Fa discutere la decisione dell’amministrazione comunale di Brindisi di mantenere aperto il corso Garibaldi fino alla fine del 2024. L’ordinanza dirigenziale dell’ufficio Traffico, in vigore fino al 31 dicembre 2024, estende gli effetti della decisione precedente che era scaduta alla fine del 2023.
La scelta di mantenere aperto il tratto di corso Garibaldi tra via Pozzo Traiano e via del Mare viene giustificata considerando le difficoltà, soprattutto per turisti e fornitori di merci, nel raggiungere il porto interno e l’area di parcheggio di via del Mare attraverso le strade strette del centro storico.
Si permette ancora la sosta lungo l’arteria, con tariffe di 1 euro per la prima ora e 2 euro per le ore successive, nelle fasce orarie dalle 8 alle 14 e dalle 16 alle 21, dal lunedì al sabato, esclusi i festivi.
La decisione è stata presa in seguito a riunioni tecniche con i dirigenti dei settori comunali Trasporti e Mobilità Urbana e Polizia Locale, che hanno unanimemente sostenuto la modifica sperimentale dell’ordinanza del 2002 che in passato chiudeva Corso Garibaldi in modo più o meno stabile.
Il dibattito sulla questione della chiusura o apertura dei corsi in città è stato sempre sentito e molto divisivo: mentre le associazioni commerciali, come Confesercenti, sono favorevoli alla riapertura, gruppi di cittadini sostengono la chiusura totale del traffico nel centro di Brindisi.
La decisione attuale rappresenta un cambiamento rispetto alla precedente amministrazione, che aveva insistito sulla chiusura di Corso Garibaldi.
Per FIAB BRINDISI
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La riapertura dei corsi al traffico automobilistico è una scelta in controtendenza per quella che dovrebbe essere la visione di una città per le persone.
Ci sentiamo di dire che è provvedimento che non risolve né il problema dei parcheggi né incentiva la frequentazione dei corsi come auspicano i commercianti.
Una cinquantina di posti auto lungo corso Garibaldi e su piazza Cairoli non fanno certo la differenza piuttosto bisognerebbe rivedere il piano del traffico e della sosta nell’ottica di una mobilità più sostenibile, destinando spazi dove le persone possano passeggiare e incontrarsi senza avere la preoccupazione delle auto che transitano e, perché no, fermarsi davanti alle vetrine e magari entrare nei negozi.
Una possibile soluzione sarebbe stata la realizzazione del parcheggio nell’area dismessa della stazione ma che purtroppo è stato definanziato. Dal canto nostro auspichiamo che l’amministrazione comunale continui a puntare su questo progetto al fine di ottenere i fondi necessari alla sua realizzazione.
La sostenibilità della mobilità non deve rimanere un’utopia ma deve essere un obiettivo da raggiungere per rendere più accessibile, vivibile ed accogliente la città e in questo contesto la mobilità ciclistica è una delle tessere di un mosaico che ne delinea la figura.
Fare Verde Brindisi ha inviato una nota con i propri rilievi sull’ordinanza del Comune di Brindisi:
Se negli anni ottanta il problema dell’inquinamento da traffico urbano era una questione cittadina da risolvere, considerato anche il carico di altri agenti inquinanti (primo fra tutti Cerano anche se di epoca successiva), oggi con le politiche comunitarie, votate a sviluppi eco-sostenibili a tutti i livelli, non si comprende perché la politica locale continui ad essere in contrapposizione a questo dato ormai consolidato da lustri.
Infatti, è proprio alla fine degli anni ottanta che si formò il PUT ( Piano Urbano del traffico), che per l’appunto aveva come principale obiettivo, quello di abbattere, attraverso la diminuzione dei flussi di traffico veicolare, le emissioni di CO2.
Si badi bene che il PUT, costituisce “ variante “ al PRG a tutti gli effetti, ancorché approvato in Consiglio Comunale ed adottato negli anni “90 e non può essere modificato “ sic et simpliciter ”, dal primo, e direi anche dal secondo e terzo politico o maggioranza di turno, solo perché una piccola parte della comunità ne chiede la variazione.
Una Amministrazione “ attenta”, nel dare delle risposte alle prerogative che emergono nel territorio, deve tener conto di vari fattori, nonché di plurime tutele.
