October 13, 2025

Brindisi, 13 ottobre 2025 – Cala il sipario sulla prima edizione de “I colori dell’energia”, confronto nazionale che si è tenuto a Brindisi per approfondire il tema delle rinnovabili e per promuovere transizione energetica, culturale ed economica. Due i temi di altrettanti panel conclusivi: “Supply chain e nuove competenze for energy industries: opportunità per il sistema PMI” e “Il ruolo del nucleare per la sostenibilità e la sicurezza energetica: la sfida di domani…o di oggi?”.
“Dopo cinque giorni di intensi dibattiti a ‘I Colori dell’Energia’, emerge con forza una duplice consapevolezza: l’Italia possiede un potenziale straordinario per guidare la transizione energetica in Europa, ma è frenata da ostacoli strutturali che non possiamo più permetterci di ignorare. È il momento del coraggio: dobbiamo agire con decisione per trasformare il nostro potenziale in una leadership industriale consolidata”.
Questo il bilancio di Gabriele Menotti Lippolis, presidente dell’evento, al termine de “I Colori dell’Energia – Transition & Supply Chain”, che ha registrato un’intensa partecipazione di imprese, istituzioni e mondo della ricerca.
L’appuntamento di Brindisi, organizzato assieme a Regione Puglia e DiTNE (Distretto Tecnologico Nazionale dell’Energia) con il sostegno di Confindustria, e l’Alto patrocinio del Parlamento Europeo e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, mira a trasformare questi successi in un vantaggio competitivo strutturale.
“I nostri punti di forza sono un patrimonio nazionale,” prosegue Lippolis. “Abbiamo un tessuto industriale specializzato di altissima qualità, con PMI flessibili e innovative che sono leader mondiali in nicchie tecnologiche cruciali. La nostra posizione geografica al centro del Mediterraneo, unita all’abbondanza di sole e vento, ci offre un vantaggio competitivo naturale ineguagliabile. A questo si aggiunge un sistema della ricerca di eccellenza, capace di produrre innovazione di alto livello. Questa è la base solida su cui costruire il nostro futuro energetico”.
Tuttavia, il confronto ha messo in luce anche le fragilità che rischiano di vanificare questi vantaggi.
“Non possiamo nasconderci,” sottolinea Lippolis. “La burocrazia e la lentezza degli iter autorizzativi rappresentano il più grande freno a mano per gli investimenti. Progetti che richiedono anni per essere approvati scoraggiano anche gli operatori più determinati. A questo si aggiunge la carenza di capitale umano qualificato: la transizione richiede nuove competenze e dobbiamo investire massicciamente in formazione per non creare un collo di bottiglia che rallenterebbe l’intero processo. Infine, la frammentazione delle nostre imprese è una debolezza quando si tratta di competere su scala globale. Dobbiamo incentivare l’aggregazione per creare campioni nazionali più solidi”.
“Le risorse del PNRR e del Green Deal sono un’opportunità irripetibile,” conclude Lippolis, “ma non bastano. Servono riforme strutturali, stabilità normativa e una visione di politica industriale chiara. L’entusiasmo e le competenze che abbiamo visto in questi giorni ci dicono che il sistema-Paese è pronto. ‘I Colori dell’Energia’ vuole essere il luogo dove questa consapevolezza si trasforma in un impegno collettivo. La strada è tracciata, ora dobbiamo percorrerla senza esitazioni”.

“Mentre l’Italia accelera sulla produzione di energia pulita, la vera sfida per la nostra autonomia strategica si gioca sulla forza della nostra filiera industriale. Parliamo di un ecosistema di oltre 55.000 imprese e più di 800.000 addetti, un patrimonio di competenze e innovazione che rappresenta il vero motore della transizione.
La filiera italiana è un ecosistema complesso, con imprese specializzate in ogni segmento: dalla manifattura (11%) all’installazione e manutenzione (34%), fino ai servizi di ingegneria e ICT (8%). Tuttavia, emerge anche una criticità: la dimensione media di queste aziende rischia di essere un limite alla competitività sui mercati globali.
“‘I Colori dell’Energia”- spiega Lippolis- non è stata una semplice conferenza, ma una piattaforma di business matching. Il nostro obiettivo è far incontrare queste eccellenze con i grandi player nazionali, che già svolgono un ruolo di traino fondamentale. L’integrazione tra la capacità di investimento dei grandi gruppi e l’agilità innovativa delle PMI è la leva strategica per trasformare la filiera italiana in un ecosistema più forte, competitivo e capace di creare valore lungo tutta la catena produttiva.”
“I Colori dell’Energia” è stato concepito, infatti, come un acceleratore di sinergie, un luogo dove i giganti del settore – come A2A, Edison, Enel, Eni, Erg e Nadara – potranno incontrare le istituzioni, i centri di ricerca e, soprattutto, il tessuto vitale delle piccole, medie imprese ed anche le startup.

“I numeri -cpmclude Lippolis- parlano chiaro: l’Italia è salita al 13° posto mondiale per attrattività degli investimenti nelle rinnovabili. E non è un caso: a maggio abbiamo raggiunto un picco storico, coprendo con le fonti pulite oltre il 50% della nostra domanda elettrica. Questo non è più un dato episodico, è un segnale di svolta. Abbiamo un grande potenziale nell’eolico offshore, dove siamo il terzo mercato al mondo per la tecnologia galleggiante. Abbiamo una posizione geografica che ci rende un hub naturale di energia pulita nel cuore del Mediterraneo.
Ma il nostro potenziale più grande, spesso nascosto, è la nostra filiera industriale. Un ecosistema di oltre 55.000 imprese che genera più di 800.000 posti di lavoro tra diretti e indotto. Un tessuto produttivo che nel quinquennio 2018-2023 ha visto il fatturato crescere del 70% e gli investimenti del 50%. Questa è la forza motrice del nostro Paese.
E il cuore pulsante di questa filiera sono le nostre Piccole e Medie Imprese. Aziende leader nella componentistica, nell’ingegneria, nel digitale, nelle smart grid. Imprese agili, innovative, che rappresentano un patrimonio di know-how che il mondo ci invidia”.

No Comments