Non passa giorno senza che la stampa locale segnali nel capoluogo e nell’intera provincia spettacolari furti con scasso e spavalde rapine che seminano il panico fra la nostra popolazione. E a fronte di tale emergenza dobbiamo con amarezza constatare ancora una volta i deludenti risultati dell’incontro svoltosi a Roma fra il Sindaco di Brindisi e il Vice Ministro dell’Interno Bubbico e , conseguentemente, l’esito modesto della riunione dei capigruppo del Consiglio Comunale che ha dovuto muoversi entro l’angusto spazio delimitato dall’incontro romano.
Da tempo sosteniamo che sistemi di videosorveglianza sono utili ma che per contrastare efficacemente l’esplosione degli assalti criminali a Brindisi occorre un attento e continuo controllo del territorio con l’impiego “fisico” delle Forze dell’Ordine sulla base di una razionale predisposizione di fitti pattugliamenti. Così come è necessario un affinamento dei servizi di prevenzione anche sotto il profilo informativo. Misure queste che richiedono un potenziamento con uomini e mezzi delle locali Forze dell’Ordine, sollecitato peraltro dai sindacati di Polizia che lamentano un dimezzamento degli organici del personale negli ultimi anni.
Accogliamo perciò con fiducia e speranza le dichiarazioni del nuovo Questore di Brindisi, dott. Roberto Gentile, il quale ha detto senza messi termini che per fare arretrare la criminalità “non c’è altra strada se non quella del controllo del territorio costante, assiduo, di giorno e di notte”. Il dott. Gentile ha chiesto poi la collaborazione dei cittadini , una richiesta che va accolta da tutti con doveroso senso di responsabilità. Ed è anche in quest’ottica che abbiamo chiesto e torniamo a chiedere che il Consiglio Comunale di Brindisi faccia una approfondita riflessione sull’allarmante fenomeno che, oltre a provocare effetti devastanti sulla vivibilità del territorio, sta arrecando crescenti danni alla nostra già precaria economia. E’ infatti di questi giorni la notizia che nel 2013 a Brindisi sono state mille le imprese artigiane che hanno chiuso i battenti.
L’esplosione della criminalità a Brindisi non si contrasta certo solo con la prospettazione di un sistema di videosorveglianza, peraltro futuro ed incerto nei tempi e nell’ampiezza, che sarebbe comunque insufficiente dal momento che le bande criminali si dimostrano sempre più in grado di eludere tali misure. E neppure l’emergenza può essere fronteggiata con la “ rimodulazione del servizio delle Forze dell’Ordine già disponibili sul territorio”, una scelta che, se non tiene conto della gravità della situazione e della inadeguatezza numerica degli organici della polizia, rischia di restare un oggetto misterioso. Così come lontano e fumoso appare l’eventuale impiego per la creazione di posti di lavoro dei fondi PON per la sicurezza relativi alla programmazione 2007-2013 (non utilizzati da alcuni Comuni) e di quelli della nuova programmazione 2014-2020: ipotesi comunque irrealizzabili in mancanza di approfondite analisi e seri progetti.
Il fatto è che quando la casa brucia occorre subito spegnere il fuoco. Insistiamo perciò nel chiedere che l’Amministrazione Comunale e le Forze politiche locali si facciano carico della gravità della situazione e dell’urgenza di provvedere con interventi concreti. Non si riesce invero a comprendere come sia possibile che di fronte ad una simile congiuntura il Consiglio Comunale di Brindisi, quale massimo organo collegiale rappresentativo degli interessi e delle domande della comunità , non sia chiamato ad affrontare lo scottante problema per valutare il da farsi sia sul versante delle richieste formali da avanzare al Governo e sia su quello dell’impegno rivolto a combattere le cause che sono il terreno di coltura della criminalità nonché sul piano della sensibilizzazione dei cittadini ai valori della legalità , necessaria anche per favorire quella collaborazione con le Forze dell’Ordine auspicata dal nuovo Questore.
COMUNICATO STAMPA FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO
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