Una Cestistica Ostuni a due facce batte la Libertas Altamura e tiene ancora il passo delle prime della classe, restando alla quarta posizione in classifica in una situazione quasi invariata rispetto ad una settimana fa: la vittoria di Corato a Monopoli lancia infatti i baresi ancora in vetta, davanti ad una Ceglie ora solitaria al secondo posto, mentre Monopoli, a quota 22 punti, si fa avvicinare dal trio formato da Ostuni, Castellaneta e Francavilla.
In questo campionato così equiibrato e combattuto, non ci si può allora stupire se una squadra come Altamura, non per caso a pari punti con noi (18) prima di questa partita, viene al PalaGentile ad affrontare la partita a viso aperto e con grande personalità. Una squadra, quella biancorossa, che è partita dallo zoccolo duro delle scorse stagioni (Radovic, Fui, De Bartolo, Barozzi, Vignola) e lo ha puntellato con innesti di qualità (Monacelli, Vukovic, Biagini), ottenendo risultati ancor migliori rispetto a quelli di pochi mesi prima.
Nei primi due quarti, la Libertas ha fatto vedere tutto ciò che ha di buono, togliendo invece il velo su tutti i nostri difetti: in vantaggio dalla palla a due, fino al +14 prima dell’intervallo (32-44 alla pausa lunga), benissimo in attacco, ancora meglio in difesa con le bocche da fuoco gialloblù quasi tutte silenziate. Ma era una Ostuni troppo brutta per essere vera, e le indicazioni di coach Romano nell’intervallo, unite ad una rinnovata voglia di rifarsi da parte dei ragazzi, hanno completamente cambiato le carte in tavola.
Dal terzo periodo in poi, è stata un’altra gara, con la Cestistica capace di travolgere gli avversari con autorità (52-29 il parziale nella seconda metà), lottando su ogni pallone in difesa e togliendo il tappo al canestro. Senza Matteo Di Salvatore, fermato dall’influenza, con Baraschi chiamato a fare gli straordinari in cabina di regia, i gialloblù in pochi minuti hanno prima ricucito lo svantaggio, poi trovato il sorpasso (a fine terzo quarto), per poi prendere il largo e chiudere la partita negli ultimi 10 minuti.
Tra i migliori, oltre al già citato Simone Baraschi (7 punti, 8 rimbalzi, 9 assist e 20 di valutazione), senza dubbio Krum Doychinov, un leone nel pitturato (14 punti, 9 rimbalzi e 5 stoppate) ed un rigenerato Fabrizio Masciulli, con i due lunghi fondamentali nel dare fisicità al quintetto contro una Altamura che faceva proprio di chili e centimetri la sua arma migliore. E non fa nemmeno più notizia la grande prestazione di Vanni Laquintana, autore di un altro trentello (30 punti con 6/9 da tre) a coronare un girone d’andata giocato dalla guardia monopolitana a livelli altissimi.
Giovedì sera, 21 dicembre, si torna in campo ancora al PalaGentile, e non sarà una partita qualsiasi: l’avversario sarà Mola, in buono stato di forma nelle ultime settimane (4 vittorie nelle ultime 5, nonostante il pesante stop a Monopoli) e che cercherà una vittoria per inseguire il treno playoff. A guidare i biancoazzurri, due ragazzi che conosciamo bene: Tommaso Manchisi e Francesco Teofilo, protagonisti in maglia ostunese nella scorsa stagione. Nonostante giorno e orario (ore 20), l’augurio è di avere un PalaGentile più rumoroso e popolato possibile, per cercare di vincere e continuare ad inseguire le prime posizioni in classifica. La stagione è lunga, ma noi ci siamo.
DICHIARAZIONI POST PARTITA
Coco Romano (coach): “Nei primi due quarti non riuscivamo a reagire, non riuscivamo ad essere tosti in difesa: e stranamente, per la prima volta da quando sono qui, giocavamo anche molto male in attacco. Kasongo ha subìto 4 stoppate, una cosa stranissima, credo che non le abbia prese neanche in tutto il campionato. Stavamo interpretando male la partita, non avevamo intensità ed energia giuste in difesa, in attacco non stavamo facendo ciò che ci riesce meglio: a un certo punto ho visto delle facce un po’ deluse, il passo successivo sarebbe stato quello di arrendersi. Allora ci siamo detti fermi un attimo, non ci arrendiamo, cerchiamo di capire cosa stiamo sbagliando e vediamo di giocare un’altra partita”.
