Desta imbarazzo e stupore la nota diramata dall’amministrazione comunale, in merito alla questione del trasferimento di dieci operatori socio-sanitari dal San Camillo di Mesagne al Perrino di Brindisi. Nella stessa appare evidente che, non solo il Sindaco come Istituzione di riferimento sul territorio non venga opportunamente e preventivamente informato delle decisioni adottate sul nosocomio mesagnese dalla direzione dell’ASL brindisina (lo stesso infatti ha ammesso di aver appreso la notizia dalla stampa), ma al contempo mostra tutta la sua debolezza e arrendevolezza nei confronti della stessa direzione sanitaria provinciale, subendo passivamente ogni decisione senza eccepire alcunché.
Condividiamo totalmente le preoccupazioni della CGIL, che bene ha fatto ad evidenziare un problema che potrebbe compromettere seriamente la qualità dell’assistenza dei pazienti dei reparti di medicina e lungodegenza dell’ospedale mesagnese. Bisogna che la direzione sanitaria dia immediate spiegazione sulla vicenda. Troppe volte abbiamo chinato la testa davanti ad atteggiamenti supponenti dell’Asl Brindisina, tutto questo davanti all’indifferenza e all’inerzia dell’amministrazione locale e dei loro rappresentanti istituzionali regionali e nazionali. La verità nuda e cruda è che in questi quattro anni, l’amministrazione comunale di Mesagne, ha subito il ridimensionamento del locale nosocomio senza battere ciglio, annunciando magari miracolose rinascite che si sono rivelate dei veri e propri bluff; come non ricordare le altisonanti dichiarazioni dell’allora consigliere regionale, oggi On. Matarrelli, del giugno 2012, dove rassicurava tutti che il San Camillo era salvo. Dopo qualche mese, ironia della sorte, chiuse il reparto di Chirurgia e da li incominciò un lento ed inesorabile smembramento della struttura mesagnese. Grave dunque l’inerzia di questa amministrazione, resa ancora più deplorevole se si considera che le stesse forze di opposizione in questi anni, più volte avevano esortato l’amministrazione a fare fronte comune nella battaglia per la conservazione dello stesso nosocomio, formulando una serie di proposte per una riconversione qualitativa dell’Ospedale, che tenesse conto delle potenzialità, infrastrutturali e logistiche esistenti, utilizzandole efficacemente anche per colmare vuoti o carenze assistenziali presenti in provincia(centro dialisi, riabilitazione cardio-polmonare, geriatrica e fisiatrica, casa della salute, centro specialistico ambulatoriale, ecc.).
Proposte che, come in altre circostanze, questa amministrazione, arroccata sulla sua irresponsabile sindrome dell’autosufficienza, ha puntualmente ignorato, con le conseguenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Disattesi sono stati anche gli inviti, formulati sempre dalle opposizioni, di istituire una commissione ad hoc per formulare controproposte, al piano di riorganizzazione, non privo di lacune, presentato dalla Dott.ssa Ciannamea nel consiglio comunale del 14 giugno 2013. A questo invito, le forze di maggioranza, risposero, sostenendo che a loro avviso, doveva essere la stessa direzione dell’ASL a riformulare il piano tenendo conto della discussione tenutasi all’interno del consiglio comunale. Come era ovvio e prevedibile fino ad oggi ciò non è accaduto. Esortiamo dunque il Sindaco a fare urgentemente il punto della situazione sulla vicenda nel prossimo consiglio comunale.
Segreteria ProgettiAmo Mesagne
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