Il Circolo Territoriale Fratelli d’Italia Brindisi Atreju, riunitosi in data odierna, sentiti i propri iscritti, esprime disappunto per quanto dichiarato a mezzo comunicato stampa a firma del commissario provinciale Luigi Caroli, del commissario cittadino Cesare Mevoli e della consigliera Lucia Vantaggiato.
È evidente l’incongruenza di molte affermazioni e ne spieghiamo le ragioni.
Innanzitutto non esiste, come asserito dal commissario nel suo annuncio, un Coordinamento Cittadino dato che, nonostante reclamato più volte da noi di Atreju, non si è mai giunti alla sua costituzione e dunque, ogni scelta, ogni direzione e intendimento politico non è frutto di confronto democratico all’interno del Partito, bensì di discutibile opinione personale. Il non eletto Commissario cittadino arbitrariamente parla a nome di tutti decidendo sul futuro di Brindisi senza interpellare i Presidenti e gli iscritti ai Circoli.
Lo statuto di Fratelli d’Italia parla chiaro: il coordinamento cittadino non è composto solo dal commissario!
Difatti l’articolo 20 dello Statuto Nazionale di Fratelli d’Italia recita testualmente: “L’assemblea degli iscritti determina, in linea con le direttive nazionali del Movimento, l’azione politica e indirizza l’attività amministrativa degli organi istituzionali nel territorio di competenza dei circoli territoriali……
……Nei casi in cui il Circolo territoriale abbia competenza sull’intero territorio comunale, il Presidente di circolo assume anche il ruolo di Coordinatore comunale. (ed ecco spiegato il motivo della nascita di altri circoli dopo il nostro !!!!!!!!!!!!!)……..
……Nei casi in cui il territorio comunale sia ripartito in più Circoli territoriali, il Coordinatore comunale viene eletto dall’Assemblea di tutti gli iscritti del Comune (cosa che a Brindisi non è mai accaduta).
Il Coordinamento comunale propone le liste e i programmi elettorali all’Assemblea degli iscritti che li approva.”
È chiaro come lo Statuto sia stato deliberatamente ignorato e soppresso da chi di competenza…
Ed è chiaro come i cittadini brindisini siano relegati a una condizione politica di non crescita impedendo la partecipazione attiva della cittadinanza!
Mai come in questo momento si ritiene utile ribadire tale punto, non per la astratta volontà di evidenziare un ruolo apicale nell’organizzazione, ma per la improrogabile necessità per la cittadinanza che crede nei valori di Fratelli d’Italia, di avere e trovare dei riferimenti certi sul territorio, quindi per meglio comprendere e giudicare ruoli, dinamiche e soprattutto scelte della politica… insomma, per dissolvere ogni possibilità di confusione nei cittadini brindisini e soprattutto nell’interesse comune!
E su una questione così importante come quella Edison, le cui scelte potrebbero cambiare le sorti di Brindisi, per l’interesse comune, non sorvoleremo più sul comportamento irriguardoso del regolamento politico ed eticamente scorretto di chi fino a oggi ha tenuto le file del Partito a Brindisi, e che ancora pensa di potersi arrogare il diritto di parlare a nome della totalità di Fratelli d’Italia di Brindisi e della collettività e definire gli indirizzi politici per una intera città.
Sulla faccenda Edison il tavolo dei tre moschettieri termina qui.
In questi mesi, per il bene del Partito, abbiamo subito in silenzio la spudorata arroganza, la prepotenza, le intimidazioni politiche ma oggi e da oggi, che è in gioco l’avvenire di Brindisi e dei suoi cittadini, non permetteremo che tre persone si attribuiscano il diritto di decidere per tutti, il bene e il male.
Non per nulla l’art. 6 (i circoli) cita: l circoli territoriali, nell’osservanza delle direttive degli organi nazionali, regionali e provinciali, dispongono di capacità organizzativa interna e sono gli unici titolari della rappresentanza politica sul territorio.
Noi non siamo stati interpellati! Di fatto nel comunicato alcuni punti fondamentali sono stati ignorati volutamente dai sedicenti commissari (come ad esempio la locazione del sito, gli emolumenti a favore della Città, il piano di sicurezza) soffermandosi solo sul tormentone della “torcia”, quasi a giustificare il loro precedente comunicato a totale favore di Edison in relazione al quale, invece, altri due consiglieri del Partito si sono espressi in maniera critica.
Infine spontanea è sorta la seguente domanda: un eventuale confronto con Edison si svolgerebbe sulla base delle indicazioni fornite da quest’ ultima senza la possibilità di alcun serio contradditorio vista la particolarità degli argomenti che richiedono competenze tecniche di altissimo livello.
Speriamo, con la posizione interlocutoria espressa dai Consiglieri Roberto Quarta e Mario Borromeo di avere, perlomeno, acceso a Brindisi ben altra torcia, ovvero la torcia del confronto, unico strumento per decisioni consapevoli.
Barbara Carotenuto
Presidente Circolo Territoriale FDI Atreju-Brindisi
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