“Ci mancava il nostro secondo playmaker, Di Salvatore, che non solo dà il cambio per qualche minuto a Baraschi, ma ci dà tanta energia anche in difesa: in tante circostanze l’ho buttato dentro perché alzasse la voce in difesa, perché mettesse intensità. Stasera Matteo aveva la febbre, per cui mancando lui non avevamo una rotazione nel ruolo di play e non avevamo nemmeno la giusta intensità in difesa, anche per questo stavamo soffrendo”.
“Questa squadra ha delle ottime potenzialità, ma non si applica sempre bene in difesa, non ha la mentalità giusta: deve toccare prima il fondo, e dopo aver toccato il fondo si rialza. Ad esempio a Laquintana, che è il nostro miglior realizzatore, a metà partita ho chiesto di far partire proprio da lui la carica in difesa, e per due o tre azioni consecutive l’ho visto applicarsi e farlo davvero e bene”.
“Il bilancio di questi due mesi lo facciamo dopo la partita di giovedì: non solo per una questione scaramantica, ma proprio perché il tempo che ci divide da qui alla prossima gara interna è troppo poco. Oggi ho spremuto molto i 5-6 titolari, facendoli giocare tanti minuti, quindi ho bisogno che loro recuperino al meglio dal punto di vista fisico e mentale: inoltre giochiamo contro un Mola che è imbottito di ex che ci terranno in maniera particolare a fare bella figura. Noi dobbiamo essere bravi a ripartire da dove abbiamo lasciato stasera, dal terzo e quarto periodo, perché se non ripartiamo da lì diventa tutto tremendamente più difficile”.
Domenico Tanzarella (patron): “Avrei preferito non vedere i primi due quarti della partita. Con la presenza di Coco Romano io ho notevolmente diradato le mie presenze negli spogliatoi perché non ce n’è bisogno, ma oggi non sono riuscito a resistere: nella prima metà abbiamo dato una pessima impressione, le prospettive erano negative. Però sono felice di aver visto nella seconda metà una squadra che ha dimostrato di sapere anche difendere: dato che sono convinto che nella pallacanestro prima bisogna difendere, perché se riesci a raddoppiare, a rubare palle, ad essere presente su tutte le linee di passaggio degli avversari, poi riesci a giocare anche meglio in attacco. Noi tecnicamente abbiamo in attacco possibilità di fare canestro sia da fuori che da sotto, ma è importante aver dimostrato che quando si difende in cinque è tutto più facile: come ha detto il coach, doveva essere proprio Laquintana a dare l’esempio in difesa proprio perché è il nostro miglior realizzatore in attacco. Baraschi, Kasongo hanno sporcato tutte le linee di passaggio, hanno tolto i palloni dalle mani degli avversari perché i compagni tenevano l’avversario, mentre nei primi due quarti abbiamo fatto le belle statuine”.
“Continuiamo il nostro cammino, anche se ho visto che c’è qualcuno, e su questo deve lavorare il coach, che non è perfettamente inserito nel contesto della squadra che deve fare gruppo unico: ho visto con piacere che Masciulli è rientrato con le motivazioni giuste, ma dobbiamo essere in otto, nove, dieci ad avere tutti le stesse motivazioni. Anche se magari non si hanno le caratteristiche tecniche e fisiche per lo scontro fisico in certi momenti delle partite, l’atteggiamento mentale è importante e significativo”.
“Vorrei quasi chiedere scusa al pubblico per i primi due quarti, non lo facciamo apposta, ma abbiamo dimostrato che la vera squadra è quella del secondo tempo. Dobbiamo cercare di dilatare per tutto l’arco delle gare questo impegno, questa attenzione e questa presenza”.
TABELLINO (al link le statistiche complete)
Cestistica Ostuni – Libertas Altamura 85-74 (14-25; 32-44; 58-56)
OSTUNI: Doychinov 14, Laquintana 30, Schiano 6, Cafarella NE, Tanzarella 2, Baraschi 7, Semerano NE, Masciulli 7, Petraroli NE, Kasongo 18, Taliente NE, Bagordo. Coach: Romano.
ALTAMURA: Radovic 8, Biagini 14, Vukovic 17, Fui, Seguenti Monacelli 7, De Bartolo 9, Vignola 2, Loperfido NE, Barozzi 16, De Palo NE. Coach: Ambrico.
ARBITRI: Lenoci (TA), Mitrugno (BR).
Ufficio stampa e comunicazione – CESTISTICA OSTUNI
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