December 11, 2024

Il presente documento nasce dalla volontà degli imprenditori e artigiani della città di Francavilla Fontana di promuovere la discussione su alcuni temi centrali e portanti dello sviluppo economico e sociale della città, senza recriminazioni, senza polemiche, ma con il fine ultimo di presentare alcune proposte e sottolineare l’urgenza di interventi atti a favorire ed assicurare un’effettiva crescita economica, una reale opportunità di svolta, ripresa e sviluppo, partendo dalla valorizzazione delle tipicità, dallo sfruttamento e miglioramento dello status quo e dalla voce degli operatori economici.
Tuttavia, per poter fornire un concreto contributo al dibattito politico e soprattutto alle scelte che la futura amministrazione comunale dovrà necessariamente compiere, non si può eludere una valutazione sulle condizioni attuali del sistema economico locale. Infatti, solo attraverso una puntuale disamina delle gravissime emergenze che sembrano stringere alla gola, come un nodo scorsoio, imprenditori, artigiani, commercianti, si può in qualche modo proporre possibili vie di uscita.
Francavilla soffre oggi di un tasso di disoccupazione pari al 29% circa ma soprattutto denuncia una mortalità d’impresa tra le più alte della Regione: il 35% delle aziende hanno chiuso nel decennio 2001-2010. Questo dato risente, certamente, della grande crisi del settore tessile, pur tuttavia è innegabile che proprio il quel periodo si sia registrata una flessione nell’azione propulsiva che la Pubblica Amministrazione deve sempre garantire a vantaggio del sistema produttivo.
Zona ASI, Centro Intermodale, Fiera Mostra, Piano Urbanistico Generale, Piano Commerciale, Piano Traffico, infrastrutturazione della zona industriale, banda larga, sono tutte questioni rimaste sul tappeto e che hanno costituito una vera palla al piede per gli investimenti, generando una stagnazione, fermando in pratica l’economia cittadina, garantendo uno status quo all’apparenza positivo ma che in realtà ha soffocato quello spirito di intraprendenza, quella vocazione commerciale, da sempre caratteristica straordinaria della operosità di questa popolazione.
E’ stata questa constatazione che ci ha portato, senza voler imbastire processi di natura politica ma quale contributo di idee, in direzione della elaborazione di una piattaforma affinché, appunto, la Città Osi, cioè abbia il coraggio di guardarsi dentro, analizzando i limiti e proponendo correzioni.
Il tempo che viviamo non consente ulteriori ritardi e l’appuntamento elettorale, chiunque risulti poi essere beneficiario del consenso popolare, impone a tutti alcune scelte strategiche.
In questa ottica abbiamo deciso di concentrare l’attenzione su poche ma essenziali azioni:

