June 15, 2025

Destano motivate perplessità le dichiarazioni  rese dall’assessore all’urbanistica di Francavilla Fontana, arch. Lopalco, la quale, a margine del confronto tenuto nei giorni scorsi  tra i redattori del Pug, da un lato, e amministratori, tecnici e comuni cittadini, dall’altro,  in relazione al tema della edificabilità in zona agricola,  ha sostanzialmente  affermato e sostenuto, “la impossibilità di immaginare una qualsiasi modalità o strumento volti a sanare situazioni oggetto di accertamenti anche in sede penale”.

 

Se è vero, infatti, che nessuno intende attribuire all’Amministrazione in carica  la volontà di sanare “a posteriori” eventuali illeciti, modificando  le regole vigenti  ad uso e consumo di questi, è pur vero che anche da parte dell’A.C.  e dello stesso assessore non debbano essere ipotizzate azioni finalizzate a raggiungere obiettivi illegittimi, o addirittura illeciti,  da parte degli altri  attori della controversa vicenda.

 

Al contrario,  da parte dell’assessore sarebbe stato opportuno  ammettere che il primo pilastro su cui da molti anni a questa parte ha essa  fatto poggiare il  no all’edificabilità in zona agricola  (il possesso dei cosiddetti requisiti soggettivi, e cioè la presenza della qualifica  di imprenditore agricolo, bracciante agricolo/coltivatore diretto)  si è letteralmente sbriciolato dietro i colpi di una giurisprudenza che uniformemente  si è espressa in senso contrario.

 

Onde, sarebbe stato  molto più opportuno assumere un atteggiamento prudenziale rispetto a quel secondo pilastro (i requisiti oggettivi, ovvero la subordinazione dello ius edificandi ad interventi in funzione della conduzione del fondo e delle esigenze dell’agricoltura)  su cui nelle sedi competenti a breve si aprirà un confronto sicuramente finalizzato alla sola  corretta interpretazione delle  norme vigenti. Anche perché, ove anche sotto questo aspetto si dovesse registrare una ulteriore sconfessione dell’attività dell’assessorato, sarebbe effettivamente difficile derubricare il tutto in fatti di ordinaria amministrazione.

 

Ma il confronto ha fatto emergere anche un altro aspetto, giustamente rilevato da quell’autentica maestra che nel settore urbanistico   di certo  è l’assessore Angela Barbanente.

Ha detto più o meno testualmente  l’assessore: “Evitate che intorno al Pug si generino tensioni e contrapposizioni, altrimenti neanche chi verrà dopo di noi potrà vederlo realizzato. Che è l’esatto contrario di chi intenderebbe adottarlo in tempi brevi (e su questo punto non si può che concordare) ma mostrando i muscoli. Quando altri ebbero ad esprimere tale tesi per poco non montò uno scandalo. Di fronte alle medesime opinioni espresse dall’assessore regionale, al contrario, solo  plausi e peana.

Nessuna rivendicazione, per carità. Solo la sottolineatura che, come sempre, il tempo è, e sarà, galantuomo.

 

 

COMUNICATO STAMPA EUPREPIO CURTO – PROGETTO PER L’ITALIA                 

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