June 14, 2025

Il coordinamento inter-provinciale pugliese NO TAP annuncia che in occasione del passaggio a Brindisi, Caterina Vitiello Pepe, membro del coordinamento per Lecce, ha consegnerato a Joel Stewart, Capitano della nave Rainbow Warrior di Greenpeace, e a tutti i “Campaigner” di Greenpeace presenti a bordo, il decalogo in versione italiana e anche inglese) contro il gasdotto TAP per una Puglia, una Italia e una Europa decarbonizzate e fuori dai fossili, esortando Greenpeace a includere nella campagna “Non è un paese per fossili” anche la strategia di avversione a quest’opera inutile, costosa e dannosa per l’economia del territorio.

“Siamo consapevoli” dichiara la Vitiello Pepe, “che il gas rappresenta una fonte fossile meno inquinante di petrolio e carbone e dunque va incoraggiata la sua utilizzazione in una fase di transizione, ma continuare a investire ingenti risorse in opere mastodontiche per lo sfruttamento delle fonti fossili non si può definire una strategia di transizione, e quindi non può giustificarsi in alcun modo.

 

Angelo Consoli, coordinatore NO TAP per la provincia di Brindisi insiste sull’assoluta irrilevanza del progetto TAP in funzione anti carbone. “Il gasdotto TAP non ha nessun senso economico ed energetico, e non è credibile che possa essere usato in compensazione della produzione elettrica da carbone, innanzitutto perchè presuppone una improbabile per non dire impossibile volontà di collaborazione fra gruppi energetici fossili (Consorzio TAP e ENEL) che invece sono in feroce competizione fra di loro. Inoltre, il Gasdotto TAP “continua Consoli “è contrario alle strategie energetiche europee 20 20 20 ispirate alla sostenibilità, ma è contrario anche al buon senso e alle buone pratiche locali dove si sta diffondendo sempre più l’energia solare pulita, disponibile per tutti e a buon mercato perchè a costo marginale zero. Per questo l’opposizione al gasdotto TAP è diventata una battaglia patrimonio di tutto l’ambientalismo pugliese”.

“Le risorse naturali, il paesaggio, l’integrità dell’ambiente e la valorizzazione del turismo” conclude Paolo Mariani, coordinatore NO TAP per il nord della provincia di Brindisi “sono valori che non possono essere svenduti a una multinazionale svizzera interessata solo a ottenere finanziamenti per la realizzazione di grandi opere impattanti sull’economia locale, e contrarie agli interessi e al sentire profondo della popolazione, come dimostrato di recente dalla cancellazione di tutte le strumentali e ipocrite sponsorizzazioni da parte del gasdotto TAP di alcune manifestazioni dell’estate Salentina”.

 

 

DECALOGO NO TAP

1) Il gasdotto TAP è totalmente INUTILE. In Italia le centrali turbogas sono tutte in rosso, e la capacità elettrica installata è già adesso doppia rispetto alla domanda, sia a livello nazionale che pugliese.

2) Il gasdotto TAP è DANNOSO per l’economia del territorio, per la pesca, l’agricoltura e il turismo. L’impianto di compressione nell’interno è una ptenziale bomba ecologica in attesa di esplodere.

3) Il gasdotto TAP non fa abbassare il PREZZO dell’elettricità perchè il prezzo degli idrocarburi è volatile. Solo le rinnovabili garantiscono un abbassamento del prezzo dell’elettricità a breve, medio e lungo termine.

4)Il gasdotto TAP è ILLEGALE perchè i cittadini non sono stati coinvolti nel processo autorizzativo come prescrive la convenzione di Aarhus recepita dall’Italia con L. 108 del 2001 e con il regolamento CE 1367/2006 e direttive 2003/4 e 2003/35

5) Il gasdotto TAP è totalmente indipendente dalla esecuzione delle BONIFICHE che sono dovute a prescindere dall’esecuzione di nuove opere, in applicazione del principio ” chi inquina paga ” prescritto dalla direttiva 2004/35

6) Il gasdotto TAP non è affatto collegato con la riconversione a gas di centrali a CARBONE, si tratta di due processi separati e indipendenti.

7) Il gasdotto TAP serve a portare il gas in EUROPA non in Italia. In questo senso ammasso che sia necessario, il suo percorso va rinegoziato con l’Europa; e le autorizzazioni italiane vanno sospese.

8) Il gasdotto TAP non è ETICO perchè serve a commercializzare gas dall’Azerbajian, un Paese che è sulla black list di Amnesty international per continue violazioni dei diritti umani, con migliaio di prigionieri politici e una dittatura dinastica della famigerata famiglia Aliyev.

9) Il gasdotto TAP non porta nessun benessere sul territorio ma ARRICCHISCE soltanto chi lo costruisce, e le partecipazioni italiane nel consorzio di costruzione legittimano il sospetto che ci sono interessi opachi anche a livello locale.

10) Il gasdotto TAP DEVASTA i fondali marini distruggendo la biodiversità e le possibilità di riproduzione delle specie necessarie alla catena alimentari.

 

COMUNICATO STAMPA COORDINAMENTO NO TAP

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