May 19, 2025

 

Come spesso accade ai consiglieri del PD, questi dimenticano gli scheletri che hanno lasciato negli armadi dal 2005 al 2010 tentando di gettare fango su chi ha operato al fine di dare al territorio opportunità di lavoro mettendo da parte le appartenenze politiche od i rapporti amicali. Un esempio? Sulla scorta del comunicato stampa abbiamo verificato alcuni atti riscontrando che nell’anno 2008 una impresa di Squinzano ha ricevuto affidamenti diretti per €.32.000,00 circa oltre Iva; non si trattava di una cooperativa di tipo “B”, ma di una ditta individuale a scopo di lucro. Ditta che, sempre solo nel predetto anno, si è vista aggiudicare lavori per ulteriori €.80.000,00 circa con tre gare ufficiose. Chiedo ai consiglieri del PD se risulta rispondente al vero che nel 2008 il regolamento prevedeva un limite per gli affidamenti diretti addirittura inferiore alla soglia attuale di €.20.000,00 ed in virtù di quale disposizione nazionale o regionale si è derogato al limite previsto! Chiedo ai consiglieri del PD se nel 2008 non vi erano ditte locali o cooperative disponibili a spostare alberi o transenne, bitumare, sistemare basoli.

Di certo il dato veramente disarmante è che il Comune non può contare appieno sulla forza lavoro dei propri dipendenti operai, atteso che per qualcuno di essi è veramente lungo il periodo in cui è in infortunio o malattia (spesso coincidente con l’estate)! Per questo motivo si esternalizzano i servizi, e le cooperative di tipo “B”, come forse i consiglieri del PD non sanno, non hanno scopo di lucro, non dividono gli utili e non corrispondono emolumenti ai componenti del Cda, ove mai ve ne sia uno! Sono cooperative di lavoro nate con uno scopo sociale sottoposto al vaglio della Regione; se il predetto Ente dovesse iscriverne nel relativo registro, accanto alle attuali 5 aventi sede in San Pietro v.co, altre 55, un Amministratore locale ha l’obbligo morale, prima ancora che giuridico, di dare ad ognuna di esse una opportunità lavorativa (se naturalmente le cooperative intendono coglierla) nel pieno rispetto della legge. Non è il Comune che fa nascere le cooperative sociali, ma la Regione che, con la iscrizione nel registro, consente alle predette società di usufruire dei benefici che le norme nazionali e regionali riservano loro. Le due storicamente più antiche sono la cooperativa San Giovanni Bosco, e la Ad Maiora (quest’ultima nata con l’Amministrazione Rollo, dalla quale ha iniziato ad avere affidamenti), e poi sono state costituite la Assistenza Fraterna, la Agea e la Multitecnica. Si pensi che la cooperativa nata sotto l’Amministrazione Rollo, che ha avuto come direttore tecnico l’attuale segretario cittadino del PD, ha gestito il Cimitero da maggio 2013 a dicembre 2013 (in proroga tecnica da luglio a dicembre 2013 per vicissitudini legate alla gara), ha avuto affidamenti in media, oltre al cimitero, per €.60.000,00 l’anno (bagni pubblici e strutture sportive); la cooperativa San Giovanni Bosco (più antica ma che ha ricevuto affidamenti anche da Rollo), ha espletato servizi di pulizia per circa €.90.000,00 in media l’anno, e così via anche con riferimento alle altre cooperative (la Multitecnica, tra le ultime nate, ha ricevuto affidamenti per sistemare l’impianto di illuminazione del cimitero per importi inferiori ad €.20.000,00) sottoscrivendo il rapporto convenzionale previsto dalla legge regionale che ha costituito un momento di rilevante importanza atteso che, in applicazione della legge regionale e nazionale, in tal modo le risorse potevano restare sul territorio. Quest’anno di colpo, l’incapacità di qualcuno tra i componenti le cooperative di comprendere l’importanza della convenzione e della opportunità di lavoro data a tutti, e dico tutti indistintamente, non ha consentito la sottoscrizione della convenzione per cui l’Amministrazione ha elaborato un atto di indirizzo che si riteneva non solo legittimo ma volto a salvaguardare i livelli occupazionali ed i progetti di lavoro delle cooperative, prevedendo un numero di lotti più o meno omogenei sotto il profilo economico, pari al numero delle cooperative, disponendo, come atto di indirizzo (riportato a chiare lettere in una delibera di giunta mai contestata), che una cooperativa, una volta risultata aggiudicataria su più lotti, avrebbe dovuto decidere quale lotto scegliere tra i cinque. Quindi: gara tra le cooperative, lotti che su base annua non superavano la soglia comunitaria, progetto tecnico e sociale posto a base della graduatoria in ogni singolo lotto, assicurando al contempo un affidamento a ciascuna cooperativa a tutela di tutti i lavoratori ad esse appartenenti, visto che i legali rappresentanti non intendevano, come avvenuto concordemente negli anni precedenti, sottoscrivere la convenzione. Nessun privilegio, nessuna prevaricazione, trasparenza ed al contempo pari opportunità e concorrenza (dovendo proporre un ribasso ed un progetto tecnico), con possibilità per tutte le cooperative, ivi compresa quella che vedeva il segretario del PD come direttore tecnico, di partecipare alla selezione e vedersi aggiudicare il lotto ritenuto più conveniente, lasciando tuttavia alle altre cooperative, pure portatrici di un interesse sociale riconosciuto non dal sottoscritto ma dalla Regione Puglia (con la norma applicata e con la iscrizione nel registro), la possibilità di aggiudicarsi un lotto e quindi di poter assicurare lavoro ai soci. E’ accaduto che per varie vicissitudini legate all’espletamento della gara, una cooperativa, quella nata sotto l’Amministrazione Rollo, invece di rispettare il predetto principio (un affidamento a cooperativa), ha inteso di potersi aggiudicare ben tre affidamenti peraltro per un importo totale superiore alla soglia comunitaria, per cui sono sorti dubbi in capo al dirigente in merito alla legittimità di tale soluzione, ed il legale dell’Ente, interessato dagli uffici, ha evidenziato che, in mancanza di accordo convenzionale tra le cooperative, superando peraltro nel complesso la soglia comunitaria, la gara avrebbe dovuto estendersi a tutte le cooperative di tipo “B” senza vincoli territoriali, ovvero a tutte le aziende in regola con i requisiti di partecipazione. Nel rispetto del parere gli atti sono stati revocati e deve darsi avvio a nuovo procedimento di gara. Abbiamo sbagliato, sotto il profilo politico, dal 2010 ad oggi a stipulare convenzioni con tutte le cooperative di tipo “B” del territorio dando lavoro ai nostri concittadini? Avremmo errato nell’applicare la legge in maniera tale da assicurare lavoro per tutti indistintamente? Avremmo forse dovuto seguire l’esempio degli attuali consiglieri del PD, ieri Amministratori con Rollo in capo, affidando servizi direttamente ed in contrasto con il regolamento comunale ad una impresa individuale di Squinzano priva di scopi sociali ma con l’unico scopo di lucro?

