Gli agenti della Squadra di Polizia giudiziaria e alla Squadra Volante del Commissariato di Ostuni hanno dato esecuzione a tre Ordinanze di Custodia cautelare in carcere nei confronti di Oronzo Pietro Lanzilotti, 38 anni, Pasqualino Lanzilotti, 45 anni e Giuseppe Iaia, 40 anni, tutti residenti a Carovigno.
Nelle ordinanze, firmate dal GIP De Angelis, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Miceli, sono rubricate le accuse di rapina a mano armata, lesioni personali aggravate e porto e detenzione in luogo pubblico di pistola.
I provvedimenti restrittivi sono l’epilogo dell’attività investigativa svolta dopo la rapina compiuta il 18 luglio scorsi ai danni di 4 soggetti stranieri che viaggiavano a bordo della loro autovettura in zona Torre Pozzella di Ostuni.
Questi i fatti d’indagine come riportati in un comunicato stampa diramato dal dirigente Dott. Angiuli.
I 3 arrestati, con arma in pugno, dopo aver spietatamente malmenato le quattro vittime, si impossessavano dei beni di loro pertinenza, tra i quali l’autovettura su cui viaggiavano, i telefoni cellulari un orologio da polso nonché la somma di 80,00 euro.
Le immediate attività d’indagine consentivano di giungere ad una dettagliata e meticolosa ricostruzione dei fatti come di seguito si riporta: i 4 rapinati, a bordo di autovettura, nottetempo del 18.07.2017, dopo aver salutato un loro amico, mentre si accingevano a fare rientro nella loro abitazione in San Vito dei Normanni, venivano bloccati dai 3 odierni arrestati, uno dei quali armato di pistola ( impugnata da LANZILOTTI Pasqualino), sbucati all’improvviso da dietro un muretto a secco ivi esistente.
I predetti malviventi, sotto
la minaccia dell’arma, li costringevano a scendere dall’auto e, dopo averli brutalmente e ferocemente picchiati con calci e pugni in ogni parte del corpo percuotendoli ripetutamente seguendo l’ordine della fila lungo la quale erano stati obbligati a posizionarsi e, “giunti” alla fine della fila suddetta, ricominciando a ritroso a seviziarli sempre con la medesima inaudita violenza, s’impossessavano dei beni di loro pertinenza, allontanandosi poi con la stessa auto delle vittime.
I quattro malcapitati, visitati presso il pronto soccorso di Ostuni, riportavano, rispettivamente, il passeggiero anteriore, giorni 30 di prognosi con un politraumatismo diffuso su tutto il corpo, mentre gli altri 3, ciascuno 10 gg di prognosi, per lesioni varie quali “ trauma cranico, trauma toracoaddominale, trauma polso sinistro”, nonché “ trauma cranico non commotivo, trauma toracoaddominale” e “ trauma cranico con vertigini”.
Già in fase di primo intervento della Volante del Commissariato, le vittime avevano fornito una dettagliata e circostanziata descrizione di quanto erano state costrette a patire.
Di seguito, i rapinati in sede di denuncia, fornivano agli investigatori del Commissariato della Città Bianca una serie di elementi che, debitamente approfonditi e sviluppati, permettevano di dare un nome ed un cognome ai 3 individui responsabili della cruenta rapina.
Nello specifico, i 3 rapinatori che avevano agito a volto scoperto certi di non essere riconosciuti dagli stranieri, venivano invece individuati con assoluta certezza da 2 delle 4 vittime in quanto sedute sui sedili posteriori dell’utilitaria oggetto di rapina e pertanto ultime ad essere state aggredite.
Di fatti, avevano avuto la possibilità ed il tempo utile di osservare chiaramente non solo movimenti e spostamenti ma soprattutto concentrare l’attenzione sui volti e le caratteristiche fisiche di tutti e tre i banditi dei quali si fornivano in visione le fotosegnaletiche posto che, i poliziotti ostunesi, conoscitori dei gruppi delinquenziali della zona, dalle descrizioni dei tratti somatici fornite, avevano subito concentrato l’attenzione investigativa sui 3 poi, effettivamente, risultati essere gli autori della rapina in stile arancia meccanica.
Nell’immediatezza delle indagini svolte senza soluzione di continuità per oltre 24 ore dall’accaduto, si riusciva altresì a rintracciare l’autovettura rapinata all’interno di un terreno sito in C.da Tamburroni, agro di Ostuni ed al confine col Comune di Carovigno.
La stessa veniva sottoposta ad accertamenti tecnico-scientifici da parte di Personale del Gabinetto provinciale di Polizia Scientifica fatto intervenire sul posto.
Il quadro probatorio veniva portato dettagliatamente a conoscenza del Sostituto Procuratore della Repubblica presso la Procura della Repubblica di Brindisi, Dottor Luca MICELI che, condividendo appieno le acquisite evidenze probatorie, chiedeva ed otteneva dal Giudice per le Indagini Preliminari, Dottoressa Stefania DE ANGELIS, la custodia cautelare in carcere per tutti e 3 gli individui.
I provvedimenti restrittivi veniva eseguiti da personale del Commissariato di P.S. di Ostuni nella nottata tra venerdì e sabato della decorsa settimana.
A distanza di neanche un mese dal violento accadimento, la Polizia di Stato, sotto la magistrale e determinante guida dell’Autorità giudiziaria brindisina, ha fatto luce su un brutto episodio verificatosi nel cuore dell’estate ostunese contribuendo fortemente, pertanto, alla ricostituzione della tranquillità sociale, scossa da quanto verificatosi.
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