“La ufficializzazione dell’intesa raggiunta da Partito Democratico, Liberi e Uguali e Brindisi Bene Comune per le elezioni Amministrative di Brindisi e della indicazione del candidato sindaco, rendono sostanzialmente inutile il tavolo provinciale, richiestoci dal PD provinciale, in vista del prossimo importante turno amministrativo e qualsiasi ulteriore forma di dialogo per dar vita a coalizioni ampie nei vari comuni interessati al voto”.
Con queste parole si apre l’odierno comunicato della Segreteria provinciale di Alternativa Popolare che critica la scelta del PD brindisino di coalizzarsi con Brindisi Bene Comune e Liberi e Uguali.
Continua la nota: “le regole della democrazia impongono, infatti, che le scelte vengano effettuate in maniera collegiale, condividendo idee, programmi e uomini chiamati a rappresentare la coalizione. Proporre forme di collaborazione, a qualsiasi titolo, presentando un piatto pronto e confezionato appare addirittura offensivo nei confronti di chi, a livello nazionale, fa parte dello stesso progetto di governo del Paese”.
Peccato che AP – nella città di Brindisi – da tempo stia dialogando – e continui a dialogare – con persone espulse al PD e con movimenti che, a livello nazionale, fanno parte del centrodestra, come UDC e Direzione Italia.
Era il 4 novembre quando, con un comunicato congiunto con l’Udc e i Coerenti per Brindisi di Lino Luperti, Alternativa Popolare annunciò di aver siglato una preintesa per le Amministrative di Brindisi (clicca qui per il comunicato) mentre era il 14 Dicembre quando i referenti di AP resero noto di aver iniziato un “proficuo percorso comune” con Brindisi In Alto, Coerenti per Brindisi, Direzione Italia, Democrazia Solidale, Impegno Sociale e UDC (clicca qui)
Adesso Alternativa Popolare si duole che siano stati i “dirigenti della Città di Brindisi” a “scegliere altre strade per proporsi all’elettorato brindisino”
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