May 4, 2025

… la luce di questo sole pomeridiano d’aprile arriva, infinita ed abbagliante, dalle grandi vetrate alle sue spalle …
i suoni, in questo momento sono ovattati, non ci sono annunci per aerei che partono o arrivano, niente rombo di motori, niente viavai frenetico dell’ultimo momento …

 
la signora è seduta su una poltroncina di plexiglass ed ha, poggiata per terra, una bella borsa di cuoio con uno stemmino giallo fluo e delle iniziali che non riesco a leggere …

 
è davvero bella …
avrà più di cinquant’anni …
è elegantissima e il filo di perle rosa si perde nella profonda scollatura di una camicetta beige …
le gambe sono lunghe e atletiche …
l’accavallo non è audacissimo ma neanche sobrio …
è, diciamo, interessante …
tanto interessante da costringermi a rallentare e a guardarla negli occhi con attenzione sfiorando appena la maleducazione e lo stalking oftalmico …

 
si muove con classe e si guarda attorno con curiosità …
gli occhi sono grandi e buoni …
mi sono abituato a quella luce chiara delle vetrate …
no, non è bella … no, non lo è …
è, se mai , affascinante e di forte personalità …
io non ho fretta … me la prendo comoda passandole davanti …

 
la conosco? … mi sembra … non lo so …
mi sta sorridendo? … è la luce che mi abbaglia ? …
dietro di me non c’è nessuno … ce l’ha con me? …
non credo ma invece si … si, ce l’ha con me … che faccio? …
per il momento sorrido anch’io sapendo di offrirle il sorriso più ebete nella storia dell’umanità …

 
chi è? …
i due o tre secondi che mi rimangono per prendere una decisione si dilatano come l’universo dopo il big bang …
una parente dalla parte di mia madre? … magari …
una professoressa di mio figlio? … no, anche quella è una bella donna ma è più giovane …
un’amica di amici? … e di chi? …
chi mi ha presentato questa affascinante signora? …
no, forse l’ho vista in qualche ufficio pubblico? …
no, ci sarei ritornato per salutarla …
sudo e sono a disagio …
lei continua a guardarmi …
sono fritto e lessato contemporaneamente …
non so se avvicinarmi o meno …
la relatività del tempo è cosa cazzuta che meriterebbe ben altra considerazione giornaliera …

 
credo che gli ultimi vent’anni siano passati più velocemente di questi attimi di sconcerto …
un signore profumatissimo ed elegante ma eccessivamente servizievole a quel punto mi supera e si rivolge alla bella signora chiamandola per cognome e strascicando il “miss” …
ecco chi è …
cazzo …
esiste il dio dell’indecisione, il dio della salvezza da figure di merda … è lei …
i due parlano mentre la signora non lascia il mio sguardo …
adesso è delusa perché la supero e con velocità supersonica mi dirigo verso il negozio Giunti …

 
sbrigo in un attimo l’acquisto e sono di nuovo da lei che adesso è di nuovo sola ….
mi avvicino e le porgo la penna ed il Moleskine che ho appena acquistato …
se ne accorge e ride …
adesso è bellissima …

 

 
rispolvero il mio inglese retaggio di gioventù trascorsa ad aspettare il Milano-Brindisi marittima delle due e zero nove …
le chiedo l’autografo scusandomi per il disturbo …
mi sorride e scrive di getto chiedendomi il nome …
riempie una pagina con una scrittura larga e forte …
mi scuso ancora e la ringrazio …

 
“thank you Miss Comaneci “ …
è lei … è Nadia Comaneci … “ Miss Comaneci “ … è proprio lei … sorrido, ringrazio ancora e accenno ad andar via ma si alza per parlare con me …
siamo della stessa altezza …
le dico che sono molto, molto felice di averla incontrata …
anche lei è very happy … da dove vengo? …
vivo qui in Brindisi … Brindìsi, con l’accento sulla seconda i … questa terra le piace molto, ha visto Matera wonderfull e Lecce very very nice …

 
sorride ed il suo sorriso è accattivante e contagioso …
mette di buon’umore …
le dico che nel settantasei ero innamorato di lei e che per lei ho litigato con un amico innamorato di Holga Korbutt …
ride di gusto e sonoramente …
qualcuno si volta a guardarci ed io mi sento appartenere ad una genià privilegiata …

 
Nadia Comaneci … a 14 anni nel 1976, a Montreal , quella ragazzina di meno di quaranta chili mandò a fare in culo la forza di gravità …
salì sulla sbarra e ci passeggiò sopra come stesse passeggiando in un prato …
era una cosa nuova a vedersi …
da quella sbarra erano appena scese le atlete tedesche appesantite da tette, cosce e fianchi …

 
Nadia era il nostro amor magro … eravamo sbalorditi …
allora ci si sbalordiva ancora per qualcosa alla tv …
Nadia era una cosa nuova e senza sorriso che incantava più delle mossette giapponesi e coreane …
si inarcò come solo al circo avevamo visto fare …
per uno, due o tre secondi il suo corpo piroettò all’indietro scalciando in aria …
l’atterraggio sulle mani fu dolce e facile come se tutti da allora avremmo poi potuto farcela …
eravamo ammutoliti … forse era stato un abbaglio …
alle parallele asimmetriche, alla trave ed al volteggio invece fu la stessa cosa …
quel corpo volteggiava e ricadeva senza sperimentare la legge della gravità …
sembrava volare senza bisogno di ali …

 
le dico esattamente questo ….
che mi sembrava che lei volasse senza ali , without wings …
miss Comaneci ride ancora …
mi guarda incuriosita …
le dico che proprio quel volare senza ali per me e per tanti della mia generazione è rimasta come una metafora di quanto niente sia impossibile … impossible …
mi tocca sulla spalla e mi sorride ancora …

 
qualcuno la chiama dai tavolini del bar …
sono tre uomini e una donna …
lei fa in tempo a salutarmi dandomi una pacca sulla spalla …
mi viene quasi da baciarla ma mi trattengo,
accenno un baciamano e la saluto ringraziandola ancora ..
mi risponde in un italiano stentato e lento per il quale deve concentrarsi … grazie a te, ciao Apunto …
dico ciao Nadia …
e penso che bella che sei …

 
era il 1974 e da allora il segnapunti Longines programmato per il punteggio massimo di 9,99 dovette essere cambiato … Nadia aveva raccolto il dieci pieno ma dovettero assegnarle un “uno” e spiegare a voce che era il massimo punteggio … Nadia aveva mandato a fan culo pure la tecnologia … è andata così … nell’aeroporto di Brindisi alle tre e mezzo di pomeriggio di un magnifico giorno di sole … ho incontrato Nadia Comaneci …

 
… e chi trovasse in aeroporto un moleskine rosa con una bic nera è pregato di contattarmi tramite facebook …

 

Apunto Serni

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