Quella che sta per iniziare potrebbe essere una settimana decisiva per il futuro societario del Città di Brindisi.
Conclusi i vari aspetti formali nei primi giorni della prossima settimana si dovrebbe conoscere se l’amministrazione è riuscita a mettere insieme un gruppo di imprenditori disposti a sostituire Antonio Flora che ha confermato la volontà di passare la mano o in alternativa ad essere affiancato in maniera sostanziale anche dal punto di vista organizzativo.
L’impressione è che qualcosa sotto traccia si sia già mosso e si stia muovendo in queste ore ma ovviamente per i primi annunci bisognerà attendere ancora qualche giorno.
In attesa quindi di avere i primi risvolti ufficiali però la parola passa al campo con il Brindisi che domenica pomeriggio ospita al “Fanuzzi” la Gelbison formazione campana data alla vigilia come possibile squadra rivelazione che sta però vivendo una fase calante dopo un positivo avvio di stagione. I brindisini sono invece reduci da due vittorie consecutive, risultato ottenuto per la prima volta in questa stagione.
Nella formazione campana ci saranno due ex, il difensore centrale ed ex capitano Davide Cacace che torna dopo due turno di squalifica ed il portiere Mattia Peschechera alle prese però con un problema muscolare.
Per il Brindisi sarebbe fondamentale centrare il terzo successo consecutivo che darebbe sicuramente morale e classifica ai brindisini in vista della delicatissima trasferta di domenica prossima a Cava contro la Cavese. Mister Castellucci dovrà fare a meno di Lorito e De Vivo infortunati, sostituiti dal riconfermatissimo Ivone e da Varsi, oltre allo squalificato Croce con l’attacco biancazzurro che sarà composto dal duo Ancora-Molinari.
Unico dubbio potrebbe riguardare i centrali di difesa con Ciano che torna dalla squalifica ma con Ferrara che, reduce dall’attima prestazione di Manfredonia, prova ad insidiargli il posto da titolare.
Fischio d’inizio ore 14.30. Arbitrerà l’incontro Nicolò Marini della sezione di Trieste, assistito da Fabio Pappagallo di Molfetta e da Antonio Pedarra di Foggia.
Davide Cucinelli
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