May 28, 2025

“Incontro urgente vertenza Eni – Brindisi”: è questo l’oggetto di una richiesta inoltrata oggi da Cgil, Cisl e Uil (e dalle rispettive sigle di categoria) al Governatore Emiliano, al Presidente della Provincia di Brindisi, Maurizio Bruno, al Sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, ai Parlamentari della Provincia di Brindisi e a tutti i consiglieri regionali, comunali e provinciale e a Confindustria Brindisi.
Questo il testo integrale della richiesta:

 

Le Segreterie Confederali CGIL, CISL e UIL in uno con le Segreterie Territoriali di FILCTEM, FEMCA e UILTEC, di Brindisi, in merito alle preoccupanti ricadute in termini di tenuta produttiva ed occupazionale, che l’attuale decisione di svendere il pacchetto di maggioranza della più grande azienda chimica italiana, Versalis ad un fondo finanziario estero, può determinare per l’intero settore industriale italiano, e ancor più in Puglia a Brindisi, convocano una riunione urgente, per il prossimo lunedì 30 novembre 2015, alle ore 10:00, presso il salone di rappresentanza della Cisl di Brindisi, sito in Viale Palmiro Togliatti, 78, per definire una strategia comune di intervento nella vertenza Eni.

 

Eni, la più grande azienda industriale italiana, il cui pacchetto di maggioranza ancora adesso è detenuto dal Ministero del Tesoro, e gestista da un management nominato dal Governo, non può assolutamente liberarsi delle attuali produzioni in Italia del primo settore trainante del sistema industriale, quale la Chimica di base. Sinora l’intera filiera produttiva nazionale si è retta dal momento che nonostante le varie ristrutturazioni negli anni, Eni ha sempre continuato a produrre Chimica in Italia, permettendo a tutto il tessuto industriale italiano prevalentemente manifatturiero di sorreggersi a fronte di produzioni di base nel Paese.

Ora con la scellerata scelta di Eni di fare cassa, compensando la contrazione dei margini dei settori di punte di Eni, esplorazione ed estrazione, le cui attività tra l’altro vengono svolte prevalentemente all’estero, a causa del basso prezzo del petrolio, a poco più di 40$ a barile, svendendo l’intera società controllata Versalis, nel miglior momento di forma quando per gli stessi motivi, ma soprattutto per tutti gli interventi negli anni realizzati, produce utili.

Tale azione mette a serio rischio immediato gli stabilimenti Versalis che insistono in Italia, tra cui Brindisi.

 

Il primo rischio che ne può derivare è quello della non attuazione degli investimenti di riconversione in alcuni siti e di consolidamento in altri, come Brindisi, previsti a piano 2012-2018, rendendo sempre più poveri, meno competitivi e meno profittevoli gli impianti produttivi.

Il secondo rischio è quello di dover affrontare confronti con soggetti esteri, che hanno messo a disposizione i loro capitali e che non rispondono a logiche industriali, bensì finanziarie, sperando no speculative.

Per finire, ma assolutamente da non sottovalutare, il rischio di tenuta produttiva che potrà essere messa immediatamente in discussione dalla nuova società, con devastanti ricadute occupazionali, sociali ed economiche che determineranno sul nostro territorio.

 

 

Onde evitare che tutto ciò possa accadere, è necessario che l’intero territorio, in maniera sinergica ed unitaria spinga il Governo centrale a rivedere la propria posizione, convincendo Eni dal dissuadere da tale scelta.

Per quanto detto e proprio per l’estrema importanza e delicatezza di una operazione industriale di questa portata, nel delicato momento storico che stiamo attraversando, che è estremamente importante il supporto di Voi Tutti, per definire in quali termini il Nostro territorio vorrà portare avanti questa delicatissima vertenza, a partire dalla prossima Assemblea nazionale il prossimo 5 dicembre 2015, a Roma.

Certi di un Vs interessamento in tal senso, in attesa di incontrarCi, Vi porgo cordiali saluti

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