Un folto gruppo di residenti al quartiere Commenda ci ha rappresentato il rischio che si proceda alla chiusura della Scuola Materna Giovanni XXIII.
Non abbiamo conferme circa la fondatezza di questo proposito della Amministrazione Comunale.
Certamente non lo condividiamo.
Non abbiamo esitato, anche in un recente passato, ad esprimere il nostro apprezzamento per alcune scelte operate dalla gestione commissariale.
Allo stesso modo abbiamo espresso il nostro dissenso quanto si sono fatte prevalere esigenze di bilancio rispetto alla qualità e quantità di servizi offerti alla popolazione, specie a quella appartenente alle fasce più deboli.
Così è stato, ad esempio, per il paventato ridimensionamento dei servizi di integrazione scolastica.
Al pari non possiamo non esprimere la netta contrarietà del Partito Repubblicano Italiano rispetto alla eventuale scelta di procedere alla interruzione dei servizi preso la scuola materna Giovanni XXIII.
Il rischio che intravediamo dietro questa manovra è che ai tagli agli Enti Locali, che oramai si susseguono da più anni, si faccia fronte con una riduzione generalizzata dei servizi a domanda individuale in settori quali la sanità, l’assistenza sociale e, appunto, la scuola.
Sarebbe un controsenso, da un lato, incentivare la ripresa della natalità, che anche nella nostra città sembra ristagnare, e, dall’altro, eliminare i servizi alla prima infanzia.
Tanto più che in questo caso si tratta di un presidio scolastico situato in un quartiere a più alta densità di popolazione, in buona parte abitato da giovani coppie con figli in cui frequentemente entrambi i genitori svolgono una attività lavorativa, professionale o imprenditoriale.
Privare questi nuclei familiari di un servizio di prima necessità, qual’ è una scuola materna, provocherebbe enormi disagi a fronte di risparmi che inciderebbero in maniera marginale sul bilancio comunale.
Prima di procedere alla chiusura di una struttura storica bisognerebbe percorrere vie alternative di gestione, non ultima quella di ipotizzare forme di gestione in convenzione che potrebbero, tra l’altro, rappresentare una opportunità lavorativa per tanti giovani brindisini in possesso di idonei titoli di studio.
Nei prossimi giorni il PRI approfondirà i motivi posti a base di questa scelta offrendo soluzioni alternative alla chiusura dell’istituto.
COMUNICATO STAMPA VITO BIRGITTA
SEGRETARIO CITTADINO PRI
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