June 16, 2025

“È intollerabile subire le sfiammate delle torce del Petrolchimico senza che l’azienda trovi il modo di limitare in modo sostanziale questo evento. È insopportabile, infatti, che ciò avvenga con tanta frequenza ed è lecito chiedersi quale sia l’impatto sulla propria salute quando si è costretti a respirare tali gas industriali in tale concentrazione e così spesso.

Lo stesso Prof. Assennato nei mesi scorsi sottolineò con forza l’inaccettabilità del ripetersi di questo evento al punto da fare egli stesso un sopralluogo presso il Petrolchimico. Ricordo che le centraline per il monitoraggio dell’aria dell’Arpa in quei giorni registrarono picchi di benzene e anidride solforosa e l’evento si protrasse per ben quindici giorni sino alla riparazione del guasto.

Ma le torce tornarono a sfiammare un mese dopo. Ora anche in questo caso, come tutte le volte, attenderemo nuovamente di sapere quali veleni abbiamo respirato durante le sfiammate e potremo tutti quanti commentare i risultati delle analisi delle immissioni rilevate dall’Arpa che arriveranno puntuali e puntualmente ci informeranno che pian piano la situazione torna alla normalità

. Ma nel frattempo avremo respirato tutto. Si può andare avanti così?

Qual è l’impatto sulla nostra salute delle sostanze emesse quando si verificano questi picchi?

Ma purtroppo il problema a Brindisi non sono solo le sfiammate delle torce.

Ci si rende conto che siamo sottoposti ad una pressione, sul piano ambientale e del carico inquinante, dovuta all’impatto cumulativo di tutti i singoli impianti del polo industriale e che sentiamo la nostra salute messa a rischio?

Mi rivolgo direttamente al Presidente Vendola ed al Ministro Galletti perché intervengano tempestivamente e affrontino a viso aperto e con urgenza la “questione brindisina” da sempre trascurata a tutti i livelli.

È ora che nessuno volti la testa dall’altra parte. Come accaduto per tanti, troppi anni. I cittadini di Brindisi e provincia meritano attenzione, rispetto, dedizione ma soprattutto azioni concrete, visibili, immediate ed utili per riparare questo cortocircuito tra industria, ambiente e salute che rischia di strozzare questa nostra bellissima terra e privarla di ogni prospettiva di sviluppo.

Per questo non mi stancherò mai di chiedere un luogo, lo si chiami tavolo, o come si preferisce, in cui tutti i livelli istituzionali siano chiamati ad adoperarsi e proporre soluzioni praticabili a tutela della salute e per il rilancio occupazionale del territorio.

Si intervenga ora. Prima che sia troppo tardi”.

 

COMUNICATO STAMPA ELISA MARIANO – PARLAMENTARE PARTITO DEMOCRATICO

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