A tutti gli studenti frequentanti il secondo anno di una scuola superiore del Paese oggi sono stati sottoposti i tanto discussi test INVALSI.
Forse sarebbe meglio usare il condizionale visto che, come ogni anno, come Unione degli Studenti abbiamo lanciato una giornata di boicottaggio che ha coinvolto migliaia di scuole per ribadire che mai compileremo a testa bassa dei test costosi, dannosi, escludenti e antidemocratici.
A Brindisi e Provincia si contano 15 scuole attive sul fronte del boicottaggio in cui gli studenti tramite sciopero o consegnando in bianco si sono rifiutati di svolgere la prova. Rileviamo un’ astensione quasi totale nelle seguenti scuole: Carnaro, Pertini, Fermi, Monticelli, Marzolla, Palumbo, Giorgi, Simone, Ferraris e Majorana di Brindisi, Punzi di Cisternino, Agostinelli di Ceglie, Pepe e Calamo di Ostuni, Ferdinando di Mesagne.
Gli studenti della Provincia si sono dati appuntamento spontaneo al Parco Cesare Braico, in cui nell’arco della mattinata si è dato spazio alle voci di chi oggi ha detto no al modello di valutazione INVALSI rifiutandosi di andare a scuola per essere sottoposto al test, tra assemblee, tornei sportivi e aggregazione. Non ci limitiamo a lanciare un segnale forte contro un’idea di valutazione punitiva, meritocratica e utile solo ad operare una selezione feroce all’interno delle nostre classi e delle nostre
scuole, ma oggi abbiamo dato vita all’ennesima giornata di opposizione a un Governo che si ostina ad avere un atteggiamento sfacciatamente antidemocratico, rifiutando il confronto con chi nelle scuole e nelle piazze si è mobilitato contro La Buona Scuola.
Sin dall’autunno abbiamo costruito nelle scuole e nelle piazze momenti di dibattito per contrapporre al ddl Renzi risposte altrettanto forti ma di massa in grado di contrastare il definitivo smantellamento della
scuola pubblica. Veniamo spesso tacciati di avere paura di essere valutati, ma non è così! Abbiamo dimostrato di saper avanzare valide proposte alternative. La nostra idea di valutazione valorizza
realmente le capacità, migliora la didattica, educa alla cooperazione e fa dell’analisi dell’errore un momento imprescindibile di crescita individuale e collettiva, come si può leggere nel documento de
L’Altrascuola. Insomma, vogliamo essere valutati, non schedati! Boicottaggi, assemblee pubbliche, lezioni in piazza, scioperi bianchi, flash mob e dibattiti sono solo alcune delle tante attività che hanno
animato oggi il paese da nord a sud . Gli studenti non sono numeri e non possono nè vogliono essere giudicati da test a crocette. Ricordiamo che le prove Invalsi non sono obbligatorie nè per i docenti
nè per gli studenti e che dopo il 12 maggio sarà operativo il nostro sportello contro le illegittime sanzioni disciplinari a chi ha scelto di boicottare. Contro La Buona Scuola, contro una didattica nozionistica che allena ai quiz e alla competizione, contro una valutazione punitiva pretendiamo un’AltraScuola che educhi al pensiero critico e alla cooperazione.
Test INVALSI. “Vogliamo essere valutati, non schedati!” (UDS Brindisi)

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