Una bomba carta è stata fatta esplodere sul marciapiede del muro di cinta del Carcere di Brindisi. Ed un’altra è rimasta inesplosa.
E’ accaduto nella serata di ieri in Via Ennio ed in Via Giulio Cesare, due delle quattro vie che cingono la Casa Circondariale di Brindisi.
Erano le 21.00 circa quando è esploso un ordigno rudimentale posto sul marciapiede di Via Ennio.
La deflagrazione è stata avvertita nei quartieri Commenda e Cappuccini.
Su richiesta della Polizia Penitenziaria, sono immediatamente giunti sul posto gli agenti delle Volanti della Questura di Brindisi, la Polizia Scientifica e gli artificieri.
Poco dopo è stato rinvenuto il secondo ordigno: era stato posto in Via Giulio Cesare, alle spalle dell’ingresso del carcere, sempre sul marciapiede attiguo al muro di cinta della struttura.
Ovviamente la circostanza che, oltre quello esploso, sia stato rinvenuto un secondo ordigno, lascia poco margine al pensiero che si tratti di una “ragazzata”. Anzi, considerati gli eventi, è notorio che nel linguaggio malavitoso, l’avvertimento di un ordigno inesploso può assumere maggior valenza.
Quanto accaduto ieri sera scuote le coscienze e si inserisce in una serie di atti delinquenziali che sta investendo come una tempesta continua la provincia e la città di Brindisi in particolare.
Sicuramente è presto per avanzare delle ipotesi e siamo certi che gli inquirenti hanno ben presente ciò che accade, ma appare chiaro il segnale che la malavita vuole ancora far sentire la propria voce. E che stavolta ha mirato alto, in un luogo simbolo come la casa circondariale.
Tra l’altro, i due ordigni piazzati ieri, potrebbero fare il paio con quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica, quando ignoti hanno dato alle fiamme l’auto di Don Giuseppe Taurino, cappellano del carcere.
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