September 10, 2024

Non passa giorno senza che  la stampa locale  segnali nel capoluogo e nell’intera  provincia spettacolari  furti con scasso  e spavalde rapine  che seminano il panico  fra la nostra popolazione. E a fronte di tale emergenza dobbiamo con amarezza  constatare  ancora una volta  i deludenti  risultati dell’incontro svoltosi a  Roma fra il Sindaco di Brindisi e il Vice Ministro dell’Interno Bubbico e , conseguentemente,  l’esito modesto della riunione dei capigruppo del Consiglio Comunale  che  ha dovuto muoversi entro l’angusto spazio  delimitato dall’incontro romano.
Da tempo sosteniamo che sistemi di videosorveglianza sono utili  ma che per  contrastare   efficacemente l’esplosione  degli assalti criminali   a Brindisi occorre un attento e continuo controllo del territorio  con l’impiego “fisico” delle Forze dell’Ordine sulla base di una   razionale predisposizione di fitti pattugliamenti. Così come è necessario un affinamento dei servizi di prevenzione anche sotto il profilo informativo. Misure queste  che richiedono un potenziamento con uomini e mezzi delle locali Forze dell’Ordine, sollecitato peraltro  dai sindacati di Polizia  che lamentano  un dimezzamento  degli organici del personale negli ultimi anni.
Accogliamo perciò con fiducia e speranza  le dichiarazioni del nuovo Questore di Brindisi, dott. Roberto Gentile, il quale ha detto  senza messi termini che per fare arretrare la criminalità “non c’è altra strada se non quella  del controllo del territorio  costante, assiduo, di giorno e di notte”. Il dott. Gentile ha chiesto poi la collaborazione dei cittadini , una richiesta che va accolta da tutti  con doveroso senso di responsabilità. Ed è anche in quest’ottica  che abbiamo chiesto e torniamo a chiedere  che il Consiglio Comunale di Brindisi faccia una approfondita riflessione  sull’allarmante fenomeno  che, oltre a provocare   effetti   devastanti sulla vivibilità del territorio, sta arrecando crescenti danni  alla nostra già precaria economia.   E’ infatti di questi giorni la notizia che nel 2013 a Brindisi  sono state  mille le imprese artigiane che hanno chiuso i battenti.
L’esplosione della criminalità a Brindisi  non si contrasta certo solo  con la prospettazione di un  sistema di videosorveglianza, peraltro futuro ed incerto nei tempi e nell’ampiezza, che sarebbe comunque insufficiente  dal momento che le bande criminali si dimostrano sempre più in grado di eludere tali misure. E neppure l’emergenza può essere fronteggiata con la “ rimodulazione del servizio delle Forze dell’Ordine già disponibili sul territorio”, una scelta che, se non tiene conto  della gravità  della situazione  e della inadeguatezza numerica degli organici della polizia,  rischia di restare un oggetto misterioso.  Così come lontano e fumoso appare l’eventuale impiego per la creazione di posti di lavoro dei fondi  PON   per la sicurezza relativi alla programmazione 2007-2013 (non utilizzati da alcuni Comuni) e  di quelli  della nuova programmazione  2014-2020: ipotesi comunque irrealizzabili in mancanza di approfondite analisi  e seri progetti.
Il fatto è che quando la casa brucia occorre subito spegnere il fuoco. Insistiamo perciò nel chiedere che l’Amministrazione Comunale e le Forze politiche locali si facciano carico  della gravità della situazione e dell’urgenza di provvedere con interventi concreti. Non si riesce invero a comprendere come sia possibile  che  di fronte ad una simile congiuntura il Consiglio Comunale di Brindisi, quale massimo organo collegiale rappresentativo  degli interessi e delle domande della comunità , non sia chiamato ad affrontare lo scottante problema  per valutare il da farsi  sia sul versante delle richieste formali da avanzare al Governo  e sia su quello  dell’impegno rivolto  a combattere le cause che sono  il terreno di coltura  della criminalità  nonché sul piano della sensibilizzazione dei cittadini ai valori della legalità , necessaria anche per favorire  quella collaborazione con le Forze dell’Ordine auspicata dal nuovo Questore.

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