Ci sono serate speciali che è difficile dimenticare. Quest’anno ne abbiamo vissute più di una, dal derby di andata a Ceglie alla vittoria da infarto a Corato, ma quella di ieri ha un sapore speciale: lo ha perché è arrivata alla fine di una settimana complicata, dopo una bruciante sconfitta che poteva essere un macigno sulle teste dei nostri ragazzi. E lo ha perché a un certo punto ci siamo ritrovati in piena emergenza, con Baraschi e Masciulli in panchina gravati da 4 falli e Schiano negli spogliatoi per un infortunio al ginocchio (per il nostro numero 10, purtroppo, le prime notizie dagli esami medici non sono affatto confortanti).
Eppure non abbiamo mollato, siamo rimasti sul pezzo fino all’ultimo secondo portando a casa due punti importantissimi contro la capolista, una Ceglie che non perdeva da un girone intero, e che 15 partite dopo deve ancora soccombere, ancora contro di noi. Segno, l’ennesimo, che in questo campionato questa Ostuni può davvero giocarsela con tutti, se gioca al meglio e senza paura, vincendo su qualsiasi campo e contro qualsiasi avversario.
Le tribune del PalaGentile, pieno in ogni ordine di posto, non hanno tradito le aspettative: un palazzetto splendido, con la bellissima coreografia di “Quei Bravi Ragazzi” a far sgranare gli occhi del migliaio di presenti. Tema del giorno, l’unione tra la squadra e la tifoseria, e ci aggiungiamo anche la città, che ha risposto alla grande al nostro appello dei giorni scorsi, ma che ci augureremmo rispondesse allo stesso modo anche nelle prossime settimane, dal finale di regular season fino ai playoff che ci vedranno sicuri protagonisti.
Ceglie, seguita da oltre 300 sostenitori, ha mostrato le armi che l’hanno portata in vetta alla Serie C Silver grazie a 14 vittorie consecutive: grande fisicità soprattutto nel pitturato, due lunghi di altissimo livello come Artur Dusels e Boris Bosnjak, una squadra ben allenata, quadrata, con gerarchie chiare e di gran carattere. Il primo quarto è di marca cegliese, con Dusels che segna a ripetizione in post basso e Bosnjak che inizia a fare la voce grossa sotto canestro, mentre la Cestistica sembra contratta: 12-18 il parziale alla prima sirena, con Ostuni capace di segnare solo 4 punti dal campo (Baraschi e Kasongo) e gli altri 8 dalla lunetta.
La partita è equilibrata, ma i gialloblù di casa non riescono a trovare ritmo in attacco, e a tratti soffrono troppo gli avversari in difesa: Ceglie ne approfitta per allungare sul +10 (12-22 a 9′ dall’intervallo), ma rispondono Laquintana e Kasongo (27 punti e 10 rimbalzi, ennesima doppia doppia), con due triple e un canestro da due di Vanni (20-22). Pandolfi e Pacifico rispondono alle nostre bocche da fuoco riportando gli ospiti sul +6, Cedric segna ancora da tre, ma gli uomini di Djukic non mollano e allungano ancora sul +10 con la tripla di Greco (25-35), nel momento più difficile per i nostri. Alla pausa lunga siamo 32-41, Ceglie sembra in controllo e in fiducia, noi timorosi e nervosi con gli arbitri.
Dopo l’intervallo cambia tutto. I ragazzi entrano in campo con uno spirito diverso, combattivo, arrabbiato, e prendono letteralmente a morsi la partita e l’avversario: l’inizio del terzo quarto è da ricordare per grinta, voglia di vincere, spirito di squadra. Con un parziale di 9-0 in poco più di un minuto torniamo in parità (41-41), l’ex Argentiero da tre interrompe la nostra marcia, ma solo momentaneamente, perché Laquintana, Kasongo e Baraschi firmano un altro parziale di 10-0 che taglia le gambe ad una Ceglie quasi intontita e sorpresa dagli avversari (51-44 a metà del terzo periodo).
Ma manca ancora tanto, e Ceglie si rifà sotto, con lo zampino degli arbitri: Pandolfi recupera palla intercettando col piede un passaggio di Di Salvatore, va ad appoggiare a canestro e subisce il fallo, peraltro dubbio, di Baraschi. Galluzzo prima non fischia l’infrazione di piede, poi sanziona il play ostunese addirittura col fallo antisportivo (61-60 a 1’30”). Due canestri di Vignali da sotto e una tripla, pesantissima, del solito Laquintana (32 punti alla fine) riportano però Ostuni ad un vantaggio rassicurante, con la Cestistica avanti di sei lunghezze (68-62), a chiudere un terzo quarto da 36-21 per noi.
Il copione dell’ultima frazione resta sostanzialmente lo stesso: Ceglie si riavvicina ma senza mai trovare il sorpasso, Ostuni resta in controllo lanciando il cuore oltre l’ostacolo. A metà del periodo, l’azione che ben racchiude la partita gialloblù e che dà la defintiiva svolta: Vignali (13 punti con 9 rimbalzi) lotta a rimbalzo con Bosnjak, non propriamente un giocatore “morbido”, Andrea con energia gli strappa il pallone dalle mani, appoggia a canestro e subisce il fallo dello sloveno. Il pubblico esplode in un boato, gli ospiti ormai in alto mare chiudono il match nervosi e impotenti, l’88-82 finale è solo l’ovvia conseguenza.
