May 2, 2025

È stato e individuato e arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Brindisi uno dei due rapinatori che, lo scorso 5 gennaio, avevano assaltato un compro oro a Brindisi.

Si tratta Antonio Mangiulli, 26 anni, arrestato per rapina aggravata e per aver illegalmente detenuto e portato una pistola.

 

La rapina è avvenuta alle 17:40 del 5 gennaio, due individui travisati e armati di pistola hanno costretto con la forza e la minaccia delle armi, una impiegata dell’esercizio commerciale compro oro di via Sicilia a consegnare l’incasso.

I rapinatori, una volta fatta irruzione nel locale, hanno sfondato a calci la porta in alluminio che divide l’area per il pubblico da quella per la custodia del denaro e dei preziosi, hanno scaraventato a terra l’impiegata e, puntandogli sempre l’arma contro, si sono appropriati di circa 4.000 € .

 

 

L’immediata visione dei filmati del sistema di videosorveglianza, del quale l’esercizio commerciale era dotato, non hanno permesso l’identificazione dei due malviventi, dei quali si vedevano solamente le fattezze fisiche e gli indumenti indossati. Due uomini: il primo di corporatura esile, non molto alto; il secondo corpulenta, circa la stessa altezza del primo.

I carabinieri, però, sono riusciti ad identificare Antonio Mangiulli perché il 25 gennaio fu arrestato assieme ad Emilio Valenti, per due tentate rapine commesse in danno di due esercizi commerciali, una gioielleria di corso Garibaldi e una ricevitoria di via Tevere.

Agli investigatori non è sfuggita la corrispondenza fisica del Mangiulli con quella del rapinatore corpulento del compro oro.
Pertanto, dopo aver visionato le immagini del sistema di videosorveglianza del compro oro e verificato che il rapinatore corpulento indossava un giubbino in pelle un maglione di colore beige a righe scure orizzontali, hanno eseguito una perquisizione a casa di Mangiulli nel quale hanno trovato un giubbino identico a quelli indossato dal rapinatore. Il maglione di lana di colere beige a righe scure orizzontali è stato, invece, rinvenuto tra gli indumenti che i famigliari hanno portato in carcere al Mangiulli.

 

 

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