Gli agricoltori meritano rispetto ma continuano a subire le menzogne di chi si limita a garantire e sponsorizzare la nuova immigrazione come se fosse l’unica risorsa per evitare la catastrofe per l’agricoltura.
Noi chiediamo invece:
Che fine hanno fatto i fondi PSR degli agricoltori della provincia di brindisi per il biologico e integrato 2018/2019? Dove sono le misure concrete, i soldi per dare ossigeno reale ad una economia in affanno da tempo perché non si parla più della peste del secondo millennio (XYLELLA) che ha raso al suolo il nostro comparto olivicolo, distruggendo nel contempo la storia della nostra terra e la produzione di olio di oliva? Dove sono i soldi stanziati per questa emergenza? Che aspetta la Regione Puglia ad emettere i bandi invece che implorare all’Europa proroghe su proroghe? Quanto dovremo attendere prima che si mettano i dovuti dazi all’importazione dell’olio tunisino?
Questo invece è il momento di invertire i paradigmi produttivi, puntare seriamente su un settore universalmente riconosciuto come strategico e promettente dal punto di vista occupazionale, se solo le imprese fossero messe nelle condizioni di lavorare invece di impantanarle in un meandro di ostacoli, burocrazie e inefficienze intollerabili: il risultato di politiche disastrose per non dire inesistenti da parte della Regione in primis e poi dello Stato.
È urgente un cambio di passo invece di perseverare nella concezione che considera mortificante e dequalificante il lavoro del settore agricolo, come se fosse un lavoro poco dignitoso per l’uomo dimenticando l’importanza che questo ha avuto nei secoli scorsi per l’economia di migliaia di famiglie e che ancora oggi, soprattutto oggi, emerge per la sua importanza strategica ed il suo valore sacro.
Occorre incentivare i giovani all’avvio di attività invece di imbonirli con il reddito di cittadinanza trasmettendo la cultura dell’assistenzialismo e del non lavoro. Ricordiamolo, parliamo di soldi nostri, del nostro lavoro e delle nostre imprese. Parliamo di soldi che ognuno versa perché non è mai esistita una Europa di filantropi e benefattori come in questi giorni ogni cittadino può appurare.
L’emergenza richiede azioni decise e virtuose assolutamente contrarie alla tendenza degli ultimi anni che ad ogni livello ha messo in cima ai propri riferimenti i grandi gruppi finanziari o disastrosi carrozzoni come l’ARNEO.
Ed è inammissibile ci siano state situazioni di persone che abbiano dovuto attendere secoli per avere il libretto UMA, il carburante agricolo, dai Comuni: ci giunge notizia di lavoratori costretti a rifornirsi alla colonnina per andare a lavorare! E’ assurdo. E si deve solo alla grande civiltà e pazienza di queste persone se l’esasperazione è sempre stata contenuta nell’ alveo della civiltà.
BASTA!
Noi chiediamo che ad ogni livello le Istituzioni si mettano al servizio delle forze produttive del Paese.
I consiglieri comunali
Raffaele Martina
Ruggero Polito
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