mai stato realizzato.
Accanto alla storia dei fratelli Allman, c’è anche la mitologia di una band straordinaria quanto sfortunata.
A solo un anno di distanza dalla scomparsa di Duane, il bassista Berry Oakley perderà la vita in un altro tragico incidente con la moto, una Harley Davidson.
Il batterista Butch Trucks invece, si toglierà la vita agli inizi di quest’anno.
Gli Allman Brothers sono considerati tra i principali inventori del southern rock. Gregg Allman dopo la morte del fratello ha continuato a portare avanti la band, tra scioglimenti, lutti, reunion e cambi di formazione. L’ultimo disco registrato risale al 2004, con un album live dal titolo “One way out”.
Il caratteristico tratto southern della sua voce, ha permesso a Gregg Allman di essere una tra le più belle voci della storia del rock. La sua musica, dal profondo tanfo di blues, non aveva steccati, limiti e colori.
Gli Allman Brothers hanno rappresentato quell’idea di comunità libera e interrazziale, forse ricca di eccessi ma anche di grande talento. E’ per questo che continueremo ad amarli ancora.
MARCO GRECO
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