Quando gioca Sinner – in modo particolare nelle gare che contano come la finale di uno Slam – tu vorresti che non perdesse neppure un punto. Ci ha abituato talmente bene che vorresti che vincesse con tutti 6-0 6-0 6-0. Impresa ovviamente irreale.
Sinner però è una macchina pressoché perfetta, quasi automatica e così poco italiana. Noi, un popolo avvezzo alla protesta facile, all’alibi ricorrente, alla malasorte e agli scongiuri, vediamo sto ragazzo dai capelli rossi che non si scompone praticamente mai.
Pare non subire fattori ambientali e delicatezza o importanza del match, a Flushing Meadows come nel campetto spelacchiato di Valpusteria.
I telecronisti continuano a paventare sicurezza, ma da dove traggono questa sensazione? Io so che puoi essere anche il n.1 ma ogni punto te lo devi sudare, nel tennis non è mai finita, non è che puoi fare melina o buttare la palla in tribuna.
Devi FARE IL PUNTO, palla su palla, colpo su colpo, fino all’ultimo tiro. Non si scherza MAI.
Ammetto di non avere la loro certezza, e mi piace di più soffrire su ogni risposta, ogni servizio, ogni errore, ogni tiro che va lungo, ogni smorzata che mi pare restare in aria dieci minuti. Avverto tensione sottopelle e mi piace perché me la vivo con maggiore partecipazione ed è il modo ideale per vedere anzi VIVERE un match.
Jannik ha fatto come sempre la sua parte, e adesso ti chiedo: credi che sia facile o normale o scontato? Ad esempio quando devi controbreakare sotto 4-5 al terzo con con 25 mila tifosi contro? No, non lo è. È lui che non sbava nulla, non manca mai l’approccio mentale, è lui che è sempre PRONTO. Non ci arrivi lassù in cima se hai qualche sbavatura, ma lui: zero.
Ecco perché lo amiamo: fa sembrare tutto normale, non frigna mai, non discute mai: solo bunghete e banghete, e spazza via TUTTI.
Così automatico, così regolare, così perfetto, così imbattibile, così poco italiano, così MOSTRUOSO.
P. S. caro Fritz, hai sbagliato prima della finale a dire che avresti vinto.
Ora vai a mangiare due spaghetti italiani scotti e magari invita pure Kyrgios, più forte a sparare cazzate che a giocare a tennis.
Lui una finale così se la può guardare solo in tv .
Giada Amatori
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