Con grande piacere voglio condividere con i lettori della testata giornalistica Brundisium.net le mie ultradecennali ricerche sul tema dell’alcalinità connessa alla salute. Tutti gli esperti di medicina conoscono l’importanza dell’equilibrio acido-basico della biochimica corporea mentre il profano non ha la minima idea su questo argomento.
Inizio questa rubrica con un tema che solitamente è un’appendice per la maggior parte degli operatori della salute e della medicina. Le mie ricerche, invece, dimostrano che l’equilibrio acido- basico è la condizione fondamentale per una efficace prevenzione e per una pronta guarigione. In pratica risulta essere la base della piena salute psicofisica ed emozionale. Pertanto, questa rubrica non si rivolge solo agli sportivi ma principalmente a loro in quanto, oltre alla salute, ad essi interessano, spesso, più le prestazioni che la salute. A costoro consiglio vivamente di mettere al primo piano la salute perché le prestazioni e i risultati agonistici sono più facilmente raggiungibili.
Poiché voglio essere compreso da tutti i lettori cercherò di usare un linguaggio semplice e comprensibile ma, nello stesso tempo, corretto.
Iniziamo con il definire il concetto di pH che rappresenta la scala di misura/controllo dell’equilibrio acido-basico. Letteralmente, pH significa potenziale dell’Idrogeno. La scala del pH va da 0 a 14 ove il valore 7 rappresenta la neutralità tra acido e basico (alcalino). I valori sotto al 7 vengono definiti acidi mentre quelli superiori a 7 alcalini. Quando in una soluzione prevale la presenza di ioni idrogeno (H+) liberi si dice che quella soluzione è acida mentre, se prevalgono gli ioni idrossido (OH-), la soluzione viene definita alcalina.
C’è da sapere che in una soluzione sono sempre presenti sia gli ioni positivi (H+) che quelli negativi (OH-) e la loro somma è sempre 14 perché sono inversamente proporzionali: aumentando gli uni diminuiscono gli altri. Lo strumento che misura questi ioni si chiama pHmetro.
Adesso addentriamoci nell’argomento del pH, un acronimo apparentemente astruso, che spero di potervi far comprendere man mano che andiamo avanti nell’approfondimento della presente rubrica. Poiché la scala del pH è una scala logaritmica negativa in base 10, il numero 6 indica una acidità 10 volte superiore al numero 7 e il numero 5, pertanto, una acidità 100 superiore al 7.
Pertanto, quando vedete il valore del pH delle vostre urine (non tutti i laboratori lo indicano numericamente), sappiate che un valore di 5 o di 6 non è la stessa cosa. A questo punto, approfitto per dirvi che l’interpretazione dei valori del pH urinario non è uniforme tra i vari specialisti terapeutici. Per esempio, per la medicina ordinaria valori tra 5 e 6,5 sarebbero normali mentre per la medicina olistica questi valori sono semplicemente comuni in quanto sono il giusto risultato fisiologico escretorio dello stile di vita alimentare odierno.
Infatti, se voi mangiaste solo frutta, verdure ed ortaggi avreste un pH urinario di 7,5-8. In sé per sé, i valori non rappresentano una alterazione fisiologica ma ci possono indicare in quale tipo di chimica versano i nostri tessuti. La Natura ha stabilito che il pH ottimale per il nostro organismo deve essere alcalino. Già il liquido amniotico è tale altrimenti il feto muore. Alcalino è anche il latte materno, e tutti i medici sanno che il pH del sangue deve essere rigorosamente alcalino. Il valore ottimale del pH sanguigno dovrebbe essere di 7,4 (precisamente 7,365) che sembrerebbe a prima vista un valore appena alcalino ma è, invece, quattro volte più alcalino di 7.
(continua)
Rocco Palmisano
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