Nello specifico, questa volta, con il rinvio a giudizio ad opera del gup di Brindisi, Maurizio Saso, del sindaco Cosimo Consales nonché di altre tre persone per i reati di truffa, abuso d’ufficio e concussione, si colpisce nuovamente la dignità della nostra città di Brindisi, nonché la fiducia nelle istituzioni della stessa.
Consci che un rinvio a giudizio non sia assolutamente una condanna e senza voler entrare nel merito dell’iter processuale, confidando nel giudizio degli organi competenti, riteniamo sia opportuno però, da parte del sindaco, esprimere la sua integrità morale anche attraverso un gesto che sia conforme alla decoro che afferisce alla carica di Primo Cittadino.
Nel rispetto di uno dei principi cardine del Movimento 5 Stelle chiediamo, quindi, al sindaco, un passo indietro che gli permetta di difendersi dalle accuse da semplice cittadino, un gesto di umiltà che riconsegni a lui e a tutta la città la dignità ormai troppo spesso violata.
Brindisi nelle ultime elezioni europee è risultata una delle roccaforti del Movimento 5 Stelle principalmente per un motivo: la città ha un estremo bisogno di persone che sposino la via dell’onestà, della trasparenza e della competenza.
Il dovere del sindaco è mettere davanti a tutto, sempre, la città e i cittadini, e dunque Brindisi e i brindisini.
Non un gesto di coraggio quindi, ma un dovere morale nei loro (e nostri) confronti.
Augurandoci che la magistratura, nell’esercizio dei compiti che le competono, accerti la totale estraneità del sindaco ai fatti contestati, per quel che ci riguarda, continueremo a svolgere il nostro lavoro sul territorio adesso più convinti e decisi di prima.
La notizia del rinvio a giudizio del Sindaco di Brindisi Cosimo Consales era nell’aria, tali e tante erano le accuse mosse nei suoi confronti nella fase investigativa che anche ai non esperti di cose giuridiche pareva impossibile che il Gip potesse chiudere il caso con un non luogo a procedere.
Già saperlo indagato, già saperlo in debito per centinaia di migliaia di euro ne minava l’autorevolezza nei confronti di qualsivoglia interlocutore, ma la certezza del dover affrontare un processo di natura penale, e non per semplici fatti amministrativi, fa regredire la città ai suoi giorni più bui, quando nel lontano 2003 i brindisini furono svegliati dalle sirene che portavano in carcere gli amministratori pubblici.
Nonostante ciò, il Sindaco sfodera una faccia di bronzo che fa saltare i nervi anche ai più tolleranti, impegnato com’è nell’opera di denigrazione di una maggioranza, – quella che lo ha preceduto per quasi otto anni con la guida autorevole di Domenico Mennitti, – della quale pure ha fatto parte, essendone stato ininterrottamente l’addetto stampa, impegnato a presentare nel migliore dei modi tutte le iniziative, da qualunque settore dell’amministrazione provenissero.
Basta andare a ritroso nei 3/5 anni trascorsi, per trovare su carta stampata e siti internet una miriade di interventi, dalle opere pubbliche alla cultura, dalle iniziative in campo ambientale a quelle turistiche.
Delle due l’una: o l’attuale Sindaco, da buon mercenario, mentiva allora, presentando come positivo ciò che positivo non era, o mente adesso, negando interventi, che pure innegabilmente ci sono stati, ma che non avevano la valenza positiva che egli stesso descriveva nelle sue veline inviate alla stampa.
Di tutto ha bisogno una città multiproblematica come Brindisi, meno che di un Sindaco indebitato, bugiardo e indagato penalmente.
Forse, le dimissioni ridarebbero a questa città un minimo di serenità, evitando di farla sprofondare ulteriormente.
Ai magistrati il compito di fare chiarezza, non ci appartengono populismi e giustizialismi, convinti come siamo che si rimanga innocenti, come prescrive la legge, sino all’ultimo grado di giudizio, ma siccome non stà a noi giudicare in base alle carte processuali, ma bensì in base ai fatti politici, non possiamo non rilevare quanto avviene ormai quotidianamente sotto gli occhi di tutti, con le casse del comune a secco, ditte e cooperative che non ricevono i dovuti pagamenti, la vicenda rifiuti che è diventata una, agghiacciante, barzelletta, le deliberazioni che non vengono inviate per tempo, i bilanci che vengono bocciati dagli organismi contabili di revisione.
Una cosa è certa: da oggi in poi, non ci saranno più sconti per nessuno, e renderemo pubblico tutto quello che riguarda la città, dagli interventi scadenti a quelli mai realizzati.
Brindisi merita di più, molto di più, di un Sindaco bugiardo che distoglie da se l’attenzione per indirizzarla su chi, sino a ieri, ha mantenuto un aplomb invidiabile, e oggi non può più ne difendersi ne attaccare, essendo passato a orizzonti più alti, lontano e distante dalle umane meschinerie.
FRATELLI D’ITALIA – CIRCOLO CANTIERI SOCIALI
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