Noi riteniamo di aver operato nel giusto avendo consentito a soggetti svantaggiati del territorio di avere opportunità lavorative, prescindendo dalla tessera di partito del legale rappresentante (quello apparente e quello reale) o dal ruolo politico di contrasto costante con l’amministrazione (il sig. Fiorentino come direttore tecnico della cooperativa affidataria di servizi percepiva compensi e stilava al contempo comunicati stampa al vetriolo contro l’Amministrazione Comunale! Per noi il lavoro è cosa diversa dalle tessere di partito e dai ruoli svolti, per cui ogni cooperativa è uguale alle altre!); se per colpa di chi ha inteso anteporre altre aspettative o forse la tessera di partito al progetto sociale (nei quattro anni precedenti ritenuto preminente), non si è potuto anche quest’anno procedere ad affidamenti alle cooperative del territorio (con accordo convenzionale o con gara) e dovrà di contro espletarsi una procedura aperta a tutti, secondo il codice dei contratti, la comunità dovrà presentare le lamentele solo ed esclusivamente a coloro i quali non hanno capito la grossa opportunità data negli anni a tutti (non importando se tesserati del PD o suoi attuali segretari, o tesserati di altri partiti o persone prive di tessere di partito, trattandosi per noi solo ed esclusivamente di persone che lavorano); di certo l’Ente adotterà ogni utile azione al fine di assicurare la continuità lavorativa ai dipendenti attualmente in carico alle cooperative affidatarie dei servizi inserendo apposite clausole nel bando di gara. In quanto a proroghe tecniche, ieri la proroga tecnica disposta dall’ufficio ha consentito alla cooperativa Ad Maiora di gestire il cimitero per sei mesi oltre i primi due di affidamento a seguito di gara espletata (tanto ha impiegato l’Ing. Zaccaria per chiudere un procedimento di gara dichiarando una offerta anomala ed in quel caso i consiglieri del PD, visto che era interessato il segretario cittadino del partito, non hanno prodotto un documento di contestazione dell’operato dell’Amministrazione per aver favorito qualcuno); oggi la proroga tecnica sta consentendo alla cooperativa Assistenza Fraterna di gestire di fatto per analogo periodo, stante l’esito della gara, il cimitero, ed alla cooperativa San Giovanni Bosco di effettuare le pulizie del Comune (il Presidente ed il responsabile tecnico della predetta cooperativa sono gli stessi del periodo in cui Rollo ha effettuato gli affidamenti, come del resto i dipendenti che hanno nel contratto la clausola di salvaguardia occupazionale). Gli atti sono a disposizione di tutti, tanto le determine dalle quali poter evincere chi ha affidato nel 2008, in barba al regolamento per l’acquisto di beni e servizi in economia, servizi a ditte legate a rapporti amicali con qualche Amministratore, quanto quelli che hanno consacrato le convenzioni sottoscritte tra le cooperative dal 2008 sino ad oggi oltre che i motivi delle proroghe. Di certo la prossima gara non avrà dieci ditte invitate e solo i soliti due partecipanti (come è accaduto per ben tre gare consecutive in costanza di Amministrazione Rollo quando ad aggiudicarsi i lavori è stata la ditta di Squinzano), ma sarà aperta a tutti coloro i quali hanno i requisiti dettati dal codice dei contratti; dispiace solo che a vincere potrebbe essere non già una cooperativa che dovrebbe avere alla base un progetto sociale lavorativo, ma una ditta o società od una multiservizi che, come noto, fonda la sua azione sullo scopo di lucro, con il rischio concreto che quel lucro non si converta in lavoro ed esca fuori dal nostro Paese.