P.U.G.
In ottemperanza a quanto disposto dalla Legge Regionale 20/2001 e dal Documento “Indirizzi, criteri ed orientamenti per la formazione dei Piani Urbanistici Generali” approvato con Delibera 1328/2007 della Giunta Regionale, riteniamo indispensabile ed urgente l’approvazione del Piano Urbanistico Generale della città, accogliendo tutte le istanze degli operatori economici, per una programmazione che possa sbloccare una situazione di stagno che interessa maggiormente tutto il comparto che ruota intorno al settore dell’edilizia, definendo con criteri equi le linee di sviluppo urbanistico della città.
ZONA P.I.P.
La zona industriale rappresenta un nodo mai sciolto di questa comunità, nonostante un’attività imprenditoriale da sempre fiorente e che rappresenta un fiore all’occhiello dell’attività economica in provincia di Brindisi. Le opere di urbanizzazione nonché l’infrastrutturazione materiale e immateriale per renderla pienamente fruibile sono ancora parziali. Le nostre richieste per rendere pienamente efficiente ed operativa la zona industriale si possono sintetizzare nei seguenti punti:
il completamento della rete idrica e fognaria a servizio dell’intera area e l’esecuzione dei collaudi e dei collegamenti necessari a rendere fruibili dagli operatori gli interventi effettuati;
La realizzazione delle opere necessarie all’utilizzo dei servizi di connettività a banda larga;
L’utilizzo dei terreni di proprietà comunale per la realizzazione di un’area di sosta attrezzata con recinzioni, videocamere di sorveglianza e servizi igienici, a servizio dei mezzi di trasporto ( e degli autotrasportatori) che hanno l’esigenza di sostare di notte per evitare che gli stessi mezzi sostino in aree non sicure né attrezzate;
La realizzazione di un collegamento con i mezzi pubblici dalla città alla zona industriale, per favorire tutti i lavoratori che giornalmente sono costretti a spostarsi con mezzi propri e tutelare tutti i cittadini che per esigenze diverse hanno la necessità di raggiungere la zona industriale, eliminando disagi, traffico ed emissioni atmosferiche;
L’esproprio dei terreni siti nella stessa area e ancora in mano ai privati, onde permettere una perequazione dei prezzi ed evitare ulteriori speculazioni a danno degli operatori economici.
Il completamento dei raccordi con la Statale 7 e la realizzazione della bretella (ex via per Grottaglie, con la eliminazione dei passaggi a livello).
ZONA ASI
La nostra città è dotata di una zona facente parte del consorzio ASI, che avrebbe dovuto prevedere la creazione di un’area dotata di infrastrutture e di opere di urbanizzazione atta ad ospitare l’insediamento di attività artigianali e industriali, le quali avrebbero potuto beneficiare della localizzazione strategica nonché dei servizi connessi. Ad oggi la creazione della zona ASI risulta bloccata dalla valutazione ancora in corso sul rischio idrogeologico, che non solo ne blocca la realizzazione ma rende vani gli investimenti nel frattempo eseguiti dagli operatori per l’acquisto dei terreni, incidendo negativamente sugli equilibri finanziari degli stessi operatori ma soprattutto sullo sviluppo dell’economia locale, permeata dall’esistenza di molteplici attività artigianali, molte delle quali ancora insistono nel territorio urbano. Il rischiando fondato è quello di di creare una nuova cattedrale nel deserto.
Proponiamo l’istituzione di una zona franca, attraverso una fiscalità locale di vantaggio con abbattimento di TARI e TASI, nonché con sconti sulle addizionali comunali IRPEF, che possa attrarre gli investimenti approfittando della favorevole localizzazione geografica della nostra città, favorendo l’insediamento di opifici industriali così come previsto dallo stesso regolamento del Consorzio Asi. Ciò per darle una vocazione differente rispetto a quella della zona P.I.P. e permettere a tutti gli operatori economici, che ancora operano nella cinta urbana della città di delocalizzare e quindi più facilmente adeguarsi alle normative di sicurezza e igiene pubblica, insediandosi appunto nella zona Asi.
RIQUALIFICAZIONE IMMOBILI
Nell’ambito della valorizzazione delle risorse esistenti, particolare attenzione meritano gli immobili di proprietà comunale e da tempo abbandonati, tra cui a titolo esemplificativo citiamo:
Il vecchio mercato coperto;
L’ex macello di Via S. Vito;
L’ex macello di Via Oria;
Il pallone tensostatico di Via Grottaglie.
Il ripristino e l’utilizzo di queste strutture comporterebbe uno sviluppo economico e sociale della città, oltre ad una diminuzione del degrado, con dei risvolti a livello occupazionale e di molteplici attività imprenditoriali.
Le possibili riconversioni potrebbero riguardare:
il vecchio macello di Via S. Vito, in cui potrebbe allocarsi una “Scuola di Arti e Mestieri” impiegando, riscoprendo e rivalorizzando i vecchi maestri artigiani, fonte inesauribile di conoscenza e tesoro da tramandare alle nuove generazioni;
il vecchio macello di Via Oria, che potrebbe essere assegnato ad una associazione culturale o destinato a usi differenti con canoni di locazione che ne coprirebbero le spese di ristrutturazione;
il pallone tensostatico, che potrebbe essere assegnato in gestione a società sportive, con lo scopo di ridare alla città una struttura in cui praticare il tennis, visto l’assenza di strutture a questo adibite;
l’ex mercato coperto potrebbe essere utilizzato secondo tre proposte:
per la zona esterna esposizione di prodotti locali artigianali;
per la zona interna adeguamento di tipo museale con localizzazione di botteghe di produzioni tipiche locali, tipo la ‘’cupeta’’ , la mandorla riccia, etc. oppure localizzazione di un Consorzio di gestione, con vincolo di attività, per enoteca, botteghe artigianali di produzioni tipiche locali (mandorla riccia, torrone, etc.) o negozi di attrattività turistica (cartapestaio, liutaio, etc.).
luogo ‘’smart’’ per un coworking inteso come punto d’incontro e di servizi per la collettività (emeroteca on line, point servizi di informazione turistica ed enogastronomica, etc.)
LOCALI DELL’ENTE FIERA
Allo scopo di ridare dignità alla Fiera Mostra dell’Ascensione, in quanto rappresenta il terzo polo fieristico regionale, dopo Bari e Foggia, urge riprendere il rapporto con i soci e promuovere iniziative che possono essere:
a. lo sviluppo della Fiera Campionaria in quanto tale (produzione agroalimentare, artigianale, commercio, tempo libero e servizi) coinvolgendo i Soci, i Comuni limitrofi e le Associazioni di categoria per un rilancio programmatico che sviluppi le potenzialità dell’artigianato locale e delle imprese del territorio, con programmi di convegnistica mirata non solo al rilancio dell’economia locale e delle imprese del territorio ma promuovendo anche il coinvolgimento di espositori provenienti da tutte le regioni dell’Italia centro-meridionale.

