May 13, 2025

“Con l’avvio ufficiale delle attività istituzionali rinnovo l’invito ai parlamentari europei e nazionali affinché venga scongiurata ogni ipotesi di trivellazioni nelle acque adriatiche allo scopo di sfruttare eventuali giacimenti di petrolio e gas sottomarini” ha dichiarato il consigliere regionale Pd, Giovanni Epifani.
L’esponente del Pd che condivide questa battaglia da tempo assieme ai rappresentanti delle istituzioni pugliesi e al presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, torna a sintetizzare il nodo della questione: “Nel momento in cui si sono fatti consistenti gli investimenti nelle rinnovabili e ora che la Puglia può finalmente raccogliere i frutti degli sforzi della politica che da anni tenta di costruire un modello energetico e di sviluppo alternativo, rispunta l’ipotesi di piattaforme offshore nell’Adriatico. Nuove piattaforme per l’estrazione degli idrocarburi con tutte le conseguenze del caso, sia per l’integrità degli ecosistemi marini che per la solidità del sistema turistico. La Puglia ha scelto di intraprendere la strada del turismo e delle energie rinnovabili. Deturpare il territorio con le ricerche di idrocarburi (le cui conseguenze sull’ecosistema non sono completamente note) vorrebbe dire vanificare tutti gli sforzi compiuti dalla Puglia per risanare il territorio dalle conseguenze di una industrializzazione selvaggia. Perché il governo nazionale trova conveniente sfruttare il petrolio presente nell’adriatico che è una fonte di bassa qualità e a rapido esaurimento?»

Poi Epifani torna sulla questione Europa: «Il problema è che l’Ue non prende una posizione chiara in campo energetico, tanto che ciascun Paese può decidere in completa autonomia. Come ho sottolineato in una lettera indirizzata qualche settimana fa al presidente del Consiglio Renzi e ai cinque europarlamentari pugliesi, è assurdo che la mancanza di regole in campo energetico consenta al governo croato di setacciare i fondali dell’Adriatico, alla ricerca di greggio e metano, a pochi chilometri dal litorale pugliese. Al vuoto legislativo dell’Ue va sommata la mancanza di una pianificazione energetica nazionale, tanto che gli sforzi della Puglia, che produce il doppio dell’energia che le serve e che grazie a leggi specifiche è tra le Regioni più virtuose nel settore delle energie pulite, non si traducono in alcun vantaggio neanche economico. Anzi il suo territorio viene continuamente indicato come ideale per la localizzazione di infrastrutture per produrre energia a vantaggio di tutto il Paese. Da ultimo il progetto del gasdotto Tap, un’opera che approderà nel nostro territorio a vantaggio dell’Europa intera, e la cui realizzazione credo sia preferibile, soprattutto dal punto di vista dell’impatto ambientale, a qualsiasi attività di trivellazione. Spero che il governo nazionale faccia un passo indietro rispetto all’ipotesi di piattaforme offshore e che tutti gli europarlamentari italiani provenienti dalle Regioni che si affacciano sull’Adriatico facciano capire in sede europea l’urgenza di definire regole uguali per tutti in campo ambientale ed energetico”.

 

COMUNICATO STAMPA GIOVANNI EPIFANI – CONSIGLIERE REGIONALE PD

One Comment

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    7 Dicembre 2014

    Il South Stream è fallito ed anche il TAP fallirà perchè non ha dati per ammortamenti economici.Epifani sbaglia sono da chiudere sia le trivellazioni che TAP che è un furto di 30 anni di gas atzero caro che nessuno degli europei vuole.Trivellazioni e TAP sono figlie dei gattopardi fossili che ammorbano l’Italia ed aspettiamo le dimissioni di De Vincenti,il tappista che sbaglia tutto!