Una dichiarazione congiunta dei capigruppo Pino Romano (Pd) e Michele Losappio (Sel):
“Non siamo interessati a soluzioni che, dopo le elezioni, verranno contestate e impugnate”. Lo dichiarano i capigruppo di Pd e Sel in Consiglio regionale, Pino Romano e Michele Losappio, a proposito del disegno di legge sul riordino delle Province.
“Purtroppo – spiegano – la campagna elettorale è una minestra che avvelena gli interessi veri. Il ddl sul riordino delle Province era incardinato in settima Commissione da circa un mese. E la convocazione della stessa Commissione è arrivata proprio il giorno in cui Forza Italia, con tutto il centrodestra, chiedeva che il Consiglio regionale affrontasse solo questioni indifferibili e inderogabili. Nonostante ciò, il centrosinistra ha dichiarato il proprio interesse a valutare il dl in questione anche in termini di straordinarietà, pur di risolvere i problemi delle persone in carne e ossa”.
“Comprendiamo – aggiungono Romano e Losappio – che l’interesse del centrodestra e del presidente Gabellone possa essere soprattutto quello di affrontare il tema delle partecipate di Lecce.
Ma proprio per questo non siamo interessati a dare soluzioni che, un attimo dopo le elezioni, verranno contestate e impugnate”.
“Lo abbiamo detto in Commissione e lo ribadiamo pubblicamente – ricordano i consiglieri – il merito del ddl, soprattutto nella parte che riguarda la riassegnazione delle competenze sui servizi sociali che erano in capo alle Province, non può prescindere dalle conclusioni cui giungerà il tavolo istituzionale Province-Regione, atteso che ad oggi solo due Province su sei hanno prodotto gli elaborati richiesti. Sempre per onore di verità, informiamo che il ddl che il centrodestra, solo per calcoli elettorali, vuole portare in aula anche con rischi istituzionali, non è diventato legge in nessuna Regione d’Italia tranne che in Toscana”.
“Allora – suggeriscono – lasciamo che lavorino il tavolo istituzionale regionale e la Conferenza Stato-Regioni, soprattutto per la parte che riguarda le risorse necessarie a assumere il personale e a far fronte alle nuove competenze. Da parte nostra, cerchiamo di fare le cose per bene. Per quanto ci riguarda, possiamo rassicurare tutto il personale delle Province che nessuno rimarrà a piedi”. “Quello delle partecipate – concludono – è invece un capitolo tutto da scrivere. E noi vogliamo farlo bene, in maniera compatibile con le norme nazionali e comunitarie. Tutto il resto sono solo chiacchiere da campagna elettorale
Agenzia Quotidiana di Stampa
Consiglio Regionale della Puglia
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