December 30, 2025

Il Ministero dell’Ambiente ha partorito il compitino: l’Informativa presentata al Consiglio dei Ministri lo scorso 29 dicembre 2025 sulle Centrali a Carbone è una mera cronistoria di quanto avvenuto negli ultimi anni circa le prospettive del sito produttivo brindisino. Nulla di più, nessuna direzione, nessuna nuova posizione che tracci una strada per i lavoratori da anni nel baratro dell’incertezza. Come se non fosse compito di un Governo Nazionale tracciare un percorso a lungo termine o assumere una decisone una volta per tutte, specie quando si è a 24 ore da una scadenza non di poco conto.
Dalla stessa Informativa emerge che Enel, dal canto suo, continua con l’atteggiamento inaccettabile verso Brindisi che abbiamo conosciuto negli ultimi tempi: l’Azienda non è disposta ad arretrare di un millimetro dalle sue valutazioni solo ed esclusivamente di sostenibilità economica: se le attività operative della Centrale o il suo mantenimento a freddo portano a perdite allora la Centrale si smantella subito con buona pace dei lavoratori o delle necessità Strategiche Nazionali. Ci pensasse il Governo con i soldi pubblici.
Il Governo passa la palla all’Unione Europea, cercando scappatoie burocratiche non già per tracciare un futuro a lungo termine ma con l’obiettivo minimo di rinviare l’inevitabile.
In tutto questo, come sempre, i lavoratori rischiano di restare col cerino in mano: senza prospettive chiare, senza mansioni specifiche e se si va avanti di questo passo in un futuro prossimo anche senza lavoro. Una condizione inaccettabile per la quale abbiamo utilizzato ogni forma di condanna e continueremo a farlo.
Se nessun altro soggetto si assume la responsabilità di tracciare una rotta, continuerà a farlo il Sindacato. Le nostre priorità sono chiare.
Enel deve impegnarsi in modo più evidente e vincolante sugli investimenti futuri di riconversione ed occupazione, i famosi Cinquanta progetti per Cerano. Ciò lo deve moralmente al territorio di Brindisi per anni utilizzato a proprio piacimento.
Lo Stato Italiano, nelle sue varie articolazioni ed Istituzioni, deve essere garante attivo della Transizione superando la posizione di mero notaio dei fatti come nella Informativa di questi giorni. Come sono andate le cose ci è noto: vogliamo sapere come andrà il futuro e cosa si immagina per Brindisi, il suo territorio ed i suoi lavoratori nei prossimi cinquant’anni. La politica è arte del governo e delle soluzioni, non del passare le carte e registrare gli eventi.
Le Parti Sociali, fra i quali il Sindacato, devono avere un ruolo da protagonista nel tracciare il futuro. Non è una questione di potere ma di rappresentanza sociale: è il Sindacato a conoscere le istanze e le preoccupazioni dei lavoratori, quella «base» senza la quale non vi è «altezza» da poter raggiungere.
Brindisi non sarà ancora una terra di sacrificio come negli ultimi decenni e la Transizione non sarà l’ennesima scelta calata dall’alto di cui rimangono al territorio solo briciole e miseria. Brindisi deve essere protagonista del suo futuro ed in questa storia Istituzioni tutte ed Azienda Enel devono essere attori principali non più mere comparse. Il Sindacato continuerà a farlo a difesa del Lavoro e dei lavoratori.

Fabrizio Caliolo
Coordinatore Provinciale UIL Brindisi

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