July 27, 2024

Brundisium.net

Sabato 17 giugno, alle ore 19, nel laboratorio urbano Jan net – via XXIV maggio, 6 Cisternino (Br) – sarà presentato il libro i “Racconti della complicanza” di Domenico Laviola edito da Radici Future Produzioni. Dialogheranno con l’autore il giornalista Gianni Svaldi, il vicepresidente di Radici Future Produzioni Vito Antonio Loprieno, il presidente aps Ideando Cosimina d’Errico. Musiche di Donato Fumarola.

 

Domenico Laviola (1973), pugliese, si è laureato in Lingue e Culture dell’Asia Orientale a Venezia presso l’Università Ca’ Foscari. Secondo classificato al premio di poesia Walter Tobagi nel 1997, prima di Racconti della complicanza, ha pubblicato il racconto “Venetian Psycho” nell’antologia Raccontare Venezia (a cura di R. Petito). Alcuni suoi componimenti in versi sono apparsi di recente sulla rivista letteraria online Incroci.

 

I “Racconti della complicanza”, primo suo lavoro edito con i tipi di Radici Future, sono quattordici testi narrativi che vanno dal micro-racconto al racconto breve e si caratterizzano per un minimo denominatore comune: l’approccio disincantato alla vita e alla sua complessità. Personaggi in cerca di redenzione, come il padre che lotta contro il senso di colpa per non aver saputo evitare il suicidio di sua figlia in Immenhoferstrasse. Oppure figure borderline come Manaldo, il senza fissa dimora che nel racconto omonimo indossa la cravatta per distinguersi dagli altri derelitti come lui e far credere che il suo riscatto è proprio dietro l’angolo. I Racconti della complicanza sono anche una dichiarazione d’amore passionale nei confronti della forma espressiva del racconto breve, oggigiorno spesso bistrattata o trascurata o addirittura negletta a causa della sua presunta incollocabilità sul mercato editoriale. Il racconto breve, in genere, viene avvicinato più alla poesia che al romanzo: per la sua capacità evocativa, per la sua identità basata sull’illuminazione del dettaglio e del particolare, per la sua tendenza a rappresentare il microcosmo piuttosto che il macrocosmo. Anche i Racconti della complicanza si avvicinano a questo accostamento e diventano a volte come racconti-non-racconti o aspiranti storie zen con personaggi trasversali, aperti a esiti da continuare a immaginare, oltre lo spazio definito della storia che li racchiude. Esprimono una visione letteraria basata su uno sguardo narrativo che mentre si posa sulle cose già sa che non vi potrà restare fermo a lungo.

 

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