Siamo lieti che finalmente le esplosioni della criminalità a Brindisi vengano considerate in vasti settori della politica locale una vera e propria emergenza da affrontare sia sul versante della sicurezza pubblica con il potenziamento dei servizi di prevenzione e di repressione e sia sul piano sociale prendendo in considerazione la gravità dei processi di impoverimento che sono un inammissibile scandalo e costituiscono il terreno di coltura dei fenomeni della delinquenza comune e di quella organizzata.
E’ augurabile che dalle ipotesi e dalle proposte si passi, con la sollecitudine che il caso richiede, alle scelte concrete tenendo presente la esigenza di coinvolgere su problemi di tanto rilievo tutte le espressioni di cittadinanza attiva. Ed è per questo che torniamo a sottolineare la necessità di aprire, dopo ipotizzati appuntamenti istituzionali (riunioni di Sindaci o altro), un rapido ma intenso processo di partecipazione democratica che sfoci nella convocazione di una “conferenza cittadina sulla emarginazione”, in collegamento ideale con un analogo evento che anni addietro mobilità la pubblica opinione e accese molte speranze.
Una conferenza aperta alla rappresentanza di tutte le comunità della provincia con finalità completamente operative, una riflessione corale sui “mali” della nostra città e delle nostre province: dalla crescente povertà alla disoccupazione che ne è la principale causa e dalla crisi economica ai disagi sociali e ai disastri ambientali. Un atto di coraggio del quale la nostra gente e le nostre istituzioni hanno estremo bisogno.
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