Sarebbe una buona notizia quella dell’apertura degli scavi di Muro Tenente alle visite guidate; ma se dai giornali trapelasse ciò che in realtà sottende all’iniziativa, ci si renderebbe conto di essere davanti, per l’infinitesima volta, ad una scelta rabberciata, arruffona e irresponsabile.
In occasione della conferenza stampa, indetta dal Sindaco a seguito del conferimento dell’ironico “Premio Attila” da parte di Bene Comune, è emerso un quadro desolante della situazione del parco archeologico.
Proprio sulle visite guidate si è consumato il più aspro scontro fra l’amministrazione e l’equipe guidata dal Prof. Gert Burgers: c’era con l’Istituto Reale olandese, ovvero con l’Università di Amsterdam disaccordo sulla convenzione siglata nell’anno precedente per la gestione del sito; mancavano sia il piano di sicurezza, sia quello di esodo previsti dalla Legge per poter realizzare qualsivoglia iniziativa pubblica in quell’area. Evidentemente i problemi saranno stati superati. Oppure no.
Alcune indiscrezioni dicono che l’Amministrazione abbia voluto aggirare l’ostacolo predisponendo delle liberatorie da far sottoscrivere ai visitatori, i quali si assumerebbero, così, la responsabilità della propria incolumità… Potremmo sintetizzare con una boutade: “vuoi visitare Muro Tenente? A tuo rischio e pericolo!”.
È fatto noto, invece, che un documento del genere non ha valenza legale poiché non si può derogare alla normativa: la Legge sulla sicurezza prevede per queste omissioni delle sanzioni penali a carico sia del committente che del concessionario, e nel caso, dunque, proprio al povero professore olandese. E di carenze strutturali e di minacce per l’incolumità pubblica, l’area ne presenta a iosa: dall’assenza di bagni chimici ad uso dei visitatori, a quella del punto di primo soccorso, oltre ai pericoli di incidenti come le cadute, le punture di insetti, gli shock anafilattici, e, the last but not least, l’insidia di incendi delle sterpaglie attorno agli scavi che potrebbero comportare rischi davvero elevati. Per una volta ci auguriamo di essere smentiti.
Molto probabilmente si è trattato di banale propaganda: siamo certi, infatti, che nessuno avrebbe il coraggio di assumersi tale onere, e che alla fine non ci saranno né visitatori, né appassionati di archeologia; immaginate se l’accompagnatore di un gruppo di bambini sia mai disposto ad apporre il proprio assenso ad una manleva del genere.
In conclusione, se le voci in merito dovessero essere confermate, allora saremmo curiosi di conoscere il parere di quei rappresentanti del governo cittadino che ad ogni piè sospinto ci propinano la solita stucchevole retorica sulla legalità, che appare, così, ancor di più come “l’Araba Fenice” di Metastasio: <<…che vi sia ciascun lo dice, ove sia nessun lo sa>>.
COMUNICATO STAMPA PROGETTIAMO MESAGNE
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