In questi giorni mi è capitato un fatto singolare, che mi ha indotto a riflettere sullo scetticismo con il quale ho sempre ascoltato i tanti racconti sui miracoli, specie quando siamo lontani dal Natale o dalla Pasqua, in cui una diffusa credenza popolare ne colloca un gran numero.
Una sensibilità molto avvertita in città, che rivela come il cuore della gente brindisina sia sempre pronto ad aprirsi alla gioia, che di questi tempi, e per come siamo messi con questa amministrazione comunale, costituisce di per se un vero e proprio miracolo.
E’ accaduto, infatti, che dopo la sollecitazione di alcuni cittadini sulla esistenza di una segnaletica ingannevole collocata all’inizio di Corso Garibaldi, che indicava l’esistenza di una zona traffico limitato che non c’era da tempo, mi sono recato con uno di loro sul posto per verificarlo di persona.
Sono rimasto sbalordito, senza parole. Avevano ragione. La segnaletica, indicando l’esistenza della zona a traffico limitato nei giorni di domenica e festivi, stava ingannando molti cittadini e forestieri costretti a cercare percorsi alternativi, con importanti ripercussioni sul traffico e sull’inquinamento.
Una situazione che a dispetto delle tante dichiarazione di impegno e di attenzione, propinate a giorni alterni dall’amministrazione in merito alle sue capacità e al controllo del territorio, trasmette la sensazione di una città trascurata.
L’ho invitato alla calma, assicurando il mio impegno a segnalare la situazione. Per questo ho immeditamente scattato alcune foto per poter rappresentare adeguatamente il problema e chiedere l’intervento dell’amministrazione per risolverlo, eliminando o occultando la segnaletica.
Dopo qualche giorno dalla segnalazione, ho deciso di recarmi nel luogo interessato per verificare se, nel frattempo, qualcuno fosse intervenuto per porre fine a quella vergogna.
Mentre mi stavo recando sono stato richiamato del grida di una persona che da lontano mi urlava: Miracolo, Miracoloo, Miracolooooooo. Mi sono fermato incuriosito. Volevo capire chi era che urlava e il motivo di tanta agitazione.
Quando mi ha raggiunto, quasi di corsa, mi sono accorto che era l’accompagnatore dei giorni precedenti. Per quanto parlasse non riuscivo a comprendere alcunché. Le parole erano soffocate dall’affanno e da una gioiosa esaltazione.
Quando ha potuto, mi ha raccontato che era avvenuto il miracolo del Risveglio. L’amministrazione comunale era finalmnte uscita dal letargo e aveva provveduto ad occultare quella segnalazione ingannevole su Corso Garibaldi.
Un Vero Miracolo a Brindisi, mi ripeteva. Chi se lo aspettava. Si sono svegliati urlava. Si sono finalmente ricordati che avevano eliminato da tempo la ZTL.
Adesso che si sono svegliati, certamente risolveranno i tanti problemi della città.
Per qualche istante mi sono emozionato anch’io. Non tanto dal suo racconto, ma dal modo con cui lo raccontava.
Nel contempo, riflettendo sui fatti, pur continuando ad assentire per non deluderlo, sono stato assalito da molte perplessità.
Una fastidiosa voce ribelle dall’interno mi suggeriva che sarebbe stato un vero miracolo, ove si potesse comprendere come si sia potuto arrivare a quel punto, a essere cosi lontani dalla vita e dai problemi della città.
Sarebbe anche un miracolo se l’amministrazione decidesse finalmente di gestire il sistema dei controlli territoriali, cosi come fanno tanti altri comuni pugliesi.
Ma sarebbe un vero e proprio miracolo se l’amministrazione riuscisse a scrollarsi di dosso l’inerzia, che ha connotato l’ attività di questi ultimi anni, evadendo finalmente dalla Torre d’avorio della aule comunali, per rifugiarsi nel territorio, ascoltando finalmente il dolore di una comunità che si sente abbandonata, soffocata da tanti, tanti problemi a cui l’Amministrazione non è riuscita a dare alcuna risposta o a dare semplicemente risposte inadeguate.
E’ illusorio pensare, come fa quel cittadino, che la soluzione della sola segnaletica possa essere interpretata come preludio alla soluzione di tutti gli altri problemi della città.
Non è cosi semplice. Ci vuole molto più di un miracolo per disancorare questa amministrazione dalla latitanza e dalla inadeguatezza sui quali ha costruito il suo carattere distintivo, la sua identità.
Ma sappiamo tutti che talvolta bisogna dare credito e ascolto alle vocine interne.
Nondimeno, anche se è durata pochi istanti, l’ emozione gioiosa di quell’incontro, mi è rimasta nel cuore per tutto il giorno.
Vincenzo Albano
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