Nel Consiglio comunale del prossimo 10 giugno approderà la proposta di approvazione della variante urbanistica per l’area destinata a parcheggio in zona (F), su una superficie complessiva di 8.057,10 mq in Contrada Baroncino, identificata al foglio 29, particelle 28, 494 e 188.
Si tratta del parcheggio realizzato nel 2024 in occasione del vertice G7, che l’amministrazione comunale di Brindisi intende trasformare da struttura temporanea a parcheggio permanente. Ma la vicenda, più che amministrativa, appare oggi come un vero pasticcio politico-gestionale.
Un parcheggio costato (tanto) e mai usato
I lavori per la realizzazione del parcheggio sono costati 117.127,78 euro, finanziati nell’ambito degli interventi infrastrutturali connessi con la Presidenza italiana del G7. L’area – a pochi metri dalla chiesa di Santa Maria del Casale e vicino all’aeroporto del Salento – è stata dotata di recinzione metallica, impianto d’illuminazione e stalli tracciati. Ma non ha mai ospitato un solo veicolo.
Per renderlo operativo servirebbero altri 700mila euro, fondi al momento non disponibili. E la situazione è aggravata da un contenzioso aperto con il proprietario del terreno, Donato Caiulo.
Diffide ignorate da dieci mesi
Il parcheggio è stato realizzato su un terreno privato la cui occupazione era prevista come temporanea e da restituire entro agosto 2024. Eppure, da dieci mesi il proprietario chiede inutilmente la restituzione dell’area. Ha inviato pec formali al commissario straordinario Soccodato, in carica fino al 30 giugno, sollecitandone l’intervento: neanche da lui è arrivato alcun riscontro. Le istanze sono state inoltrate anche al sindaco, ai dirigenti comunali. Nessuna risposta. Ora, se l’amministrazione andrà avanti con l’esproprio e la variante, l’unica strada percorribile potrebbe essere il ricorso al TAR.
Una corsa disordinata al parcheggio e la discussione tra Consiglieri
Intanto, la città assiste a una corsa disordinata alla creazione di nuovi parcheggi. Aeroporti di Puglia sta progettando un multipiano e un’altra area di sosta su tre ettari vicino alla Iam. Il Comune ha autorizzato almeno due progetti privati nella stessa zona. Eppure, nel 2024, il parcheggio gestito dalla Brindisi Multiservizi, aumentate le tariffe da 8 a 12 euro al giorno, ha registrato un calo del fatturato del 10%. Un segnale chiaro che la domanda effettiva andrebbe studiata prima di investire altro denaro pubblico.
Il consigliere di opposizione Riccardo Rossi denuncia l’assenza di una pianificazione complessiva e critica l’intenzione di dichiarare la pubblica utilità dell’opera “senza uno studio sulla domanda di sosta e in presenza di un’offerta già in espansione”. Il consigliere Diego Rachiero rincara: “Qual è l’interesse pubblico a spendere 700mila euro per l’ennesimo parcheggio, che rischia di rimanere vuoto o sottoutilizzato?”.
Per Cannalire (PD): “Quei soldi pubblici sono stati usati in modo inopportuno. Saccodato deve ripristinare quei luoghi con i soldi della gestione commissariale. Bisogna agire tramite un avviso pubblico se si vuole realizzare una nuova area parcheggio per l’aeroporto”.
La maggioranza, però, tira dritto. Nicola Didonna (FI) lo definisce “un’opportunità da cogliere” per aumentare l’offerta di sosta e garantire tariffe più accessibili. “Non cederemo ai ricatti del privato – afferma – e rivendichiamo il diritto del Comune a competere con chi oggi impone prezzi insostenibili”. Quanto alla spesa, si punta al piano triennale delle opere pubbliche, dove l’intervento è già stato inserito con una previsione di 750mila euro.
Resta la questione…
L’amministrazione si prepara ad approvare la variante urbanistica e ad avviare la procedura di esproprio. Ma il progetto è palesemente fragile: non ci sono i fondi, il contenzioso è aperto, e il rischio è quello di un investimento inutile in un contesto iperaffollato di parcheggi pubblici e privati. Senza contare la possibile lite giudiziaria col proprietario, che da mesi chiede semplicemente il rispetto dei patti. Se la linea politica resta quella dell’irremovibilità, sarà inevitabile che la parola passi ai giudici amministrativi. Con possibili rischi monetari per chi si accolla la responsabilità di produrre un eventuale lesione di diritti patrimoniali di un privato.
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