September 10, 2024

«Cominciamo almeno dalle auto in sosta permanente in Piazza Umberto». In una città dove nessun provvedimento viene adottato per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini, si cominci almeno col vietare la sosta delle auto in piazza Umberto (ad eccezione – come avviene altrove – per il tempo necessario per accedere alle due/tre attività commerciali presenti nell’area interessata).

 

E’ questo il tema di un’altra battaglia dell’Associazione culturale «L’Isola che non c’è» che riguarderà questa volta il tema della viabilità. «Un argomento tabù – si legge in un comunicato – in questa cittadina, i cui amministratori non hanno mai adottato alcun provvedimento che tenesse conto delle esigenze della maggioranza dei cittadini».

 

«A Latiano, anni fa – si legge sulla pagina Facebook dell’Associazione – “L’Isola che non c’è” in collaborazione con La Gazzetta del Mezzogiorno distribuì con il quotidiano un migliaio di cartoline per chiedere ai cittadini se erano d’accordo alla chiusura al traffico di Piazza Umberto. Novecento latianesi compilarono col proprio nome le cartoline dichiarandosi favorevoli al quesito che proponevano. Gli amministratori del tempo, in considerazione di quel risultato, promisero che avrebbero valutato delle iniziative coerenti con quel sondaggio. Argomentando – come sempre è avvenuto ogni volta che è stato proposto questo tema – che una eventuale chiusura al traffico del centro doveva essere preceduta da iniziative tese a salvaguardare gli interessi di tutti, soprattutto delle attività commerciali che, da una iniziativa “così rivoluzionaria”, avrebbero potuto ricevere dei danni. Oppure: che una scelta così coraggiosa doveva essere successiva ad una serie di azioni, quali lo sviluppo commerciale di quelle vie che si volevano chiudere. Insomma: non se ne fece nulla. Mai nessuno ha voluto rischiare di prevedere una decisione che migliorasse la vivibilità, la partecipazione sociale e salvaguardasse la salute dei cittadini. Di tutti i cittadini».

 

«Novecento cittadini firmarono quelle cartoline. A distanza di anni, dopo i tanti annunci e qualche segnale stradale poi rimosso, ma soprattutto a causa dell’assoluto silenzio su questo argomento anche da parte di questa amministrazione l’Associazione – annuncia Marisa Caroli – consegnerà simbolicamente ora quelle cartoline al sindaco. A questo sindaco».

 

«Non sappiamo- si legge nel comunicato – cosa deciderà di farne. Se cestinarle (speriamo di no) o se invece terrà conto che ben 900 suoi concittadini hanno chiesto (allora) una qualche iniziativa su un argomento che mai nessuna amministrazione ha voluto affrontare, quasi fosse un tabù. Cosi Latiano resta, forse, l’unica città (piccola o grande che si voglia) a non avere una strada o una piazza senza auto».

 

«È vero: Latiano non è San Michele, San Vito dei Normanni o Roma. Latiano è una città che non è paragonabile a nessuna altra città. I suoi cittadini però hanno gli stessi diritti degli abitanti di quelle città dove i loro amministratori forse più coraggiosi hanno creato uno spazio senza auto e senza smog».

 

L’Associazione – aggiunge Andrea Longo in qualità di medico – è disposta ad avviare una discussione sull’argomento della vivibilità e viabilità nel centro, a partire dalla adozione di un provvedimento che vieti la sosta alle auto in piazza Umberto e disciplini la sosta lungo via Francavilla, una delle arterie più trafficate del paese, lungo la quale proprio “L’Isola che non c’è”, circa due anni fa è riuscita a deviare il percorso dei bus di linea».

 

«Se invece dovessimo trovare anche questa volta un muro o una risposta del tipo: “Dobbiamo prima creare le condizioni”, allora siano disposti a raccogliere le firme per un referendum e avviare una nuova campagna di misurazione dei livelli di inquinamento da traffico in piazza Umberto e in via Francavilla».

 

L’ISOLA CHE NON C’E’ – LATIANO

 

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