Brindisi sta vivendo un momento difficile della sua lunga e complessa vicenda: disoccupazione, crescenti povertà e disuguaglianze sociali nonché impoverimento del suo ruolo di città con caratteri di eccellenza per la sua ricca storia, la sua straordinaria posizione strategica, le sue tradizioni e la sua laboriosità, il suo ubertoso contado, il suo eccezionale porto, il suo aeroporto e il suo mare che la apre all’accoglienza e all’incontro con i popoli che si affacciano sulle rive del Mediterraneo Orientale. Bisogna quindi fermare questo inaccettabile declino e adoperarsi per convertirlo in una ripresa che potrà decollare solo se si farà in modo che una classe politica largamente miope e autoreferenziale faccia finalmente spazio a nuove energie politiche fra loro certo in competizione per ideali e programmi diversi ma solidali nella scelta di mettersi al servizio non di interessi di bottega ma dell’interesse collettivo della comunità.
Ci rendiamo conto che questo indispensabile e gravoso compito spetta ai cittadini di Brindisi e alle loro espressioni politiche, sociali, culturali e religiose . Ma non possiamo non esprimere l’auspicio che il Commissario Prefettizio di recente nomina, pur operando ovviamente nell’ambito dei suoi poteri, faccia il possibile, analizzando il passato e decidendo interventi in proiezione verso il futuro, per creare condizioni favorevoli alla incisiva svolta di cui la nostra città ha estremo bisogno. E intanto torniamo a segnalare al dott. Santi Giuffrè due problemi di particolare rilievo che gravano come una cappa di piombo sulla vita quotidiana della città: quello dell’emergenza-rifiuti, riconosciuto di eccezionale gravità ed urgenza da tutte le forze politiche e sociali e dallo stesso Commissario Prefettizio, e quello dei sempre più frequenti e disinvolti attacchi di una criminalità che semina fra la popolazione smarrimento e paura.
Quanto all’emergenza-rifiuti, ricordiamo che il 24 maggio scorso si è svolta a Brindisi davanti a Palazzo di Città una partecipata manifestazione promossa dall’Associazione Salute Pubblica durante la quale è stata chiesta l’adozione di provvedimenti di immediata efficacia a tutela della salute dei cittadini messa in serio pericolo da una situazione che, nonostante la messainscena di qualche sporadico ed inadeguato intervento di raccolta, continua ad essere estremamente pesante e destinata ad aggravarsi con l’avanzare della stagione calda. Facciamo nostra la considerazione per la quale sulle ordinanze contingibili e urgenti in materia di rifiuti si possono avere in diritto opinioni diverse ma una cosa è certa e cioè che per il caso di Brindisi le norme in questione non possono certo essere interpretate in modo da consentire il protrarsi di gravi attentati a diritti fondamentali riguardanti l’igiene e la salute pubblica. L’auspicio è allora che la politica e le competenti autorità amministrative si facciano carico dello scottante problema ambientale prima che l’autorità giudiziaria sia indotta a verificare – come a Brindisi è accaduto in passato – se sono presenti aspetti di sua specifica competenza.
Per parte nostra confermiamo l’adesione alla riconvocazione per fine giugno della manifestazione di disagio e di proposta già annunciata dall’associazione Salute Pubblica a conclusione della manifestazione del 24 maggio scorso per esaminare gli sviluppi della situazione e decidere ulteriori atti di partecipazione e sensibilizzazione civica.
Quanto al dilagante fenomeno criminoso, osserviamo che le corali richieste di intervento, avanzate dai cittadini e dagli operatori economici all’indomani della notizia che in un solo mese erano stati consumati ben 15 delitti di rapina ed altri gravi reati in una città di appena 80.000 abitanti, non sembra abbiano sortito alcun effetto concreto. Ci consola apprendere che le locali Forze dell’Ordine, il cui gravoso e meritorio servizio è sotto gli occhi di tutti, riconoscano l’esigenza di un “incremento del controllo del territorio” (richiesta da noi più volte avanzata) ma ci sembra che allo stato tale controllo continui a restare inadeguato a causa della esiguità delle risorse di Polizia disponibili.
La responsabilità della sicurezza pubblica non grava certo in primis sul ruolo di un Commissario Prefettizio comunale. Ma ugualmente richiamiamo la sua attenzione sul grave fenomeno nella certezza che egli voglia adoperarsi per fare in modo che la Polizia Urbana , d’intesa con le competenti autorità, dia al meglio il suo prezioso contributo alla soluzione del problema e nella convinzione che egli vorrà dare forza alla richiesta di potenziare gli organici delle locali Forze di Polizia da più parti avanzata nei confronti del Ministero dell’Interno. Resta fermo che va ovviamente considerato fondamentale, se non primario, il potere-dovere della politica di combattere i fenomeni criminali sotto il profilo sociale con scelte rivolte a ridurre al massimo gli squilibri economici nella nostra popolazione.
Rimanendo a disposizione per ogni proficuo confronto, Le facciamo gli auguri di buon lavoro.
FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO
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