April 30, 2025

Dopo tre mesi e mezzo di bus navetta gratuito per i cittadini, il ritorno alla normalità sancisce il fallimento dell’esperimento.
Tutto è partito nel dicembre scorso, quando, per effetto dell’ordinanza n. 43 firmata dal dirigente Fabio Stefano Lacinio, sono stati soppressi i parcheggi su corso Garibaldi, si è istituita la corsia preferenziale per bus urbani e si è stabilito l’utilizzo di un bus navetta gratuito per trasportare gli utenti gratuitamente dai parcheggi-satellite di via Spalato e via del Mare fino a piazza Cairoli.
Il bus navetta gratuito, dopo il primo periodo di sostanziale indifferenza da parte degli utenti, aveva cominciato ad essere utilizzato da diverse persone, in particolare dal personale degli esercizi commerciali del centro storico. Ma da ieri, quando il collegamento tra il parcheggio di piazzale Spalato ed il centro storico è diventato a pagamento, la navetta è desolatamente vuota.

 
Esperimento fallito, quindi. Fallito perché non si è raggiunto lo scopo primario dell’ordinanza, che era quello di invogliare l’utenza ad utilizzare il collegamento, creando l’abitudine all’uso del servizio pubblico.

Ma se l’esperienza di questi mesi ha dimostrato qualcosa è che l’utenza non è disposta a pagare il servizio di collegamento tra i parcheggi ed il centro storico.
 
E’ innegabile, quindi, che si siano spesi denari pubblici per un progetto che non ha avuto successo.

E che di denari pubblici stiamo parlando lo conferma anche la STP che ha ritenuto non più giustificabile la gratuità del servizio, dal momento che l’azienda pubblica deve affrontare le spese per lo stipendio dell’autista e per il carburante ed i rischi dell’impresa.

 

Cosa fare adesso?

Nel lasso di tempo che va da dicembre a gennaio l’amministrazione non è riuscita a garantirsi l’area di Via Spalato per il cosiddetto “Park & Ride”, ossia il servizio che, al costo del pagamento di un solo ticket consente il parcheggio dell’auto e il passaggio (andata e ritorno) per il conducente e tutti i passeggeri dell’auto.
Eppure, il progetto (da affidare alla Brindisi Multiservizi) è già pronto: ingresso controllato da sbarre, con casse automatiche e possibilità di utilizzo di una semplice app installata sui cellulari di ultima generazione.

Un progetto che, alla luce dell’esperimento di questi mesi, suscita più di qualche perplessità sulla probabilità di successo e sulla sostenibilità economica. E questo perché il progetto, da un lato mira ad un’utenza che non si è dimostrata matura all’utilizzo del servizio, dall’altro prevede ingenti costi a carico della collettività (comprendenti sia i costi di impianto e gestione del parcheggio, sia i minori introiti derivanti da servizi gratuiti o a prezzo stracciato).

 

Insomma siamo davvero sicuro che la spesa (con i soldi dei cittadini) valga l’impresa? c’è qualcuno pronto a giurare che non si tratterà dell’ennesima modalità per far ricadere sulla collettività il peso della fallimentare gestione della BMS?

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