September 10, 2024

Abbiamo chiesto al dott. Gianluca Alparone, presidente dell’Associazione Politico Culturale “Proiezione Futuro” di delineare progetti ed obiettivi del soggetto che è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa svolta a Palazzo Virgilio.

 

  • CHI SIAMO

 

Nata giuridicamente diverse settimane fa, Proiezione Futuro ha avuto modo nel frattempo di assumere già qualche posizione su temi di stretta attualità attraverso i canali social, ma è del tutto evidente che da oggi intende operare in maniera più organica e strutturata, anche alla luce della varie deleghe che al nostro interno ci siamo assegnate.

La vocazione predominate che ci sentiamo di rivendicare è di natura evidentemente politica… ma l’intento è affacciarci anche nelle sfere del sociale, del culturale e negli ambiti sportivi.

 

Ci auguriamo che tutto ciò che saremo capaci di esprimere in termini di proposte come anche l’approccio problem solving che abbiamo in animo di adottare, possa attirare l’interesse dell’opinione pubblica come anche degli addetti ai lavori a cui di volta in volta ci rivolgeremo.

 

Siamo un cantiere aperto che non espone al suo ingresso, il cartello “personale al completo”… tutt’altro; a patto che l’approccio e il modus operandi di chi si dovesse avvicinare siano quelli “della casa”, a noi cari e per noi imprescindibili. la buone maniere come anche le buone idee del resto non hanno colore politico, e rappresentano un’ottima referenza.

 

Predicare nel deserto d’altro canto non sarebbe che una perdita di tempo, per tutti, e non ci interesserebbe affatto.

 

Per scongiurare questo triste scenario, bisogna essere bravi a risultare attraenti… ed è questo il nostro primo obiettivo, con la convinzione che l’attrattività si sviluppa con il coraggio e la perseveranza delle proprie idee accompagnate da contenuti validi basati su competenze e conoscenze tecniche di prim’ordine.

 

Il sottoscritto come presidente protempore, si reputa ed è un mero portavoce di questo movimento, che elabora i propri contenuti ed assume le proprie posizioni in maniera assolutamente condivisa e a seguito a dibattiti e confronti sempre fra pari grado anche laddove le esperienze e le competenze fossero distanti, con il più spiccato spirito di servizio che ci anima per il raggiungimento dei fini istituzionali che ci siamo prefissi.

 

Bene sottolineare come il nostro statuto preveda una frequente rotazione degli incarichi per ovviare ai difetti tipicamente umani quali il personalismo, il protagonismo, fino agli eccessi patologici del delirio di onnipotenza, che noi ricacciamo e dai cui prendiamo le distanze, dichiarandolo pubblicamente a gran voce.

 

Proprio peccati apparentemente veniali di arroganza e presunzione hanno dilaniato i piu’ importanti partiti politici negli ultimi anni a tutte le latitudini.

 

 

  • IL PROGETTO

Il progetto nasce da un gruppo di persone che ha svolto nella propria vita un’esperienza politica intesa come esperienza di partito (…), ma evidentemente, nessuno di noi è un professionista in questo campo né intendiamo che le nostre prospettive si esaurisco in questo alveo.

 

Le nostre professioni sono e restano altre e sono quelle che ci consentono non solo di crearci altrove il nostro percorso di vita ma anche di essere avulsi da tutte le storture della politica che spesso emergono da parte di chi la esercita nella quotidianità o peggio ancore come mestiere.

 

Ci riferiamo al vizio dell’incoerenza come quello dell’essere un “voltagabbana” o consentiteci del “futti compagno” per arrivare ad un posto al sole. Questo sì che resterà fuori dal nostro cantiere.

 

Riteniamo di possedere i valori e le competenze necessarie e più che sufficienti al fine di proporre soluzioni utili a beneficio della nostra città che noi tutti amiamo; dovremo esser capaci portarle all’attenzione di chi di dovere, cioè di chi avrà la responsabilità di governare.

 

 

  • IL PERCHE’ DELLA SCELTA ASSOCIATIVA

 

Noi riteniamo di poter essere di supporto alla politica per l’espletamento di quello che è il suo ruolo istituzionale, cioè sviluppare idee per il bene del territorio di riferimento al fine di mettere nelle mani degli amministratori di turno gli strumenti adatti per governare efficacemente.

 

Non siamo quindi in contrapposizione rispetto alla politica, tutt’altro potremmo e vorremmo essere suoi perspicaci interlocutori, vigili e presenti sui temi più scottanti.

 

La confusione che spesso esiste tra politica e amministrazione non ci piace perché si priva la prima di tutta quella fase di confronto, dibattito, approfondimento e sintesi che è il solo circolo virtuoso che può produrre quello che abbiamo definito buone idee e soluzioni utili da affidare poi a chi da amministratore locale avrà la responsabilità’ di assumere delle decisioni.

 

A ciascuno va attributo il suo ruolo, non bisogna mischiare funzioni e prerogative.

 

Quando le segreterie di partito arrivano a non essere in grado di rappresentare un luogo di sano dibattito e costruttivo scambio di vedute per addivenire – a seguito di un reale confronto sulle idee – ad una posizione democratica in quanto condivisa (perché purtroppo le decisioni vengono assunte altrove, lontano dalle segreterie stesse, dai circoli, dalla base) ecco allora che il contenitore “associazione” può supplire a questa funzione e colmare questo deficit. A patto che riesca a farsi ascoltare e che sarà la nostra più grande ambizione.

 

Riservare alla politica una funzione meramente consultiva solo in fase di predisposizione delle liste rappresenta un verme solitario capace di divorarla dall’interno come in parte sta già succedendo, generando la repulsione che buona parte dell’elettorato nutre in questo momento verso i partiti tradizionali.

 

Le risultanze più eclatanti sono da un lato la formazione di coalizioni che altro non sono che un’accozzaglia di anime diverse, senza margini di composizione e prive di una reale possibilità di perseguire una linea guida comune (e che hanno spesso vita breve come la recente esperienza cittadina insegna) e dall’altro la svolta verso l’astensionismo o il voto di protesta, termini tanto di moda in questi ultimi anni.

 

Ecco la nostra esperienza di partito, oltre che tanti insegnamenti ed emozioni positive che ci ha dato e ci continua a dare, ci ha anche resi consci del fatto che la politica spesso segue regole e norme non scritte, risponde a principi, tradizioni e reminiscenze da prima repubblica (senza che questa dizione assuma i connotati dell’offesa tutt’altro) che molte volte pregiudicano però il completamento di percorsi virtuosi che al suo interno si generano, vuoi per le competenze e per le esperienze maturate da chi da anni la mastica, vuoi per la possibilità di operare occupando la stanza dei bottoni.

 

A scanso di equivoci noi si è contro il vezzo comune, strumentalizzato e ultimamente anche un po’ inflazionato di contrapporre il mondo della politica a quello della cosiddetta società civile.

 

E’ evidente che non è incivile chi la politica la esercita come non è apolitico il più delle volte, colui che non la pratica.

Semplicemente i due mondi dovrebbero cercare di operare in sinergia ciascuno secondo le proprie prerogative e le proprie competenze.

 

L’ultimo punto di questa breve relazione avrebbe dovuto trattare le prospettive di questa associazione sui di temi da proporre sul tavolo.

Ma la precoce conclusione dell’ultima amministrazione comunale deve indurre tutti ad una profonda riflessione anche sul piano etico a cui non per primi non intendiamo sottrarci.

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