June 19, 2025

Una delle teorie più suffragate che ruotano intorno alla palla “spicchi” è quella secondo la quale “le partite di basket durano 40 minuti”.

Detta così è un’affermazione banale, ma che nei fatti sta a significare che, anche quando si è sotto nel punteggio a pochi secondi dalla fine, non bisogna mai darsi per vinti.

 

Fin qui la teoria. Nella pratica, invece, l’Enel Brindisi domenica sera a Pesaro, contro l’ex Piero Bucchi, ha conquistato una vittoria, ad un certo punto insperata, considerato che a 45’’ dalla fine dei tempi regolamentari la formazione di Meo Sacchetti era sotto di otto lunghezze, e addirittura 13 a poco meno di 4’.

 

Risultato finale? Brindisi ha espugnato l’Adriatic Arena, uno dei tempi del basket italiano, dopo un tempo supplementare dopo aver pareggiato nel finale grazie ad un tap in di Robert Carter (tra i migliori nelle Marche) e dominato nell’over time.

 

Morale, quando ormai Pesaro era convinta di aver incassato la quarta vittoria stagionale, in pochi attimi si è passati da un momento di esaltazione assoluta (quella dei padroni di casa), ad un altro di assoluta intensità difensiva di Brindisi che in un amen ha recuperato tre palloni e piazzato un devastante break (11-0) che ha permesso alla formazione di Meo Sacchetti di portare a casa due punti.

 

Dieci minuti, quelli di Brindisi (tra il 35’ quando era sotto di 13 punti e il supplementare), durante i quali Durand Scott e compagni hanno sciorinato la migliore pallacanestro possibile, fatta di una grande difesa e un micidiale contropiede, che gli ha permesso di mettere a referto 38 punti contro i 19 di Pesaro. Ed è proprio su quella zone press allungata a tutto campo che l’Enel ha costruito questo successo, grazie ai tre palloni di fila recuperati che hanno tolto sicurezza all’attacco biancorosso fino a quel punto quasi perfetto a tal punto da mettere alle corde Brindisi che, non va dimenticato si è presentata nelle Marche priva di Kris Joseph e di Nic Moore (rimasto a casa fermato dall’influenza).

A quel punto, coach Sacchetti si è affidato a AJ English, una scelta tanto rischiosa quanto obbligata, considerato che il giovane e talentuoso rookie ormai da settimane è con le valigie pronte in attesa di una nuova destinazione.

Invece English è stato uno dei protagonisti assoluti del match, mettendo a segno canestri importanti.

 

A proposito di canestri importanti, fondamentali sono stati gli 11 punti consecutivi in avvio di terzo quarto di Amath M’Baye, dopo 20’ minuti di anonimato. Così come è stato determinante Durand Scott, sempre più leader di questa Enel, forse l’unico a sentire davvero in modo particolare essendo, insieme a capitan Marco Cardillo, l’unico superstite dell’ultima New Basket targata Bucchi.

 

Al di là della grande prestazione dei singoli, resta comunque l’impresa di una squadra che nei minuti finali ha trovato la forza di reagire, ribaltando un risultato che, è inutile nascondersi dietro un dito, Pesaro avrebbe ampiamente meritato per come aveva gestito il match fino a quel momento. Invece è finita come tutti sappiamo grazie a quei 3,50’’ di ordinaria follia durante i quali Brindisi ha espresso tutto il suo potenziale sia offensivo che difensivo ma soprattutto la solidità di questo gruppo.

 

A tal proposito, la vittoria di Pesaro fornisce un ulteriore spunto di riflessione.

Dove potrebbe arrivare questa squadra quando riuscirà a difendere con maggiore continuità?

Un interrogativo doveroso se si considera che, anche a Pesaro, per 37’ Brindisi ha subito l’attacco biancorosso sia lontano da canestro che all’interno dell’area pitturata. Palesemente in difficoltà specialmente i lunghi che nei primi due quarti hanno concesso troppo, mentre gli esterni si sono fatti battere sistematicamente permettendo a Pesaro facile penetrazioni o comunque buoni tiri dal perimetro.

Un atteggiamento compensato da quello splendido finale che ha lasciato attonito il pubblico dell’Adriatic Arena che già cominciava ad assaporare la vittoria.

Invece, siccome come detto “le partite di basket durano 40 minuti”, Brindisi è riuscita a raggiungere prima il supplementare e poi ha vinto giocando con raziocinio e sicurezza (4/4 da due punti e 7/8 ai liberi) il tutto di fronte all’ex Piero Bucchi che, visibilmente emozionato prima della palla a due, non avrebbe mai immaginato un simile epilogo.

 

Ora Brindisi, con un piede nella Final Eight di Coppa Italia, sarà di scena a Milano, contro l’Olimpia che domenica scorsa a Venezia ha conosciuto il primo stop stagionale che, dopo l’addio ad Alessandro Gentile, ha lasciato oltremodo il segno.

Quasi sicuramente rientrerà Moore (e di conseguenza English resterà fuori) mentre è difficile dire se nel frattempo Alessandro Giuliani riuscirà a mettere sotto contratto il sostituto di Joseph.

Ciò che è certo, invece, è che non ci sarà (almeno per un paio di mesi) lo sfortunato Daniel Donzelli che a Pesaro ha rimediato un grave infortunio, una situazione che a questo punto, potrebbe portare la società ad intervenire sul mercato per portare a Brindisi un altro giocatore italiano.

 

Pierpaolo Piliego

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