“Silenzi, assenza assoluta di strategia, disinteresse totale per il territorio: lo abbiamo denunciato più volte come Movimento Cinque Stelle, ed in queste ore dal governo Meloni giunge l’ennesima conferma. Il ‘teatrino’ messo in scena sul futuro della centrale Enel di Brindisi dal ministro Picchetto Fratin e dai parlamentari del centrodestra del territorio è raccapricciante. E lo è ancor di più se si considera il dramma di centinaia di lavoratori, diretti e dall’indotto che vedono tra poche ore il loro futuro ancora più incerto. A loro e alle loro famiglie va il nostro pensiero e l’impegno, ad ogni livello istituzionale, di far sentire il loro grido disperato che il governo di centrodestra non ha ascoltato”. Lo dichiarano in una nota l’europarlamentare del Movimento Cinque Stelle Valentina Palmisano ed il coordinatore regionale per la Puglia e deputato del M5S Leonardo Donno. “Il territorio Brindisino per anni sfruttato dal punto di vista ambientale da una centrale a carbone di quelle dimensioni, oggi si trova a pagare l’irresponsabilità di chi – proseguono – non ha saputo individuare le necessarie tutele per le comunità coinvolta in questa grave vertenza. Una transizione energetica che viene negata alla città di Brindisi con ritardi e assoluta inadeguatezza nel prendere le decisioni”. “Davanti a questa situazione drammatica è necessario dare assoluta priorità alla messa in sicurezza dei posti di lavoro, attraverso – concludono Valentina Palmisano e Leonardo Donno– l’ Accordo di programma per Brindisi che non può continuare a rimanere nel limbo delle valutazioni dei ministeri coinvolti in questo procedimento”.
