Il senatore Mario Turco, vicepresidente della Commissione Finanze del Senato, ha guidato un incontro con i lavoratori dell’indotto della ex centrale Enel Federico II di Cerano, affiancato dal capogruppo al consiglio comunale Roberto Fusco, da Claudia Morini, recente candidata alle elezioni regionali, e da una rappresentanza del Movimento 5 Stelle di Brindisi.
L’iniziativa segue lo sciopero spontaneo e il presidio permanente dei lavoratori, iniziato il 27 novembre e proseguito nei giorni successivi, con la partecipazione di circa 200 dipendenti. La mobilitazione nasce dalle difficoltà occupazionali e dall’incertezza sul futuro dei lavoratori, che temono conseguenze concrete al termine delle misure di salvaguardia. Il malcontento si estende a tutto l’indotto, privo di garanzie di fronte alla chiusura della centrale, e si intreccia con la crisi del comparto petrolchimico, aggravando l’instabilità occupazionale e le prospettive industriali del territorio.
Il Movimento 5 Stelle, già con il Congresso del 6 marzo 2025, ha posto al centro la transizione energetica e la tutela dei lavoratori. Oggi ribadiamo con forza: non ci fermiamo. La presenza del senatore Turco conferma l’impegno delle istituzioni nazionali nel seguire da vicino la vertenza, mentre il contributo del consigliere Fusco e del gruppo territoriale brindisino testimonia l’importanza di un radicamento locale forte, capace di dare voce diretta ai lavoratori e alle comunità.
In tale contesto, il senatore Turco ha annunciato l’avvio di un confronto diretto con i vertici di Enel, con l’obiettivo di tutelare l’occupazione dei lavoratori dell’indotto e, in particolare, di quanti temono che la fine delle misure di salvaguardia possa tradursi in licenziamenti.
Il Movimento 5 Stelle avvierà un’interrogazione parlamentare per sollecitare il Governo all’istituzione immediata di un tavolo di confronto che coinvolga Governo, Regione Puglia, enti locali, sindacati, associazioni di categoria, Enel e le imprese proponenti, finalizzato a un Accordo di Programma che dia certezze occupazionali e garantisca un percorso di riconversione sostenibile. A fronte delle numerose manifestazioni di interesse presentate al Ministero competente e del relativo ammontare di investimenti, ad oggi manca un quadro operativo che consenta al Commissario straordinario Luigi Carnevale di avviare concretamente il processo di riconversione: è su questo vuoto che intendiamo intervenire con atti formali e azioni istituzionali.
La transizione energetica non è soltanto una questione di sviluppo industriale: rappresenta un passo avanti decisivo per ambiente, salute e sicurezza delle comunità. Per questo chiediamo al Governo di lavorare con urgenza e trasparenza, assicurando tutele effettive ai lavoratori diretti, alla filiera e all’indotto.
Parallelamente, seguiamo con attenzione la situazione del comparto chimico e petrolchimico di Brindisi, dove ENI-Versalis ha annunciato un piano di investimenti strategici su accumulatori di energia e riciclo, con un cronoprogramma che prevede l’avvio della produzione BESS entro il 2026 e la realizzazione di una Giga Factory entro il 2028.
Questi progetti, se accompagnati da impegni vincolanti per la tutela del lavoro e della filiera, possono rappresentare una svolta per il territorio. Il Movimento 5 Stelle continuerà a monitorare con attenzione ogni sviluppo, affinché la transizione energetica diventi davvero un motore di crescita, occupazione stabile e benessere collettivo per la provincia di Brindisi.
MoVimento 5 Stelle Brindisi
