1 anno e sei mesi di reclusione a Consales, 13 mesi per Alessio Vincitorio.
18 mesi per l’ex Sindaco Mimmo Consales, 13 mesi per il responsabile della News Sas Alessio Vincitorio. Assolti “perché il fatto non sussiste” l’ex direttore di Equitalia Giuseppe Puzzovio e l’ex socio della News Sas Sabino Porro.
Sono queste le condanne di primo grado per nell’ambito del primo “Processo Consales”.
Le ha pronunciate il Tribunale di Brindisi composto dal presidente Chiarelli, con a latere i giudici Cacucci e Nestore.
Il pm Giuseppe De Nozza aveva chiesto 6 anni e 10 mesi per Mimmo Consales, 6 anni e 8 mesi per Giuseppe Puzzovio, 1 anno e 7 mesi per Sabino Porro, 1 anno e 4 mesi per Alessio Vincitorio.
La grossa differenza tra richiesta e condanna sta nel fatto che i giudici hanno ritenuto passibile di condanna soltanto l’accusa di abuso d’ufficio negli affidamenti dei servizi di rassegna stampa e comunicazione del Comune di Brindisi. Niente truffa e concussione che – secondo la tesi della pubblica accusa – sarebbero stati nel pagamento di un debito nei confronti di Equitalia.
L’unica accusa che trova riscontro nella decisione del giudice è quella che vedeva Consales e Vincitorio (ma non Porro!) responsabili di abuso d’ufficio perché Consales era rimasto “deus ex machina” della News Sas anche dopo l’elezione a Sindaco e Vincitorio svolgeva – consapevolmente – il ruolo della classica testa di legno.
Inizialmente le indagini, condotte dalla Digos di Brindisi allora guidata dal Dott. Vincenzo Zingaro, riguardavano anche l’affidamento del cartellone di eventi “Culturamiamo” all’Associazione Motumus. Ma per tale vicenda è stato pronunciato il “non luogo a procedere” per Consales e due dirigenti del Comune di Brindisi.
In giudizio, quindi, sono saltate anche le accuse di truffa ai danni del Comune di Brindisi (che riguardava Consales e Porro) e di concussione (nei confronti di Consales e Puzzovio) per aver eseguito pressioni sui dipendenti per garantire che il pagamento delle tranche di un debito tributario avvenisse per somme in contanti superiori a quanto consentito dalle attuali norme.
Su questo fatto, però, il Tribunale vuol vederci chiaro ed ha disposta la trasmissione degli atti al pm “perché proceda a carico di Consales, Puzzovio e dei tre dipendenti di Equitalia, Leonardo Cofano, Angelo Bortolotti e Alfredo Longo” per il reato di cui all’articolo 55 del decreto legislativo 231 del 2007 per la violazione dell’obbligo di tracciabilità”. Insomma non c’è la concussione ma soltanto la consapevole lesione della legge che obbliga a non eseguire versamenti in contanti per una cifra superiore ai 1000 euro.
Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni. Da quella data partiranno i termini per presentare gli eventuali appelli.
Adesso Consales dovrà difendersi dal secondo filone d’accusa, quello che lo ha portato in carcere ed ha determinato la fine della sua consiliatura: il procedimento, che ipotizza il reato di concussione, riguarda, oltre Consales, Luca Screti, patron della Nubile Srl, il commercialista Massimo Vergara, Francesco De Marco e Marcello Caramuscio, rispettivamente amministratore ed ex dipendente della Nubile.
L’udienza preliminare fissata per martedì prossimo, salterà per via dell’astensione proclamata dai penalisti.
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