Con questo scritto voglio mettere al corrente di episodi spiacevoli che, mio malgrado, vedo ancora accadere e che riguardano la mia ricerca inerente la chiesa di San Giovanni al Sepolcro a Brindisi e sui Cavalieri Templari, scaturita in un saggio dal titolo “San Giovanni al Sepolcro: il segreto dei Templari”.
Nonostante siano passati 11 anni dalle mie ricerche, le quali sono state premiate anche a livello nazionale con importanti riconoscimenti tra i quali il Premio Nazionale Ricerca nel Mistero nel 2013 a Roma, c’è ancora qualcuno che nutre astio nei confronti di taluni argomenti da me trattati. Chi scrive non è più un ragazzino ma un giornalista freelance e sa bene quanto pesano le parole. Dunque passerò direttamente ai fatti.
Nella serata del 18 ottobre 2024 durante una conferenza organizzata dalla Società di Storia Patria per la Puglia e inerente la presentazione dell’interessante libro del professor Gianfranco Perri dal titolo “Ruggero Flores: templare, corsaro e ammiraglio” che ridà lustro ad un personaggio molto spesso dimenticato della storiofrafia templare, nonchè nazionale ed europea, si è ovviamente fatto riferimento alla tremenda fine che hanno dovuto sopportare i Cavalieri Templari. A presenziare alla conferenza, introdotta dalla giornalista Anna Consales erano presenti l’autore del libro, oltre al professor Giacomo Carito in qualità di Presidente della Società di Storia Patria per la Puglia e Raffaella Argentieri presidente della Fondazione Tonino Di Giulio.
Questo comunicato non vuole essere un attacco contro nessuno in particolare, ma spiace constatare come ancora una volta durante conferenze che parlano di Templari a Brindisi si debba per forza fare riferimento, anche in mia presenza, a studi definiti da uno degli illustri presenti “di fantasia”. E passo anche a spiegare il contesto.
Parlando dei Templari sicuramente si voleva mettere in guardia i presenti dalle teorie antistoriche che circolano sui Cavalieri del Tempio, e si è riferito che per quanto riguarda la fine dei Templari si debba solo parlare di motivi strettamente economici. E, strano, ma purtroppo assolutamente vero: sono d’accordo. La cosa che trovo sgradita e che si debba fare comunque riferimento ad altrui studi denigrando pubblicamente il lavoro anche di chi come me ha passato anni a studiare per poi confutare le proprie teorie.
Sicuramente il sottoscritto ha comunque un lato “diverso” di vedere la storia, di andare oltre al “velo di Maya” che caratterizza argomenti anche della storia contemporanea. Fossi stato assente la cosa non mi avrebbe toccato, anche perché non avrei potuto sentire con le mie orecchie. Ma avendo sentito non ho potuto non rimanere indifferente e anche non essendo più un ragazzino ma un uomo la cosa mi ha fatto molto male. Provo rispetto per il lavoro che sia la Società di Storia Patria per la Puglia di Brindisi che altre associazioni svolgono in territorio di Brindisi per la diffusione della cultura e della storia, circostanza quanto mai fondamentale visto il “buio” periodo culturale che il nostro Paese sta attraversando.
Quello che si chiede con questo comunicato (e spiace davvero farlo 11 anni dopo da addetto all’informazione) è che quando si fanno delle conferenze pubbliche si rispetti il lavoro degli altri e se non si è d’accordo con le teorie di altri studiosi non c’è bisogno di menzionarle.
Non c’è bisogno di menzionare Dan Brown, che tra l’altro ha scritto un romanzo (che ha venduto milioni di copie) nè tanto meno altri studi “di fantasia”, che comunque essendo saggi storici non sono studi scaturiti dall’immaginazione ma che si basano su argomenti quali l’esoterismo e la spiritualità per i quali si ha bisogno di consultare manuali specifici. Detto questo spero che da ora in poi il lavoro non solo mio, ma anche di altri studiosi, non sia menzionato se non gradito e se menzionato solo per fare “cattiva pubblicità”. Tutti abbiamo dignità. Anche chi la pensa diversamente.
Federico Sanapo
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