A partire dal sindaco Consales, si ebbe a fare un patto scellerato con i commercianti ai quali venne promesso durante l’allora campagna elettorale la riapertura del traffico su corso Garibaldi, cancellando così quello che era il “ salotto” della nostra Città; tutti i suoi successori hanno ugualmente ritenuto di non dover rispettare le indicazioni del PRG e del PUT; in buona sostanza un interesse generale, quello dell’abbattimento della CO2 e quindi di tutela della salute pubblica, è stato sacrificato per un interesse particolare, quello dei commercianti e con quale risultato: ” Quante attività commerciali hanno chiuso i battenti su corso Garibaldi!”.
Le criticità del centro commerciale urbano, sono ben più ampie e non possono sacrificare una consuetudine dei cittadini: il passeggio al corso Garibaldi. Non posso non manifestare una certa preoccupazione per un dichiarato augurio ( presidente provinciale di Confesercenti) per una decisione “ permanente” .
Mi sarei atteso perlomeno al fine di alleggerire il carico di inquinanti, che non solo arrecano danni alla salute ,ma anche ,nel tempo ,all’aspetto del patrimonio edilizio, che avessero deciso di destinare i giorni di sabato e domenica solo al “ passeggio” della famiglia, che attualmente in tali giorni devono fare slalom sui marciapiedi occupati. Da quanto detto risulta evidente, visto che per i residenti vengono annullati i pass, che l’iniziativa ha il preminente scopo di dare respiro alle casse comunali oltre che ad una “agonizzante” “Brindisi Multiservizi”.
Fermo restando che il problema del parcheggio è nota dolente di tutto il centro cittadino, riteniamo che i tempi che si è data l’Amministrazione per attivarli, visto che non è tanto difficile individuare delle aree idonee, siano piuttosto lunghi. Riguardo tale argomento, forse, qualcuno dovrebbe rispolverare il già richiamato PUT.
La nostra associazione invita le altre associazioni che hanno a cuore la salute dei cittadini, nonché il rispetto di leggi e regolamenti, a dare vita ad un fronte unico, ad escogitare azioni, che inducano l’Amministrazione Comunale a dare piena attuazione del PUT, a realizzare il “ Piano Parcheggi”, all’attivazione completa della “ circolare marittima”, all’integrazione, con un sistema di trasporto urbano “ dimensionato” alle esigenze cittadine,ecc…..il tutto così come individuato nel PUT e recepito dal PRG. Riprendiamo da quanto già avviato nel 2012 delle Associazioni ed attraverso un “Referendum” coinvolgiamo il Comune di Brindisi.
A “Fare Verde” risponde Confesercenti con la seguente nota:
In merito alla nota di “Fare Verde”, con cui l’associazione ambientalista ha stigmatizzato la decisione dell’Amministrazione comunale di Brindisi di rendere aperto alla circolazione delle auto, in via sperimentale, corso Garibaldi nella sua interezza, compresi sabato, domenica e i giorni festivi, il presidente provinciale di Confesercenti, Michele, Piccirillo, chiamato in causa proprio in quella nota, intende rispondere a “Fare Verde” per meglio esplicitare le valutazioni degli esercenti su questo tema e su tale dibattito.
“In un passaggio della nota di Fare Verde – dichiara Piccirillo – si è fatto riferimento ad una mia dichiarazione rilasciata nei giorni scorsi quando mi auguravo che tale decisione potesse essere definitiva. Ma non è questo il problema. Trovo strano, invece, che una associazione ambientalista professi la tutela ambientale da inquinamento solo su Corso Garibaldi, come se facendo transitare le stesse auto su via Lata o via Filomeno Consiglio o altre starde, le auto inquinanti su corso Garibaldi smettessero di inquinare. Un assunto davvero poco realista e forse strumentale a ciò che non interessa la pura tutela dall’inquinamento ambientale. Tra le varie e serie motivazioni che hanno portato la vecchia amministrazione a non essere rieletta nell’estate scorsa c’è proprio questa posizione troppo ortodossa sulla tematica ambientale. Invece è una tematica, relativamente al discorso del traffico veicolare nel centro urbano, che deve essere affrontata da un punto di vista più laico”.
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