March 27, 2025

Mentre ti scrivo questi righi mi rendo conto di non averlo mai fatto prima d’ora. Né una lettera, né una cartolina e nemmeno una stupida mail. E forse questo mi spinge a farlo adesso. Per rimproverarmi e rimproverarti d’esserci un po’ persi di vista.

 

Sicuramente perché eravamo così diversi nel carattere, nel modo di pensare, in quello d’affrontare la vita. E, contrariamente alle leggi che regolano il mondo, per questo motivo non ci siamo attratti. Ma stimati, sì. E tanto. Proprio perché io invidiavo il modo spavaldo con cui tu sfidavi la vita e tu quello guardingo con cui io la tenevo a distanza.

 

Io che sono un buon lettore mi sono rifiutato di apprendere le notizie diffuse dalla stampa e sui social network. Ma la voce degli amici è riuscita a stanarmi da quello che doveva essere il momento in cui si vuole essere soli con se stessi.

 

Così ho appreso che ti trovavi nella tua amata campagna allorché qualcuno ha tagliato il famoso filo. La stessa campagna che, da giovani, è stata testimone del nostro entusiasmo e della nostra gioia di vivere.

Scusa la franchezza, ma ho pensato che quello era il posto più giusto dove concludere il tuo percorso.

 

Negli ultimi tempi hai attraversato il deserto, anche se non l’hai mai dato ad intendere. Ma ora, finalmente, hai raggiunto l’oasi che cercavi.

 

Ora puoi riposare in pace, Totò.

 

Guido Giampietro

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