b. Una ulteriore ipotesi potrebbe essere lo spostamento in zona industriale, finanziato dalla cessione dell’area di appartenenza dell’Ente Fiera al Comune o a privati per realizzare, con i proventi la creazione di un polo fieristico dotato di una struttura adeguata e di un centro servizi polivalente a disposizione del territorio e delle sue aziende per eventi fieristici, convegnistica, etc. In questo caso la struttura potrebbe trovare un suo utilizzo, trasformandola in un centro per la valorizzazione e la internazionalizzazione delle eccellenze enogastronomiche locali, anche attraverso l’utilizzo della filiera corta.
CENTRO DI CARICO INTERMODALE
Tenuto conto che allo stato attuale la struttura non risulta più idonea a rispondere alle esigenze per le quali era stata realizzata, e che il Comune deve restituire alla Regione Puglia 1.055.579,64 euro nel prossimo triennio, si delineano due proposte:
a. Cittadella dell’Artigianato: la prima proposta consiste nel favorire l’insediamento di aziende offrendo gli spazi in locazione ad imprese locali che a causa della crisi non possono permettersi l’acquisto o il fitto di capannoni industriali. La locazione, sia pure a canoni contenuti, consentirebbe nel medio e lungo periodo di trarre utilità dagli investimenti di denaro pubblico fin qui effettuati e consentirebbe al Comune di far fronte alle tranche del rimborso alla Regione Puglia garantendo al tempo stesso una risposta in termini programmatici.
Inoltre con il cambio di destinazione d’uso, fatta salva la restituzione di quanto dovuto alla Regione e sopra citato, è possibile ottenere un contributo della Regione Puglia per il recupero della struttura finalizzata al perseguimento di fini pubblici diversi da quelli originari come detto, presente il Commissario Dott.ssa Iaculli, durante le sedute del 27 novembre e del 4 dicembre 2013 della commissione permanente Ambiente – assetto e utilizzazione del territorio del Consiglio regionale pugliese.
b. realizzazione di un centro servizi a disposizione della Zona Industriale con punto ristoro, bar e servizi igienici, realizzazione di un’area di sosta per camion, tir e mezzi articolati, servizi per gli operatori delle aziende insediate nell’area industriale(asilo, mensa, foresteria, etc.), trasformando la struttura in un vero e proprio Centro Direzionale al servizio della zona industriale, con la possibilità di attrezzare spazi per la convegnistica e la formazione continua.
La CNA (Francavilla Fontana) ha ben chiaro quale portata economica può avere un simile progetto, per alcuni versi rivoluzionario, di trasformazione dell’intero sistema di offerta che la PA potrebbe fare nei confronti del sistema produttivo, una rivoluzione innanzitutto culturale e che necessità di una classe dirigente comunale al passo con i tempi, in grado di intercettare la miriade di canali di finanziamento che oggi la Comunità Europea, mette a disposizioni di quelle realtà locali che voglio aprirsi alla modernizzazione ed alla crescita formativa.
Per questo, concludendo, indichiamo quella che per noi resta la vera priorità: svoltare pagina nell’apparato burocratico comunale! Questa Città merita una svolta. Con queste premesse gli imprenditori, gli artigiani, i commercianti, non si tireranno indietro e faranno la loro parte per raggiungere quel bene comune, che per Francavilla significa dare serie prospettive occupazionali ai giovani, evitando, come purtroppo sta accadendo, che debbano riprendere la strada dell’emigrazione.
Francavilla Fontana li 12/04/14

Il Presidente
Dott. Emanuele Sternativo

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