“Brindisi è a serio rischio d’esplosione sociale, serve un intervento congiunto delle istituzioni a tutti i livelli, bisogna intervenire subito prima che la situazione degeneri e sfugga di mano”. Sono forti i toni del consigliere regionale M5S brindisino Gianluca Bozzetti, riguardo alla crisi occupazionale nella quale la città sembra precipitare vertiginosamente. ”Ogni settimana si registra una richiesta d’aiuto alle istituzioni o uno sciopero da parte di dipendenti di aziende presenti sul territorio. Adesso anche l’aeronautica, fino a ieri cavallo di battaglia per Brindisi, uno dei settori più floridi e all’avanguardia che rischia una irrimediabile crisi”.
Anche lo stabilimento aeronautico Dema, infatti, avente quartier generale a Napoli ma con un importante distaccamento a Brindisi, rischia la chiusura. Le commesse provenienti dal colosso Agusta-Westland, come ad esempio quella sugli elicotteri AW169 che hanno permesso all’azienda di andare avanti fino ad oggi, non sembrano essere state rinnovate nonostante gli sforzi della Dema. Così, a marzo, con l’arrivo dei primi esuberi e nonostante gli incontri con le organizzazioni sindacali, non si è risusciti a raggiungere un’adeguata soluzione, costringendo di fatto i lavoratori a scioperi e proteste di piazza. Ad oggi, nulla sembra esser cambiato ed anzi per ben 130 dipendenti il futuro è sempre più incerto, se non già segnato.
“E’ noto l’acquisto da parte di Augusta di una società produttrice di fusoliere in Polonia – prosegue Bozzetti – ma ci sembra veramente surreale che la stessa società, partecipata da Finmeccanica e avente come socio di maggioranza il Ministero dell’Economia, delocalizzi gran parte delle proprie attività all’estero utilizzando, pertanto, anche risorse pubbliche. Che Agusta-Westland abbia manifestato l’intenzione di internalizzare i lavoratori sembra quindi poco credibile, avrebbe dovuto farlo, infatti, contestualmente alla internalizzazione delle fasi produttive. Tutto ciò nonostante le risorse pubbliche investite da Dema e Augusta, in formazione dei lavoratori in alcuni delicati processi produttivi e che allo stato dei fatti non visto i “formati” trovare una giusta collocazione.”
L’a.d. Augusta, Giuseppe Orsi, si è affrettato a chiarire che la recente acquisizione della società in Polonia non determinerà alcun impatto negativo per le attività della società in Italia ed in Puglia. Dichiarazioni che non sembrano aver convinto Bozzetti: “I dubbi, facendo esperienza dalla storia del nostro territorio, permangono.”
Nel nostro territorio viviamo ormai di sole emergenze e tutti i governi, sia nazionali che regionali, non si sono mai adeguatamente impegnati nel concepimento di un piano industriale alternativo e a lungo termine, che riuscisse a salvaguardare e coniugare i posti di lavoro, la salute dei cittadini e il benessere ambientale.
Il consigliere brindisino conclude lanciando un appello: “I dipendenti di Edipower/A2A, quelli del petrolchimico Eni-Versalis, la Centrale di Cerano, i dipendenti della partecipata della Provincia “Santa Teresa”, i lavoratori del Mercatone Uno e molti altri ancora rischiano di far esplodere a Brindisi una vera e propria emergenza sociale. Per questo auspico che quanto prima si organizzi un tavolo con tutti i livelli istituzionali, nazionale, regionale e locale per gestire l’”Emergenza Brindisi” e ridare certezze occupazionali ai lavoratori e alle loro famiglie.”
COMUNICATO STAMPA M5S
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