La vittoria nel derby non cambia molto ai fini della classifica: Ceglie è ancora prima a 36 punti davanti a Monopoli (34) e Corato (32) e con scontri diretti a favore con entrambe, mentre la Cestistica resta appaiata a quota 30 insieme a Francavilla e Altamura, ad un virtuale sesto posto, e con 4 punti di vantaggio sulla coppia Castellaneta-Ruvo. Le prossime otto giornate chiariranno definitivamente la graduatoria e il tabellone dei playoff, in un campionato di Serie C Silver equilibratissimo e in cui può succedere ancora di tutto: ai nostri ragazzi il compito delicatissimo di affrontare questo finale di regular season con lo stesso spirito di ieri sera, per inseguire la migliore posizione possibile. A partire dalle prossime trasferte di Manfredonia e Castellaneta.
DICHIARAZIONI POST PARTITA
Coco Romano (coach): “Volevamo farci un regalo, era una cosa che desideravamo fortemente e ci siamo riusciti: i ragazzi hanno dimostrato di essere gruppo, di essere coesi. Non era una partita facile per noi, innanzitutto per il valore degli avversari: avevamo di fronte una squadra che aveva grande fiducia, che non perdeva dalla partita di andata contro di noi, in un derby, con tutti i requisiti che in campo si sono manifestati in maniera inequivocabile. E soprattutto venivamo da una partita persa in maniera assurda, in quello che è stato chiamato un suicidio, a Monopoli, dove avevamo espresso il miglior basket della stagione: avevo timore che soprattutto all’inizio la squadra iniziasse un po’ contratta, e infatti è stato così”.
“Dopo un po’ però ci siamo tolti di dosso la “scimmia” e abbiamo iniziato, soprattutto nel terzo quarto, anche a difendere. Negli spogliatoi ci siamo detti che dovevamo cambiare faccia e atteggiamento: abbiamo fatto un po’ di pressing, abbiamo trovato subito palle recuperate e canestri, cogliendo anche di sorpresa gli avversari. Loro ci stavano costringendo ad attaccare a metà campo, ci stavano aggredendo con i loro lunghi e stavano spezzando il nostro ritmo, riuscendo bene a seguire il loro piano partita. Non era quella la gara che volevamo fare, ma nel terzo quarto siamo riusciti a cambiare tutto e a risalire, ed è andata bene”.
“La squadra è composta da otto elementi: spesso abbiamo ‘trascurato’ o sottovalutato chi partiva dalla panchina, ma in realtà a questi livelli più si va avanti e più anche chi non parte in quintetto deve dare il proprio contributo in maniera consistente. Quando si giocherà una partita ogni tre giorni, sarà impossibile avere minutaggi così alti come abbiamo avuto fino ad ora: però io avevo bisogno di creare delle certezze in questi mesi, e le certezze le puoi creare solo in una certa maniera. Vedremo se adesso, piano piano, riusciremo ad allargare le rotazioni”.
Domenico Tanzarella (patron): “La pallacanestro è uno sport bellissimo ed entusiasmante anche perché ti dà la possibilità di assistere a questi spettacoli. Una partita a tratti brutta, a tratti bellissima, tirata, combattuta fino alla fine, davanti a un bel pubblico che ha sostenuto le rispettive squadre. Voglio salutare gli amici di Ceglie, che sono accorsi numerosi, come abbiamo fatto noi all’andata. È stata una bella partita contro quella che ritengo essere una delle migliori squadre del nostro campionato: abbiamo sofferto molto, ma nel secondo tempo abbiamo reagito, basti vedere ad esempio la prestazione di Andrea Vignali, che è completamente cambiata nella seconda parte della gara”.
“Abbiamo cambiato l’inerzia della partita, è successo a nostro favore quello che era successo contro di noi a Monopoli: nel terzo quarto abbiamo fatto 36 punti, abbiamo recuperato palloni, siamo andati in contropiede e in campo aperto, siamo riusciti ad entusiasmarci e a trovare canestri importanti. Ringrazio tutto il pubblico che ha sostenuto la squadra: ne avevamo bisogno, in questa serata. Abbiamo avuto la dimostrazione – non a caso siamo l’unica squadra che ha vinto entrambi gli scontri diretti col Ceglie – che ci giocheremo il campionato fino alla fine. Lo giocheremo purtroppo ad handicap perché le sconfitte iniziali e due sconfitte immeritate a Francavilla e Monopoli ci pregiudicano la posizione finale in classifica: vorrà dire che dovremo cercare di vincere in trasferta anche ai playoff”.
“Sul mercato sicuramente ci saranno sviluppi, stiamo cercando di trovare un lungo che faccia al caso nostro, e se possibile stiamo cercando anche un under di buon livello, perché come ha detto il coach c’è bisogno di allungare le rotazioni per quando si giocherà ogni tre giorni. A patto che ovviamente sia a livello di quelli che abbiamo, perché altrimenti non avrebbe senso”.
TABELLINO (al link le statistiche complete)
http://fip-web.azurewebsites.net/MatchStats.aspx?ID=189&MID=34377&rg=PU
Cestistica Ostuni – Nuova Pallacanestro Ceglie 88-82 (12-18; 32-41; 68-62)
OSTUNI: Vignali 13, Laquintana 32, Schiano, Cafarella NE, Tanzarella, Baraschi 10, Semerano NE, Masciulli 2, Petraroli NE, Kasongo 27, Di Salvatore 4, Giannotte NE. Coach: Romano.
CEGLIE: Bosnjak 16, Ciracì, Verardi NE, Rotundo, Pacifico 13, Martignago 10, Pandolfi 13, Argentiero 6, Greco 6, Curri NE. Coach: Djukic.
ARBITRI: Marseglia (BR), Galluzzo (BR).
Ufficio stampa e comunicazione – CESTISTICA OSTUNI
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