Per quattro anni abbiamo dato opportunità al territorio con l’obbligo previsto per legge in capo alle cooperative sociali di investire l’utile di impresa nelle stesse cooperative, l’ingordigia di qualcuno che riteneva di volere di più ha interrotto questo meccanismo virtuoso per il Paese; siamo certi che gli Uffici riusciranno a trovare il miglior modo per salvaguardare i dipendenti ai quali poco importano le beghe politiche o le tessere di partito, avendo solo ed esclusivamente la necessità di portare in casa lo stipendio, seppure minimo, legato ai lavori affidati! Il PD in San Pietro, come peraltro dimostrato negli anni, è capace di distruggere, direttamente o per interposta persona, tutti i tentativi (che dovrebbero avere una piena condivisione e non tessere di partito) volti a dare possibilità occupazionali al territorio mortificato dai pregressi decenni di assenza di visione politica nella accezione più nobile del termine. E’ bastato che una cooperativa non fosse disponibile alla sottoscrizione della convenzione e che, approfittando anche di problematiche legate alle dinamiche di gara dalla stessa non causate, ambisse ad affidamenti oltre soglia comunitaria per far saltare un progetto sociale importante per il territorio per le risorse messe in campo dall’Amministrazione e per i servizi che avrebbe dovuto rendere. Il più basso costo del personale per le cooperative di tipo “B” e l’obbligo di reinvestire gli utili di impresa nella cooperativa, avrebbe consentito maggiori possibilità occupazionali in un momento di grave crisi: noi abbiamo cercato di perseguire tale obiettivo, altri lo hanno distrutto nonostante il predetto obiettivo non avesse colore politico. Le persone che avrebbero potuto avere una occasione di lavoro si ricordino di averla persa per l’ingordigia di qualcuno o per la solita visione politica di chi ha come obiettivo la distruzione di ogni percorso di crescita del Paese, anche perché questi soggetti dimostrano di non avere a cuore, visti i comportamenti ed avendo tutti una occupazione, i problemi di chi non ha lavoro!

 

Avv. Pasquale Rizzo,

Sindaco di San Pietro v.co

 

 

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