… A. è incinta … la bambina nascerà a maggio …
il compagno è felice e preoccupato assieme …
sprizzano gioia …
per loro saranno mesi da ricordare …
di quelli che segnano e cambiano, in meglio, tutto il corso delle proprie vite …
sono contento per loro … … …
… ieri sera sono stato invitato alla inaugurazione di una attività commerciale …
per F. e per la gente che ci lavora, sarà una nuova ripartenza: sogni, speran…ze, preoccupazioni per gli investimenti …
le aspettative per un benessere meritato che possa fare da sfondo alla loro ricerca della serenità …
spero vada bene …
… G. è stato operato tre giorni fa …
cambierà la qualità della sua vita dopo mesi di sofferenze …
lui crede quasi di rinascere perchè, evidentemente, sente di poter dire e dare ancora tanto …
dovrà assuefarsi a nuovi modi di vivere e di gestire il proprio corpo …
glielo auguro … … …
sono inizi diversi …
… ma in ogni inizio c’è vita, speranza, attesa, futuro …
… stasera piove e sto a casa
… leggo un libro bellissimo perchè le cretinate che ci sono sui siti d’informazione le sento lontane anni luce …
… il libro è proprio bello, scritto bene e appassionante, delicato e intenso …
ad un certo punto un sonetto di Shakespeare che mi fa pensare che non è vero che solo gli inizi contengano la vita …
e allora stasera la mia grande bellezza è per chi non è sulla soglia di niente, per chi sopravvive, per chi vive giorno per giorno invecchiando un po’ e pensa che in questo passare del tempo ci sia solo il passare del tempo …
a loro, a chi crede di non avere niente e di non essere nessuno, questo sonetto delicato e struggente …
“In me tu vedi quel periodo dell’anno
quando nessuna o poche foglie ingiallite ancora resistono
su quei rami che fremono contro il freddo,
nudi archi in rovina dove dolci cantarono gli uccelli.
In me tu vedi il crepuscolo di un giorno
che dopo il tramonto svanisce all’occidente,
che a poco a poco viene avvolto dalla notte nera,
ombra di quella vita che tutto confina in pace .
In me tu vedi lo spegnersi di quel fuoco,
che aleggia sulle ceneri della propria giovinezza,
come sul letto di morte su cui dovrà spirare
consunto da ciò che già fu suo alimento.
Questo in me tu vedi e per questo il tuo amore si accresce:
per farti meglio amare chi dovrai lasciare fra breve.”
A.Serni
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